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Poesia. Ci è rimasta memoria di Sul viso umano (v. PdV n. 28 p. 138) ed è felice questo nuovo incontro con la poesia di Mandolini. Se dapprima l’impressione è d’introdursi in una natura che mostra l’apparenza (p. 17) è un discorso sostanziale che il poeta fa (p. 18) tra natura e regno artificiale quali strutture dell’intelligenza – in parte anche d’intuizione che penetra e svela. Lo stile raffinato e senza sbavature vive il linguaggio come forma d’assoluto (o d’un ordine trascendente?) per l’amore segreto che annulla la morte e l’oblio delle cose (p. 58). |
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