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Voci e suoni per un libro

 

Quando si parla della riviera romagnola, il primo pensiero va alle spiagge ben curate, alle strutture alberghiere e alla particolare attenzione riservata agli ospiti. Ma non bisogna dimenticare la proverbiale intraprendenza e la fantasia di chi opera nel settore, vuoi per passione e interesse per il proprio lavoro, vuoi per proporre alla clientela nuovi servizi e una migliore accoglienza.

Cervia è una piccola città ricca di antichi monumenti, di saline, di pinete, di sabbia dorata e della nota simpatia dei suoi abitanti. Come in altre zone della riviera, in estate si arricchisce inoltre di molte iniziative culturali alla base delle quali stanno la musica, la scrittura e la poesia. Voci e ritmi che invadono le sue strade, quelle che si incuneano negli antichi vicoli o nelle piazzette e nelle spiagge nelle ore che precedono il tramonto e la notte.

Oltre agli appuntamenti proposti dalle strutture pubbliche, che portano in questi luoghi nomi noti dello spettacolo e della cultura, ci sono anche iniziative che hanno origine talvolta in maniera estemporanea, ma non per questo meno accattivanti e valide. Ecco allora il piano bar, la fisarmonica, i giocolieri o una voce che legge le pagine di un libro. Questa era l’idea di Andrea e Roberta, la giovane coppia titolare dell’Hotel Lidia, che intendevano offrire ai loro ospiti una serata diversa: un po’ di musica, qualche poesia, un libro da proporre, un aperitivo. La serata del 15 luglio 2009 è nata così, coinvolgendo alcuni ospiti dell’albergo: Fosca Andraghetti, scrittrice e poetessa, Eleonora Barelli giovanissima studentessa e allieva del conservatorio, Marcella Mambrini altrettanto giovane studentessa di chitarra elettrica alla quale non dispiacerebbe affatto partecipare al Festival di San Remo. L’iniziativa è stata pubblicizzata con mezzi di fortuna e tanta buona volontà, eppure il giardino di questo grazioso albergo, ad un paio di isolati dalla costa, si è riempito in fretta tra ospiti e qualche persona venuta da fuori, magari in bicicletta, chiedendo poi timidamente se potava lasciarla appoggiata alla cancellata.

da sx: Marcella Mambrini, Andrea e Roberta Fabbri Laghi, Eleonora Barelli e Fosca Andraghetti in primo piano.

Un’atmosfera amicale, una famiglia allargata curiosa, attenta assieme ai bambini che, a modo loro, hanno seguito i vari momenti di lettura intervallati dagli stacchi musicali. La serata è iniziata con una breve presentazione di Andrea, piuttosto emozionato, sotto lo sguardo discreto ma attento di Roberta. La parola è poi passata a Fosca Andraghetti che, prima di iniziare a parlare del suo ultimo romanzo Un padre in prestito, assieme al pubblico ha voluto rendere omaggio, anche a titolo di augurio, alle giovani artiste. Eleonora, accompagnandosi con la chitarra, ha poi eseguito brani musicali duettando con la voce di Marcella.

Marcella Mambrini ed Eleonora Barelli.

Fosca Andraghetti ha raccontato del suo percorso letterario, di quel sogno che aveva da bambina, in parte realizzato da adulta, che l’ha portata, appunto, a tentare la strada del romanzo prima con Quello che ancora non sai e, due anni dopo, con questa nuova storia, intrigante pur in una semplicità e quotidianità, due elementi che appartengono alla vita di ognuno di noi. “Forse proprio per questo, ci capita a volte di sentire qualcuno affermare che si potrebbe scrivere un romanzo sulla sua vita".

Fosca, parlando dei personaggi del libro, ha dato risalto ai sentimenti, quelli che caratterizzano questa generosa terra, la Romagna, alla quale anche lei appartiene. Quindi, la contrapposizione di due giovani donne figlie della stessa madre ma con padri diversi: Mirka che non conosce il padre biologico, e Margherita che, con una generosità stizzosa da bambina capricciosa, le “presta il suo di padre”. Una storia che scorre veloce tra pianti, risate, le piccole ironie che addolciscono appena la “fatica del vivere quotidiano"

Mirka ha amici e anche qualche nemico, quindi degli agganci con altri personaggi che, pur inseriti nel contesto come secondari, non sono certo meno importanti: il nonno materno burbero e dissacrante, l’amica del supermercato disinvolta ma con un fondo di sana ed egoistica saggezza, Sara un’altra amica conosciuta in una mensa aziendale grazie a… un incontro/scontro tra un piatto di spaghetti e uno di maccheroni. C’è Alberto, il bambino di Margherita e Stefano, con il suo regredire e le sue paure in seguito alla separazione dei genitori. E Stefano, il padre un po’ imbranato che reagisce a quel fiume di dolore per un amore finito, difende i diritti del suo bambino oltre a quelli suoi di padre. Da non dimenticare Giorgio, l’uomo che ha dato stabilità affettiva alla madre delle due ragazze ed è per ognuno un importante punto di riferimento. Fra tutti questi personaggi, si aggira Mirka prima con il suo essere perbenino, poi con le ribellioni e il prendere coscienza di quelle realtà che hanno frantumato il suo nucleo famigliare i cui componenti “si muovono da una città all’altra con la loro fatica di vivere, con le loro storie difficili, che si intrecciano, si spezzano, si riannodano.”

I brani scelti dall’autrice per alcune letture, sono stati preceduti, e seguiti, dalla musica e dalle canzoni proposte da Eleonora e Marcella ottenendo un caloroso apprezzamento da parte del pubblico.

Fosca Andraghetti, a richiesta, ha poi letto alcune sue poesie, ognuna preceduta da un breve commento sul come sono nate. Momenti di vita privata, proposti con la dolcezza e il rimpianto di una figlia, ma che forse era la dolcezza e il rimpianto di tutte le figlie.

Una serata con il sapore delle antiche veglie nelle case di Romagna, quelle di campagna o dei piccoli paesi. Una serata con il pulsare della vita di due giovani ragazze a cui Fosca, accompagnata dal prolungato battimani del pubblico, di Andrea e Roberta, ha di nuovo augurato la concretizzazione, in tempi non troppo lunghi, del loro sogni.

 

La serata è proseguita con il vino brulé, ghiacciato, offerto dagli impagabili gestori dell’Hotel Lidia che si muovevano fra un pubblico conquistato dalla musica, dalle poesie e dal libro, Un padre in prestito, una copia del quale ha preso la strada per una città universitaria della Svezia. Quando si dice com’è piccolo il mondo!!!


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