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Poesia. Questa
raccolta rappresenta un punto fermo nella produzione di un’autrice la cui opera
prima (Porto Antico) risale al 1978. L’affinamento di strumenti
linguistici insiti già nello stile trova piena conferma: massimo rigore formale
– sia d’esempio la scala degli accenti acuti come nell’onomaturgico titolo – che
non distoglie dall’emozione fantastico-creativa, tutt’altro, ma la pone entro un
ordine (il)logico e mentale di alto livello. La purezza della lingua riacquista
il segno antico e l’armonia di raffinate ‘dissonanze’conferisce alla memoria la
sua individuale purezza: ‘Sai che ha l’infanzia | cieli di verità’ (Aquarium).
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Recensione |
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