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Poesia. Dopo Fiore di loto (v. PdV n. 22 p. 192) l’autrice propone una
nuova raccolta che, se da un lato prosegue nello stile già noto, dall’altro
contiene alcune varianti. Forse la poesia migliore non è la prima (Presente)
con rime un po’ insistite (es. -ava), ma già l’autrice vola alto a p. 22 con un
verso iniziale memorabile: ‘La parola nella cadente aria della sera’ che
conquista il ‘verbo’ come purezza assoluta; poi umbratili contrasti (p. 33),
eleganza di uno scenario senza tempo (la quartina di Ultimo naufragio) e
l’identità biologica che entra nella natura (p. 62).
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Recensione |
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