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A Firenze con l'Associazione
“Una Via per Oriana”
A Firenze, proprio nel cuore della città vicino al Duomo, nello
splendido Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio, in via Folco Portinari,
mercoledì 29 giugno 2016 alle ore 18, in occasione dell’ottantasettesimo
anniversario della nascita di Oriana Fallaci si è svolto l’evento “Buon
compleanno Oriana” organizzato da Armando Manocchia, presidente
dell’Associazione “Una Via Per Oriana”, fondata subito dopo la morte della
grande scrittrice-giornalista avvenuta il 15 settembre 2006. Proprio dal 2006,
cioè da ben dieci anni, il Manocchia non solo si impegna affinché le istituzioni
cittadine le intitolino una strada, ma promuove anche prestigiosi eventi nei
quali autorevoli personaggi del mondo culturale parlano a trecentosessanta gradi
del suo essere donna, «scrittore» e giornalista.
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da sx.: Armando
Manocchia, Riccardo Nencini,
Nicoletta Corsalini,
Alessandro Gnocchi e
Umberto Cecchi. |
La manifestazione si è aperta con il suo caloroso benvenuto a tutti i
presenti e con un suo ritratto professionale e umano “non obbiettivo” della
Fallaci, considerata giustamente la giornalista e scrittrice italiana più
conosciuta e apprezzata nel mondo. È poi proseguita con gli interventi di
quattro ospiti, autori di libri che ne raccontano la vita, parlano delle sue
idee e dei suoi scritti: il giornalista e scrittore, Umberto Cecchi (Cercami
dov’è il dolore, Mauro Pagliai Editore); la poetessa e scrittrice,
Nicoletta
Corsalini (Oriana Fallaci. Amore, vita e morte nelle sue opere, Edizioni
Agemina); lo scrittore e saggista, Alessandro Gnocchi (I nemici di Oriana,
Edizioni Melville), il politico e scrittore, Riccardo Nencini (Il fuoco
dentro, Mauro Pagliai Editore).
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Vedute d'assieme del tavolo degli ospiti autori di un
libro su Oriana Fallaci. |
Nicoletta Corsalini, nel suo intervento, ha evidenziato aspetti
peculiari della visione dell’esistenza, del mondo e dell’uomo, da parte
dell’autrice fiorentina emersi dall’analisi di tre dei temi presenti nelle
opere: amore, vita e morte. Temi che come un filo rosso le attraversano,
intrecciandosi e mescolandosi sia con numerosi altri, ad esempio con quelli
della guerra, della libertà, della democrazia, del coraggio, ecc., sia con
riflessioni di natura religiosa, politica, filosofica, sociale, ecc.
Umberto Cecchi ha parlato, invece, del particolare rapporto di amicizia
che lo legava alla scrittrice fin dai tempi in cui studiavano medicina a Careggi,
degli incontri nei luoghi dove si combattevano sanguinose guerre, dell’insolito
modo di confrontarsi su argomenti che interessavano entrambi, anche se a volte i
loro punti di vista erano discordanti.
Sulla Fallaci più discussa, offesa, quella “politicamente scorretta”
che nei tre libri de La Trilogia manifesta apertamente le proprie
opinioni sull’Islam, sull’immigrazione selvaggia, sul decadimento dell’Occidente
e sulla trasformazione dell’Europa in Eurabia, si è basato il discorso di
Alessandro Gnocchi, il quale ha letto anche alcuni passi del primo, La Rabbia
e l’Orgoglio, scritto subito dopo l’attacco terroristico dell’11 settembre
2001 alle Torri gemelle.
Riccardo Nencini, amico della scrittrice negli ultimi anni della sua
vita, si è soffermato sull’intenso, singolare e polemico legame con la città
natale, nella quale ha conosciuto fin dall’adolescenza la guerra come staffetta
partigiana e nella quale ha voluto morire.
L’evento ha messo in evidenza il comune desiderio del Presidente
dell’Associazione, dei relatori e dei presenti, che le istituzioni cittadine,
nel decennale della scomparsa di Oriana Fallaci, senza più tergiversare e senza
più tentennamenti, rendano onore a questa illustre figlia di Firenze dedicandole
perlomeno una strada.
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