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Marostica


Dietro l'apparire

Fosca Andraghetti
e un'amicizia ritrovata

Marostica (Vicenza) la città dei due castelli, della piazza lastricata a scacchiera, della ex chiesetta di San Marco ora spettatrice di manifestazioni culturali.

da sx: Serena Vivian, Verdiana Sansovini e Fosca Andraghetti.

da sx: Verdiana Sansovini, Fosca Andraghetti e Maria Angela Cuman.

Una chiesa semplice, con un’unica navata e inserita in uno degli angoli più suggestivi della città che, in questo caldo pomeriggio di sabato 12 ottobre 2013, ospita la presentazione di Dietro l’apparire (Ed. New Magazine) di Fosca Andraghetti. Un incontro, inserito nell’ambito della Manifestazione “Ottobre piovono libri” e promosso dalla Biblioteca del Comune di Marostica – Mani Creative 2013 - in collaborazione con l’Uciim; non è solo la presentazione di un libro, ma l’incontro di due amiche che si sono ritrovate dopo oltre quarant’anni. Ed è con questa premessa, e il racconto di un affettuoso abbraccio suggello di un’amicizia rimasta intatta, che Verdiana Sansovini introduce l’autrice coinvolgendo il pubblico in maniera molto simpatica.

Particolare il saluto dell’Assessore alla Cultura Serena Vivian, giovane madre con in braccio la sua bimba dispensatrice di sorrisi e moine, che crede nel valore dei libri e nel ruolo svolto dalla associazione “Mani Creative” in questo contesto e come interlocutore culturale con altre città come Bologna da dove proviene l’autrice. Il piacere della sua presenza è anche come mamma e come donna perché il libro di Fosca parla, soprattutto, di donne con le proprie vicissitudini, con le proprie realtà non sempre facili ma che, alla fine, riescono a guardare oltre.

Oggi è anche l’incontro di due donne che si erano perse di vista e poi si sono ritrovate grazie a un social network; mai immaginava, prosegue, che dietro l’apparire di Verdiana, da lei conosciuta più come docente, ci fosse anche l’intrattenimento su Facebook.

In un gioco di divertenti rimandi, emerge la storia di questa ricerca su uno strumento non usuale per entrambe, ma che ha permesso di riscoprire una amicizia preziosa, solidale e non intaccata dagli anni, insieme ad un dialogo pieno della freschezza, dell’ironia e dell’allegria di un tempo.

Il caloroso saluto di Maria Angela Cuman, Presidente della Commissione Pari Opportunità, ha alimentato il clima affettuoso che ha circondato l’autrice, ben felice di iniziare il pomeriggio dialogando con l’amica di un altro tempo, dove l’apparire di ognuna non lasciava certo intravedere il percorso complesso delle loro vite.

Verdiana Sansovini racconta dello stupore per ciò che Fosca non confidava a nessuno: la sua insospettabile passione per la scrittura, passione fra l’altro contestata in famiglia. Un dietro l’apparire che, emerso dopo i messaggi sul social network, ha portato alla lettura di questo libro da parte di Verdiana, e di Maria Angela Cuman, e all’incontro odierno con il ricordo di anni spensierati, lei universitaria e l’autrice già nel mondo del lavoro che però, di nascosto, scriveva i suoi racconti, alcuni poi pubblicati su una rivista femminile. Erano gli anni in cui, soprattutto nelle famiglie contadine, alle donne non erano concesse “velleità” come scrivere racconti, attività considerata non redditizia. Ma il sogno restava lì, pronto ad uscire dal cassetto ogni volta che se ne presentava l’occasione e a rientrarci quando l’occasione veniva a mancare. Poi, aggiunge l’autrice, si sono presentate opportunità che è riuscita a cogliere. Ha così recuperato gli anni “altalenanti” cosparsi da “tanti aneddoti da farne un libro” e scritto libri come “Dietro l’apparire”.

La scrittrice Fosca Andraghetti.

Daniel Pennac: Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere, e Verdiana, nella stesso modo sintetico, riassume il libro lasciando all’autrice il compito di dilatarlo:

“Davanti a Fosca passano uomini e donne che appaiono in una certa maniera. L’autrice cerca di vedere cosa c’è dietro questa apparenza e, attraverso il racconto delle loro vicende, vuole trasmettere un messaggio di speranza.”

L’autrice, con la lettura di alcuni brani, introduce personaggi e vicende. La protagonista Matilde e la vicina di casa Diana che, in tempi e con percorsi di risalita diversi, escono dal dramma della violenza psicologica e fisica subita all’interno della propria famiglia. Gilda e Franco, due figure misteriose, inquilini dello stesso palazzo, che attraverso una graduale conoscenza aiuteranno la protagonista a riscrivere le pagine buie della sua vita per uscirne migliore. Francesco e Adalgisa, i suoi genitori con i quali si trova in contrasto dopo la separazione dal marito Diego. L’amato figlio Andrea verso il quale, a volte con dolore e preoccupazione, mantiene un atteggiamento di madre vigile lasciandolo però libero di vivere la sua vita, ma sempre pronta ad accoglierlo con serenità. Gabriele, un giovane uomo scontroso e diffidente…

Un romanzo corale con altri personaggi, ognuno con una propria caratterizzazione psicologica e fisica. Attraverso questo racconto, in parte ambientato in un condominio dove le persone spesso si salutano lungo le scale solo per educazione, emergono i sentimenti dei protagonisti e alcuni scoprono cosa c’è dietro l’apparire di altri e imparano a salutare senza fretta.

