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Poesia. Non è
detto che forme obsolete debbano per forza di cose usare un linguaggio adeguato,
anzi; Servetti riduce testi entro le cosiddette ‘forme vuote’ quali il sonetto,
anche caudato, e perfino il perento discordo d’origine provenzale; peraltro
affiora in più punti il mistilinguismo di riporti culti: è allora la qualità
della scrittura a farci capire che siamo di fronte a un autore d’avanguardia
dotato di inesausta inventiva, i cui vocaboli e tecnicismi correlati e non
gratuiti portano a un’elevata creatività, es. ‘il trïonfo dell’acque fragorose’
(p. 9); un libro che meriterebbe ben più di poche righe di commento.
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Recensione |
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