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Emilio Diedo porge l'orecchio alle voci del mistero che palpita nell'aria, si prefigge di comunicare con l'infinito la cui energia si irradia nello spazio. Ecco così che le sue poesie, come epigrammi, colgono il fulgore di un attimo fuggente, la sensazione di un profumo quasi impercettibile, il sorgere di stati d'animo improvvisi. Tuttavia mai l'empito romantico impedisce a Diedo di lasciarsi guidare dal rigore della ragione, che, senza porgli freni inibitori, gli permette di sbizzarrirsi sì in folli voli pindarici, ma gli suggerisce di non perdere di vista il buon senso. Consapevole che la nostra realtà, il nostro tessuto quotidiano diventa sempre più complesso e contraddittorio, il poeta, cantore del suo tempo, a volte punta il dito su certe piaghe che dilagano, altre volte si concede il lusso di abbandonarsi a una vena ironica, ludica. Diedo stesso ha affermato: "Il poeta è un uomo rimasto in gran parte bambino: è la ragione per cui ho voluto fare di Fotoni una raccolta di giocattoli".

Indubbiamente anche il lettore si sente coinvolto in questa sorta di "divertissement" verbale e nello stesso tempo rimane edificato dai valori etici che si nascondono dietro le parole in apparenza scanzonate. Il titolo stesso della silloge poetica Fotoni ci rimanda a quelle particelle elementari di energia luminosa che sono il simbolo dell'esistenza, composte per l'appunto di flash psicologici, di illuminazioni metafisiche. Da qui l'uso del linguaggio conciso, coraggioso, intriso di una lieve, alata magia. A volte le poesie diventano composizioni tipografiche, fruibili anche dal punto di vista estetico, con tocchi molto spesso apollinairiani. E come il celebre poeta francese, Diedo si inoltra nel mondo dell'inconscio evocando simboli e immagini oniriche attraverso schegge foniche, parole in libertà che inducono il lettore a riflessioni profonde. Di fronte alla labilità della vita, simile a un sogno, ci è dato cogliere solo bagliori intermittenti di verità, capaci di non farci vacillare, di infonderci la forza d'interpretare il presente per affrontare il futuro. Diedo ci rivela tutto ciò col sorriso sulle labbra e con la serietà del filosofo.

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