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Poesia. Splendido poemetto in cui l’intreccio di luoghi-memoria da scabra sostanza fa emergere la profondità e una (ir)realtà ‘densa di presenze segni orme’ (p. 11): ricerca di un io tra storia e natura? Certo è che il feeling con il paesaggio identifica altri modi conoscitivi per le ‘anime vegetali’ (p. 17) e lo spirito visionario che agisce internamente e induce l’autrice a scrivere ‘Hanno loro sogni le piante’ (p. 19) in quella beltà ideale in cui però la muta presenza degli alberi ‘per ime radici’ (p. 25) testimonia la crudele deriva delle ideologie.

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