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A quanto si sa, i primi astrologi furono gli antichi Caldei ed i Babilonesi:
la loro astrologia si basava sull’osservazione del sole, della luna e dei cinque
pianeti noti a quei tempi, con lo scopo principale di predire il futuro. Ai
tempi dei Romani gli astrologi venivano frequentemente consultati dai
condottieri, e, nel Medio Evo, quando si credeva che la Terra fosse al centro
dell’universo, non c’era praticamente attività d’importanza che si intrapredesse
senza il consiglio degli astrologi. Scienza o pseudo-scienza, fantasia o realtà,
il fatto è che ancora oggi l’astrologia continua ad interessare moltitudini di
gente dovunque nel mondo. Se ne interessano fra gli altri poeti ed artisti, con
creazioni a volte ammirevolissime.
L’artista siciliano maestro del mosaico, Michele Frenna, ben noto in Italia e
all’estero, la cui tecnica è quella di usare piccoli pezzi di vetro di vari
colori, ha creato, fra i tanti suoi lavori, una serie dei dodici segni dello
Zodiaco, quei segni in cui i credenti intravedono la propria vita ed il proprio
destino.
Chi scrive di questa opera del Frenna è la figlia dell’artista, Gabriella,
giovane valente scrittrice già nota, fra l’altro, per una serie di racconti
pubblicata al titolo di "Il Fascino della Valle". Nota Jolanda Serra, nella prefazione del libro di Gabriella: "In questo libro
la finezza espressiva e descrittiva si fonde indissolubilmente con la finezza
dell’arte musiva." Così è, e, per esempio, scrive Gabriella nel capitolo su l’Ariete: "La luna
si erge nella costellazione in armonia ritmica con una colonna: maggiormente si
avverte in quest’opera, come gli elementi reali e fantastici si amalgamano in
una dimensione ove la predominanza del rapporto razionale/spirituale manifesta
l’aspetto attrattivo, la fervida immaginazione dell’artista proiettata allo
spettatore."
Ed altrove, nella sua stessa introduzione al libro: "Lo sfondo azzurro
definisce i simboli, risalta il segno, completa lo scenario con le stelle
argentate e rifinite, che risplendono nel cielo della costellazione zodiacale e,
sapientemente sagomate ed inserite negli spazi predisposti dall’artista,
riverberano la loro luce, riflettendola a tutta l’opera. L’effetto rifulgente
dona un fascino un po’ irreale nel palesare il pensiero dell’artista e
amalgamare gli elementi reali con quelli simboleggianti e fantastici."
Gabriella mette dunque in rilievo, magistralmente, il lavoro del padre e come
esso dia vita a suggestive immagini di fantasia e di bellezza. In conclusione,
l’interpetrazione di Gabriella è arte, come lo è, in un genere diverso, l’opera
di suo padre.
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Recensione |
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