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Dodici autrici scrivono
di donne imprenditrici

Le donne che fecero l'impresa

Sono storie raccolte in una antologia proposta dalla neonata casa editrice “Edizioni del Loggione” voluta da Katia Brentani e Massimo Casarini; Katia è anche la curatrice del libro, Le donne che fecero l’impresa Nessun pensiero è mai troppo grande  (Edizioni del Loggione, 2016), assieme a Lorena Lusetti.

Bellissimo il luogo di questa prima presentazione, Libreria Coop Ambasciatori di Bologna, e importante la data: 7 marzo 2016, il giorno che precede la festa della donna.

Debora Pometti.
Fosca Andraghetti.

Donne sono le imprenditrici e donne sono le autrici che con l’aiuto di biografie e risultati di altre ricerche, aggiungendo poi fantasia e creatività, hanno raccontato l’impegno e i ruoli femminili in campi diversi da quelli di norma a loro riservati. Dodici racconti che costituiscono un omaggio a queste donne dell’Emilia e Romagna coraggiose, determinate e capaci che sono entrate in uno spazio, per consuetudine predominio maschile, portando nel mondo la loro capacità imprenditoriale con la creazione di aziende, ma anche di altre attività significative, o gestendo quelle già esistenti per necessità ereditaria o complicità con il compagno della loro vita.

Posta su tre livelli, la libreria, un tempo chiesa poi sala cinematografica, associa la vendita dei libri alla degustazione dei cibi grazie a Eataly; quindi cultura, sapori e colori sia dei libri che dei cibi. La struttura innovativa consente di spaziare su una molteplicità di volumi, sulla veduta d’insieme dei vetri, sulle scale rosso e blu, sulla parete nuda lasciata a ricordo delle sue origini. Insomma un luogo e una occasione davvero unica per la neonata casa editrice e per questo splendido libro che ha dato voce a ciò che queste donne hanno rappresentato nel loro tempo e rappresentano ancora oggi.

Camilla Ghedini la giornalista de “Il Resto del Carlino” e alcune autrici
Katia Brentanil l'editrice (la prima a sinistra)  e altre autrici

L’incontro, di fronte ad un pubblico che ha occupato i tre piani e le scale della libreria, inizia con un breve intervento di Tiziana Primari, amministratore delegato di Fico Eataly Word, che si complimenta l’interessante iniziativa e per il coraggio dei due editori che hanno dato vita ad una nuova casa editrice in un momento forse non proprio propizio.

A condurre l’incontro è Camilla Ghedini, giornalista del “Resto del Carlino”, che con le sue domande mirate ha messo in risalto le capacità narrative di ogni autrice nel dare voce alle imprenditrici.

Il gruppo delle autrici.
Romano Romani.

Anche Debora Pometti, con una speciale abilità interpretativa nella lettura dei brani e con l’accompagnamento musicale di Romano Romani, è riuscita ancora una volta a dare vita ai personaggi di questo libro. Un valore aggiunto al “lavoro” di coloro che lo hanno scritto: Fosca Andraghetti con “Vetrine” e Alba Piolanti con Una perla di donna” hanno raccontato di Ada Masotti la bustaia bolognese che portava in giro il campionario delle sue creazioni di biancheria intima dentro una valigetta foderata di rosso; Katia Brentani con “Dal forno al Mulino”: la storia del forno di Stella Pedrazzi e dei suoi prodotti esportati in tutto il mondo; quando negli anni sessanta la casa editrici Il Mulino creata dal nipote rischia la chiusura, Stella che crede fortemente nella cultura lo aiuta con i soldi guadagnati con la vendita… dei tortellini: Marta Casarini con “Chapeau” parla di Isotta Zerri contesa dai grandi stilisti per la sua arte e come creatrice di cappelli; Carla Cenacchi racconta, in “Imprenditrice.- impresario – impresaria”, del suo viaggio avventuroso, attraverso due oceani e un canale, per raggiungere il marito sposato per procura e iniziare poi l’avventura della ristorazione, proseguita da sola anche dopo la morte dell’amatissimo compagno di vita; Maria Genovese con un simpatico dialogo tra nonna e nipote, in “Vecchi pizzi ingialliti” scrive delle molteplici attività sociali della Contessa Lina Bianconcini Cavazza tra cui l’Aemilia Ars con i merletti diventati famosi ovunque e realizzati da donne con problemi economici e situazioni familiari complesse; Sabrina Leonelli con Gilberta Minganti protagonista di “Un animale raro”, la vita di una donna che ha affiancato il marito e, alla sua morte, ne ha rilevato il ruolo nella conduzione delle officine omonime; Lorena Lusetti con il racconto di Giulia Fontanesi Maramotti fondatrice di una scuola di taglio e confezione dove insegna a disegnare modelli, fondamentali, per trasportarli poi sulle stoffe e creare gli abiti; Sara Magnoli con Luciana Gatti Emiliani in “Intreccio di mosaici”, la vita di una coppia e della loro omonima scuola guida nel ravennate, tramandata alla figlia mentre la nipote ha ereditato il sogno di nonna Luciana e frequenta un importante Istituto di moda; Cristina Orlandi con “Un giorno a Roma accadde un miracolo” propone la storia delle sorelle Zoe, Micol e Giovanna Fontana le stiliste che hanno vestito le donne più famose nel mondo tra cui Audrey Hepburn che lasciò, presso il loro atelier, il bellissimo abito del suo mancato matrimonio a disposizione di una ragazza che non si potesse permettere neanche di sognarlo un abito simile; Francesca Panzacchi con “Il sogno di Elisabetta” rinnova il ricordo di Elisabetta Sirani, leggendaria e straordinaria pittrice bolognese capace di stupire per l’abilità e la velocità pittorica con cui creava le sue opere; Rosalba Scaglioni e la figura di Anna Quintavalla, protagonista coraggiosa di “Voglio vivere così”, che nella Bassa Parmense mantenne unito il gruppo delle lavoratrici del tabacco di cui aveva fatto parte.

Dodici imprenditrici raccontate da undici donne, storie che mescolano biografie alla loro fantasia, scritture snelle e intriganti che incuriosiscono e invogliano a conoscere altro di queste storie. Tutto ciò corredato dalla bellissima copertina del libro, con Luciana Gatti Emiliano seduta sul cofano di un’auto, accresce la voglia leggere questo libro che va a ruba.

Una bella soddisfazione per l’imprenditrice Katia Brentani e per le altre autrici che hanno creduto nelle loro storie, le hanno raccontate ognuno a modo proprio, ma sempre con passione e partecipazione.

Veduta d'assieme del pubblico in sala.

Una veduta della libreria.

Al temine della presentazione, sedute ai tavoli allestiti tra libri e prodotti enogastronomici della casa, le autrici circondate da amici e parenti hanno fatto onore alla cucina di Eataly e ad Alberto Bettini che ha curato il menù a tema ed ha “raccontato” le origini di ogni portata del menù.

Davvero una serata indimenticabile per le emozioni, per il luogo, per le storie scritte con grande capacità narrativa.

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