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Incontro con Alberta Bigagli

Palazzo Medici Riccardi Sala Pistelli
Firenze, mercoledì 24 settembre 2014
foto di Fiorella Falteri.

Questa sera siamo felici di aprire i lavori di Pianeta Poesia, presentando due opere di una donna che con la poesia e la comunicazione attraverso la parola ha tessuto gli anni della sua vita. Doveva essere fra noi Giuseppe Panella, assente per motivi di salute. A lui il nostro affettuoso pensiero augurale per una pronta guarigione.

Parla Alberta - Letture da Dopo la terra e da Morirai con un foglio in mano

Già da questi cenni di lettura possiamo entrare nel clima di questa serata dedicata ad una donna speciale, poliedrica, che nell’incontro con l’altro, soprattutto con il più bisognoso di aiuto, ha realizzato la sua più autentica vocazione.

Alberta Bigagli, scrittrice, critico e ricercatrice che vanta almeno quattro pubblicazioni relative alla sua originale ricerca di Linguaggio Espressivo (dal 2000 l’intero Archivio è accolto presso la Cattedra di Sociologia della Comunicazione dell’Università di Firenze) ma altre e significative di prosa ne conta, nonché una decina di poesia, la cui prima raccolta del 1975 L’amore e altro porta la prefazione di Carlo Betocchi, oggi ci presenta i suoi due ultimi libri: Dopo la terra (Passigli Poesia 2012), raccolta già premiata nel 2013 al Contini Bonacossi, presentata a Firenze e a Roma e in altre sedi toscane, nonché pluri recensita in riviste nazionali e on line…e catalogata alla Library of Congress (USA), e Morirai con un foglio in mano, premio Ciampi, catalogato nella stessa Library americana e presentato al Book Festival di Pisa.

da sx: Alessandra Vannoni, Valerio Nardoni, Mariagrazia Carraroli, Alberta Bigagli, Fiorella Falteri.

Dopo la terra …. Morirai con un foglio in mano: due libri che forse nel titolo nascondono il sorriso ironico di Alberta e un pensiero scaramantico, tipo : Per ora sto ben piantata sulla terra con le mie “tre” gambe…e per quanto riguarda il foglio in mano, la mia mano è ancora vivace e non si ferma…

Dico questo sostenuta anche da quanto l’autrice scrisse nella sua Autobiografia breve Libertà e bisogno (Bastogi 2008, p.1) in cui afferma: Il babbo mi fece credere due cose, mi creò diciamo due visioni che credo mi abbiano nel momento molto aiutata. Secondo la prima visione, io e lui avremmo continuato a vivere senza che ci toccasse la morte. Per la seconda, prima o poi egli mi avrebbe regalato un cavallino o un calesse, di quelli con le gomme alle ruote…

Ma anche nel testo narrativo trapela l’idea di non soccombere al destino, infatti l’ultima frase di Morirai con un foglio in mano afferma perentoria : Io vi renderò immortali rendendo sottintesa la sua di non morte, ironicamente rispondendo al titolo suddetto, con un simpatico scongiuro contro ogni annientamento . Perché l’ autrice è sicura che infine spunta dalla terra e ride/ e punge la spiga del seme nuovo : da La massima (sempre improvvisata) - Voce viva n° 11-2014

Perché - ribadisce in Dopo la terra (p.50) - La morte io e lei la vinceremo…

Veduta d'assieme della sala.

Due libri, questi che Bigagli ci presenta, uno di poesia e uno di prosa, distanti naturalmente nello stile, che è colloquiale e diretto nelle memorie della telefonista, mentre s’alza in accensioni d’inconsuete metafore e in liberi accostamenti lessicali nella poesia.

Immagino che qualcuno potrebbe chiedersi : perché la presentazione di due pubblicazioni così diverse fra loro? Solo perché sono della stessa autrice ? C’è qualcosa più di questo, naturalmente…

Il forte filo che li lega, filo che ha legato e lega tutta l’opera di Alberta, sia quella di scrittrice che quella di operatrice culturale e di ricercatrice, è il rapporto dialogico con il tu. Almeno venti poesie della raccolta sono esplicitamente rivolte a un tu o a un voi chiamati nel testo, e tutte le storie della telefonista sono percorse da molteplici, tipici, caratteristici tu che nell’ultima pagina divengono un gradito, indimenticato voi da ringraziare : Comunque, ho un grazie da porgere a tutti voi. In qualunque modo sia andata, mi avete scavato dentro una fucina e niente la potrà mai spengere. Io vi renderò immortali.