Ci sono situazioni che portano a fermarsi e a riflettere; nelle storie di queste vite, o solo in parte di esse, molti di noi possono riconoscersi trovando consolazione nelle condivisione di avvenimenti che, quando vissuti, ci hanno fatto gioire o addolorare. E forse qualche angelo scende davvero sulla terra per camminarci a fianco, o davanti, per indicarci una soluzione o solo il percorso meno accidentato. Privilegi? Misteri come quello di Franco e Gilda? Mah! Di galassie ce ne sono tante e non tutti i misteri di quella in cui viviamo sono stati svelati!

Il messaggio implicito di speranza, che l’autrice ha voluto dare, è rivolto alle donne in particolare. Troppo spesso gli uomini non accettano la ricerca di un rapporto paritario, e una naturale emancipazione, da parte delle loro mogli o compagne o sorelle. È stato inventato il termine “femminicidio” perché gli uomini uccidono le donne. Ma non è sempre così; un continuo e onesto dialogo, l’unico linguaggio che consente ad ognuno di noi di dire le proprie ragioni e agli altri di ascoltarle, può e deve condurre a conclusioni diverse e positive come succede a Matilde e a Diana.

Dietro l’apparire, non il primo titolo pensato ma quello concordato con l’editore fra quelli possibili, è interpretato correttamente da Raffaele Riccio in un suo commento recensivo: “un titolo che di per se stesso fornisce subito una indicazione chiara ed emblematica, nel senso che noi, per tutta la vita ci sforziamo di apparire in un certo qual modo: di apparire in sintonia con quelle che sono le richieste della società in cui viviamo e anche secondo i modelli educativi che abbiamo ricevuto. Una grande recita quotidiana, una maschera comica o tragica a seconda della scelta che noi facciamo”.

Verdiana Sansovini e Fosca Andraghetti.

Fosca Andraghetti e Sergio Ducci, autore del servizio fotografico,

Non è un’opinione condivisa da tutto il pubblico: non si può essere spontanei con interlocutori incontrati per caso o con gli estranei che ci avvicinano per raccontarci i loro guai, cosa tipica delle persone anziane. In realtà, prosegue Sansovini, quasi mai una persona si manifesta per quella che è. Dietro i sorrisi che riceviamo, spesso ci sono fardelli pesantissimi.

Un raccontare che è anche memoria e ricordo. Un libro che è esaltazione di tanti valori, come i rapporti condominiali che vanno oltre ai saluti frettolosi lungo le scale; è anche l’irreale della coppia misteriosa ma con il ruolo, perché di ruolo si tratta, di liberare Matilde dai suoi sensi di colpa, di aiutarla a fare i primi passi nel suo percorso di liberazione psicologica. Ed è la complicità che si ristabilisce tra Andrea e sua madre, Matilde, dopo un lungo periodo di lontananza.

Verdiana Sansovini conclude con una frase del libro, vero messaggio di speranza: “se ne erano andati tutti, chi in un modo chi nell’altro e, allora, tanto valeva vivere.” Non sempre la vita ci risparmia, anzi! Allora tanto vale cercare di fare del nostro meglio e andare avanti comunque. E Fosca Andraghetti aggiunge: “Nel bene e nel male, siamo radicati agli ambienti in cui cresciamo, con quanto ci offrono di insegnamento, concetti di valori, tabù e consuetudini. Si fatica a staccarsi per guardare oltre, allo sconosciuto. Forse dovremmo essere più furbi o più generosi con noi stessi perché di vita ne abbiamo una sola. Non ci sono concessi sconti e non si può tornare indietro.”

Veduta parziale della sala.

Veduta dell'interno dell'ex chiesetta.

Di questa autrice è appena uscito il suo nuovo libro, Dubbio – Ed. New Magazine. È il monologo di una madre che racchiude la storia del difficile rapporto con la figlia e il dubbio ossessivo sulla vera causa della morte dell’adorato marito.

Chiude l’incontro Maria Angela Cuman con un pensiero a queste due donne solari: una bella amicizia con i sogni e le speranze dei loro giovani anni e, dopo, con gli insegnamenti e le ferite della vita. Ma sarebbe bello ritrovarsi con le storie delle protagoniste di questa grande amicizia che può fare sperare nelle prospettive future di tutti noi.

Un arrivederci bellissimo per una giornata piena di sole in tutti i sensi.

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