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*

Trama i suoi inganni l’ombra tra
spoglie archeologie di rami
in un autunno di conchiglie e guglie,
di rade foglie e geli. Una vela,
un’ala, illude il mare oltre la
rete tesa sui grumi della sera.

*

A mia madre

All’improvviso tacquero le rondini.
Solo un trillo, un grillo beffardo,
ferì il silenzio: l’estate attonita
che ardeva dietro i vetri. Poi,
in un attimo, la rana, leggera,
spiccò il salto. Un breve sussulto,
un tonfo, un’eco sospesa e un’acqua
quieta restò: un segreto di pietra.

*

Mi avvicino alla pagina in ombra
sgombra di segni in questa sera graffiata
dall’urlo che muore nella incerta
memoria del mare. Un viaggiatore
intrappolato in un sogno disegna
astrazioni a mezz’aria. Un groviglio
di regni o di ragni, l’ira, lo sfianca:
lo sgomento d’una pagina bianca.

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