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“Appunti di mare”
alla Casa dei Carraresi di Treviso

A
Treviso, nella bella sala della Casa dei Carraresi,
Bruna Brazzalotto, il
pomeriggio del 31 marzo 2015, ha presentato brevemente ai suoi numerosi ospiti
lì riuniti Maria Luisa Daniele Toffanin già
nota per le sue frequentazioni a Treviso, ospite della rivista El Sil che ha valorizzato i suoi diversi libri editi.
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Maria Luisa
Daniele Toffanin in prossimità della Casa ei Carraresi di
Treviso.. |
In un
clima di affettuosa partecipazione Bruna ha rievocato i luoghi di Lampedusa e,
in particolare, della Sicilia descritti dall’autrice in
Appunti di mare e
amati anche da lei tanto da farne sfondi alle sue pitture realizzate là nei
lunghi soggiorni estivi. Ha dato quindi la parola all’autrice che ha spiegato
l’occasione del libro e la sua struttura evidenziando il senso del viaggio come
metafora di un percorso interiore alla ricerca del valore della vita scoperto
nell’amore per il creato e le sue creature, come tensione all’Infinito
ritrovata nel volo degli uccelli e confermata nella forza trascendentale della
poesia. E in questa chiave di lettura ha recitato e commentato diverse liriche
applaudite con entusiasmo. Alcuni presenti di origine siciliana si sono alla
fine avvicinati alla Toffanin e l’hanno ringraziata per le emozioni a loro
trasmesse: hanno risentito e rivisto i luoghi cari, il loro mare. E il
presidente Adriano Gionco, concludendo, ha commentato la singolarità di questo
libro immerso nella natura che evidenzia il valore dell’acqua come elemento
fondante nella storia dei popoli. Dopo la lettura di altri testi poetici dei
soci di El Sil si è concluso l’evento vissuto con grande empatia.
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IL tavolo con i relatori e parte della
sala dell'evento.
da sx: Maria Luisa Daniele Toffanin,
Adriano Gionco e
Bruna Brazzalotto. |
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Così nel
giornaletto de El Sil viene commentato il libro con parole di
Stefano Valentini tratte
dalla sua prefazione:
«Il nuovo
libro di Maria Luisa Daniele Toffanin riunisce due differenti sillogi: l’una
apparsa già nel 2000 e l’altra, pur composta nel medesimo periodo, a lungo
rimasta inedita. È stata infatti pubblicata soltanto nel 2011 da
Silvana Serafin
in Appendice a Pensieri Nomadi, l’importante repertorio antologico e critico
dedicato all’insieme dell’opera dell’autrice padovana (Edizioni StudioLT2 di
Venezia, nella collana “Nuove prospettive americane” diretta dalla stessa
Serafin e da Daniela Ciani Forza). Entrambe le sillogi prendono spunto da un
viaggio siciliano, il primo a Tindari e il secondo a Lampedusa, dove l’occasione
vacanziera – intesa come allontanamento dalle incombenze quotidiane – diviene
spunto irresistibile, e quasi ineludibile, per un percorso che delinea numerosi
cammini interiori…
Il
viaggio, elemento oltremodo decisivo in tutta la bibliografia di
Maria Luisa
Daniele Toffanin, è sempre la stratificazione e la concrezione di note reali e
simboli allegorici: tra il cielo e lo sprofondo c’è una terra e la nave,
“trebbiatrice” che “macina il mare”, vi si dirige sicura. La traversata è
notturna, ma è una notte di luce, come di molta luce sarà trapunto l’intero
libro: la volta celeste appare, grazie ai riflessi marini, un “liquido falò” che
già accosta, alla leggerezza della pausa vacanziera, una pensosità non
angosciosa ma insistente, consapevole che “così si brucia il nostro breve
tempo”. Tutto il libro è, diremmo, consacrato al mistero che pone a confronto la
brevità del nostro destino e la vastità del cosmo, in un andirivieni di pensieri
evocati “per dilatarli nell’immenso/allentarli nell’eterno”. Il tempo, osserva
l’autrice, “frantuma il mare e insieme la vita”, ma in realtà il mare subito si
ricompone e la nostra esistenza, invece, procede verso l’ineluttabile
dispersione e conclusione. Trovare un significato la cui portata sia di antidoto
alla caducità, così evidente e persino stridente se contrapposta alla maestà del
Creato, è dunque la prima aspirazione di chiunque non voglia sottrarsi a tale
imperiosa evidenza…»
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