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Eugenio Rebecchi, in prefazione, avverte che le più recenti liriche di
Nevio Nigro, raccolte in queste pagine, si propongono all’attenzione del lettore
“per ritrovare il particolare cammino di un Poeta”. Lo scrittore è noto al
pubblico della poesia per il rilevante numero di opere che ha dato alle stampe,
e che hanno trovato il giusto apprezzamento da parte dei critici e dei suoi
estimatori. Da “Non tutto d’amore (1992), a “Senza sentire parole” (1997), Nevio
Nigro, di professione medico, già professore ordinario, tradotto all’estero in
più lingue, traccia un percorso di tutto rispetto nel campo della letteratura.
In questo volume, undici liriche esprimono lo scavo del sentimento coi
toni calmi e intensi dell’impressionismo, in una variazione di colori che
diffondono su tutte le cose, sul presente, sul passato, una patina
d’acquiescenza, in cui ogni ribellione appare placata nel “potere del sogno…” (Risveglio
II); da “una voce | che dice canzoni…” (Quel suono di mare); “Quando
si trasformano i ricordi | in un mare di stelle...” (Notte).
L’autore realizza, in queste pagine, un modulo linguistico raffinato che
evidenzia un lessico di grande naturalezza. Il percorso è quello del cuore e del
sentimento, che si fa carico dei moti interiori, rivissuto in una stagione in
cui la coscienza del “tempo” si apre a specchio, nei risvolti dell’esperienza,
ed il suo equilibrio più interessante vive nella parola, nell’amore per la
poesia.
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Recensione |
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