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Ho guardato a lungo l'immagine del Cristo morto tra le braccia della Sua Santa Madre, riprodotta sulla copertina del libro. Poi, mi sono profondamente immersa nella lettura, entrando con l'anima nella poetica di Paolo Ruffilli che qui, ne La gioia e il lutto, si rivela non solo straordinaria per l'ormai più che nota abilità e bravura dell'autore, ma anche estremamente toccante per i toni intensi che svelano il raggiungimento di un apice espressivo, dove il linguaggio tiene a freno la forte tensione e la dimensione emotiva, per cui il dolore, il rimpianto, il dramma ed il lutto stesso, assumono una parvenza di crepuscolare dolcezza. Perchè è come se il poeta, di fronte ad una passione e morte così tragica, così inaccettabile, volesse fare a se stesso un'offerta di religioso silenzio, per concedere requie al cuore spezzato. Perchè tutto è già accaduto anche se, in effetti, niente è superato. In quest'intima angoscia colma di tante domande che non avranno mai risposte, s'inscrive l'iter poetico di Paolo Ruffilli.

E la sua poetica si snoda fortemente unitaria, compatta, lucida, in un presente mortale, dove pare che il dolore e il lutto, abbiano arrestato anche il respiro, perchè questo presente, è un tempo che sembra non scorrere, che resta immobile, perchè lo lega, indissolubilmente, al tragico gioco della vita stessa.

Ci sono i pensieri, i ricordi . Ci sono le paure del "dopo", perché in agguato ci sono sempre tutti gli "ieri" che ritornano e tutta la misteriosa gamma dei "domani" che arrivano dopo la tempesta.

In questo suo nuovo libro, ogni poesia di Paolo Ruffilli riproduce la frattura tra i sogni e la devastante immagine della realtà. Una realtà non soltanto "percepita", ma profondamente vissuta e che in queste poesie irrompe con dolorosa pacatezza, mentre le immagini della lotta contro la morte, si accatastano quasi in silenzio,, in un'area di sensibilità ferita e dilaniata ma anche testardamente controllata. In questo modo, l'autore raggiunge uno status letterario perfetto, dato che le immagini di questa "Via Crucis" funzionano come scosse elettriche prodotte da un dolore immenso.

La gioia e il lutto, è un libro dalla struttura poetica forte, proprio per il particolare che ha, Ruffilli, di fare poesia. Forse perchè in questo modo, è implicita la sua coinvolgente descrittiva di poetare con la propria poetica, anche se il filo che cuce le poesie contenute in questo volume, è chiaramente intricato in un "altrove" diverso. E quindi, le poesie di Paolo si liberano un poco dai clichè letterari e raggiungono un esito di bellezza compositiva che tocca il cuore, è una voce poetica che ha una suggestione di stile, con un verso libero eppure con assonanze rimanti, frutto di un lavoro formale instancabile. E la personalità del poeta si svela in tutta la sua potenza, identificandosi anche nel tessuto di un mondo oscuro, impenetrabile e complesso quale è quello della droga. Con La gioia e il lutto, egli si colloca ad un livello ancora più alto, sicuramente perchè niente rompe la continuità dello scenario dolente della sofferenza e della morte. E tutte le liriche insieme formano una mirabile sfera in cui vive una reale Poesia. Così che le memorie, le immagini, il dolore, il lutto, la gioia, diventano uno strano e ricognitivo viaggio che egli fa dentro i suoi pensieri, dentro le sue emozioni, dando il meglio di sè in una specie di discorso e di colloquio ininterrotto. Il suo linguaggio, impeccabile, si snoda con piglio sottile e coinvolgente, malgrado la delicata materia trattata. E lo fa con stupefacente vitalità, inserendo un rinnovato approccio con la gioia, cioè con la vita. Questa, è sicuramente una raccolta straordinaria in tutte le sue molteplici sfaccettature, è una profonda analisi del dolore che procura il diretto contatto con la morte e la malinconia del perpetuo addio che l'uomo è costretto a dare alle persone care. In queste pagine, c'è bellezza e tristezza insieme, una specie di culminazioq,,edella passione tragica che porta a piangere sulla morte, ma che contemporaneamente, in essa, si coglie anche la gioia come puro senso della vita, pur con tutte le sue negatività umane ed il irrimediabile, del Tempo.

Recensione
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