Il forte filo che lega tutta l’opera di Alberta è una stessa identica Voce viva espressione che è anche il titolo del foglio semestrale ideato da Fiorella Falteri, grafica e amica di Alberta, una voce dicevo che si fa viva nel rapporto IO –TU

Viene facile il richiamo a Martin Buber, filosofo e pedagogista austriaco vissuto nel secolo scorso, per il quale In principio è la relazione e che nel saggio “ Il principio dialogico” afferma: Ogni singolo Tu è un canale di osservazione verso il Tu eterno. Attraverso ogni singolo Tu la parola-base si indirizza all’eterno (Il Principio dialogico, Ed. di Comunità ,Mi 1959) e ancora: Relazione è reciprocità. Il mio tu opera su di me, come io opero su di lui. I nostri allievi ci formano, le nostre opere ci costruiscono. Come veniamo educati dai bambini, dagli animali….Imperscrutabilmente inclusi, viviamo nella fluente reciprocità dell’universo…. (Il Principio dialogico e altri saggi, p.70, Ed  S. Paolo 1993).

da sx: Alessandra Vannoni, Valerio Nardoni, Mariagrazia Carraroli, Alberta Bigagli, Fiorella Falteri.

Con altre parole, Alberta, con la vocalità della sua poesia, idealmente risponde: Uniti siamo in amore non-dogma./ Ci attende un moto circolare e eterno (p.53) e nelle memorie della telefonista annota: La vita è acqua e fuoco, a parte l’aria e la terra (…) Frenare la terra, incanalare il vento, imprigionare il fuoco, forzare il cammino dell’acqua. Da soli? Mai! Soltanto in compagnia (…) E’ il contatto fra noi umani, a seconda di come avviene, che sprigiona l’atteggiamento fecondo. (Morirai con…p.70)

Con queste suggestioni di lettura ho cercato di mettere in dialogo fra loro i due lavori di Alberta, ma di ogni libro singolo vanno evidenziati alcuni tratti peculiari . Mi fermerò sul libro di poesia, lasciando al professor Valerio Nardoni, editor di Valigie Rosse , di parlare di Morirai con un foglio in mano, di cui ha curato la pubblicazione.

C’è molto vento nelle poesie della raccolta poetica Dopo la terra. Nei versi di Colei che viene visitata / dai venti della forza e del dominio (p.65) nelle parole della poetessa che ha conosciuto un vento altro (p.72) Leggendo la silloge mi sono chiesta più volte quale altro vento altro volesse ancora conoscere Alberta Bigagli….

Questo ultimo citato, il vento che chiude la porta del suo ultimo lavoro poetico, è un libero vento di poesia che respira la luce, oltre il corpo distrutto e infilandosi dentro la vita fra umani… Ho qui sopra nominati i titoli delle tre sezioni di Dopo la terra (Respiro e luce – Oltre il corpo distrutto e Vita fra umani) Passigli Poesia 2012, un libro che contiene una sessantina di composizioni e che porta una convincente prefazione di Giuseppe Marchetti.

da sx: Mihaela Cernitu, Alberta Bigagli ,Giovanna Ugolini, Anna Balsamo.

Il critico afferma che la poesia di Alberta Bigagli non è una poesia violenta e scardinatrice, bensì un lento e incessante trapano di memorie che s’infilano nel sangue, nelle idee, nella suggestione del pensiero (….) un insieme di <stazioni > che, pur disposte lungo il tracciato di un viaggio (… ) visitano <l’ambiguità dell’ombra>.

Il “ respiro e la luce” della prima sezione del libro è illuminato dalla luna, dal sogno, una costante tua come mia, afferma l’autrice, dalla visione e dalla visitazione della poesia capace di cogliere il miracolo del moto perpetuo che da amore fa nascere amore.

Un amore che trionfa sul silenzio freddo dell’astro lunare, sugli eventi avversi, sull’ ospite dal mantello nero e che va oltre il corpo distrutto ( questo ultimo, come abbiamo detto, è anche il titolo della seconda sezione del libro )

da sx: Alessandra Vannoni, Alberta Bigagli, Milli Mazzei Moreni.

La voce di Alberta si insinua nella vita fra umani (come dice il titolo della terza sezione), si alza sicura tra libertà di teatro e libertà di gioco, tra meditazione, incanto e ironia. Per l’autrice gli anni, infilati in lungo rosario di tempo, sono esperienza, dono, continua ricerca di senso, carezza di ricordi.

E se lascia un testamento è per comporre l’unità col dopo, è per conferma che coscienza dura… Il linguaggio di Alberta è lo specchio che registra l’esperienza e la rimanda fedelmente all’accoglienza del foglio per condividerla con molti. Altrimenti sarebbe come niente fosse mai accaduto.

La scrittura di Alberta è abbaglio d’intuizione che scavalca il reale per scoprire l’oltre. E’ visione, riflessione, metafisica che attanaglia come la verità. E’ pensiero che allaccia realtà a bisogno, sensazione a emozione, naturalità ad artificio, sogno a poesia, dentro cui l’eterna domanda : Chi sono io? trova la quiete d’una possibile risposta.

Le poesie di questa ultima raccolta di Alberta Bigagli si affacciano sulla pagina come teli colorati stesi al sole. Sono teli odorosi di memoria e lucenti di immagini, in dialogo con la striscia bianca, segnale di un amore non dogma compagno fedele dell’infanzia senza tempo dell’autrice.

Campi Bisenzio, settembre 2014

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