Venerdì 20 agosto 2021
abbiamo trascorso il pomeriggio assolato con nuove amiche dell’Associazione
Palue leggendo poesie che hanno incantato e commosso, tratte dal libro La
casa in mezzo al prato di Maria Luisa Daniele Toffanin, il cui ricavato
della vendita ha sostenuto per due anni le borse di studio per gli studenti
residenti a Rocca Pietore. Un incontro corale all’insegna del futuro dei giovani
secondo il logo dell’Associazione Levi-Montalcini, come ha sottolineato
l’autrice. Un incontro corale a cui hanno partecipato con emozionanti letture
Grazia Bortot, Sabrina Fersuoch, la giovane Patrizia Ballis, Lorena Casarin.
Tema ricorrente il passaggio generazionale avvenuto sia nel prato di Boscoverde
che a Rocca, insieme al rispetto per le tradizioni con un ricordo di figure
portanti come la maestra Irma De Pian, Checco De Bernardin, Olivo Bortot e
Sandro Ercole artefici del ponte rinato, Elsa De Vallier già citata in un post
su facebook, e Mario Baldissera inesauribile collaboratore nell’operazione borse
di studio. L’incontro si è concluso con la lettura da parte dell’autrice della
Ballata della donna agordina, secondo alcuni presenti da musicare, inno
alle donne sempre impegnate in nuovi progetti, vestali del passato, consapevoli
del presente con gli occhi rivolti al futuro dei giovani, ma anche ai borghi
abbandonati.
La Ballata della donna agordina
di Maria Luisa Daniele Toffanin (da
Youtube.com)
Ballata della donna agordina
Donna del primo fuoco attizzato nel fornel
con fatica al vento nevoso dal Migogn
donna del primo latte da te munto
del pane essiccato con miele montano
donna con cuore sempre ai figli
con premura al nuovo giorno.
Donna della semina dei raccolti
dei cereali serbati con sapienza
donna della gerla per legna e fieno
segni alpestri vitali
donna della stalla con il santo bestiame
calore per il filò insieme alla contrada
donna dell’incontro riposo condivisione
favola poesia delle mani intrecciate
fra la lana per membra d’inverno.
Donna della famiglia ancora aperta
– in guerra in pace sempre –
i vecchi, patriarchi della casa
presenze sacre operose a te accanto
donna dell’uomo-prestante al fronte per la patria
o migrante per urgenza di lavoro
donna della via Crucis alla folata dei Serrai
dei rosari litanie dell’anima
e le torte per la festa patronale
donna dagli affanni fra i capelli
raccolti nel pudore di un fazzoletto
donna dallo scialle sulle spalle
per lenire il peso della vita
donna dei prati al primo tepore
in attesa della primavera.
Donna attiva operosa produttiva
moderna immagine dai mille volti
Nina a Sottoguda nella bottega
affettuosa nicchia alimentare
Maria a Palue al lavatoio fino a sera
con sogni per il bene comune
Pasquina a Rocca ancora bambina
nella vecchia rivendita dei giornali
Fina nella ferramenta paesana
offerta d’ogni invenzione.
Donna donna dai mille volti
flessibile giunco al vento degli eventi
ora amabile manager
aperta a corolla al mondo nuovo dei foresti.
Donne donne del Vaia
strette all’uomo in pienezza d’affetti
tuttinsieme nell’orrore devastante
armate di coraggio per la rinascita della materna/madre
terra.
5 luglio 2021
Le fotografie dei ruderi di
Albe e Vallier infatti facevano da sfondo all’incontro nel tabia
dell’Associazione Palue. Il pomeriggio ha offerto quindi un’occasione di
arricchimento reciproco avvicinandoci e confrontandoci anche con le idee della
nuova associazione di Marisa Righetto. Un momento interessante, emozionante per
l’anima e la mente.
A sinistra
Grazia Bortot e a destra l’autrice Maria Luisa Daniele Toffanin.
Marisa Righetto
alla lettura.
Patrizia Ballis
alla lettura.
Nell’incontro l’autrice
racconta:
Leggo nel bollettino
parrocchiale “Val Pettorina” la notizia dei 100 anni di Elsa De Vallier,
festeggiata in chiesa alla presenza del sindaco Andrea De Bernardin, nata il 21
febbraio 1921 a Soffedera e battezzata nella chiesa di Rocca Pietore il giorno
dopo, portata in braccio in pieno inverno attraverso i sentieri. Allora là ad
Albe e Valier (borgo in degrado) c’era ancora la vita in tutta la sua pienezza,
vissuta con speranza, con sentimento religioso proprio della civiltà contadina.
Questa notizia mi commuove e mi impone di fare testimonianza su questi luoghi
del cuore, ora abbandonati, tante volte raggiunti, rievocati in questi versi,
scritti nell’aprile 2001, in occasione dell’incendio del fienile ristrutturato
di fronte alla casa in mezzo al prato:
Albe e Valier sublimi alla vampata del fienile sotto
I
Fienile in trame lignee
ormai negato a mucche
non più sazie di fieno
memoria a vita riaccesa
da uomini d’oggi
custodi d’arcaici costumi
fu tutta una vampa infida.
Nell’aria greve fumosa apparve
nero scheletro deforme d’antica fattura.
II
Albe e Vallier sublimi
nel torpore d’aprile
smagate dall’aria impura
dal frenetico soccorso umano
le vostre case d’antico sasso ormai
reliquie dissacrate
di stube lignee fornel ed altro
in stagioni remote
operoso quartiere ladino
ridente al primo sole d’inverno
le vostre case d’antico sasso
su prati d’eriche fucsia
e promesse di odoroso origano
ed erba tanta intorno
tanta per montani riti
e strumenti umani tanti
segni di creative mani
le vostre case d’antico sasso
gli occhi al vespero
accesi dal Sasso Bianco
sul pendio più vicino al cielo
nell’oblio ormai del tempo impietoso
per l’umano civile vivere.
Le vostre case d’antico sasso!
A sera un lume
richiama gli spiriti boschivi
in danza sotto la luna di primavera.
Custode un patavino
la lunga barba sapiente
e un cane devoto.
Maria Luisa Daniele Toffanin da “La casa in mezzo al
prato”, Valentina Editrice, 2018.
[Ringraziamo “La storia siamo
noi – Associazione Palue” per le fotografie]
Si aggiungono a questa
giornata ricca di emozioni anche le condivisioni di Mario Richter e di padre
Norberto Villa.
Cara Marisa,
ho appena letto la
"ballata" della donna e ti ringrazio di avermela mandata, perché è davvero
godibile nel suo slancio sincero, nel candore dei suoi sentimenti buoni e
antichi. C'è un grande bisogno, in questi nostri tempi così confusi e sporchi,
della tua luce chiara, bianca e celeste nel ritmo poetico. Ti auguro di
continuare in serena pace queste vacanze montane, per te così piene di ricordi
preziosi e di donne-amiche virtuose. A presto. Mario Richter
La Ballata della donna
agordina è una gemma preziosa che illumina i sensi del cuore al mistero della
Vita che la poesia discerne fino a scoprirne i profumi i colori i sentimenti i
volti i giorni sull’onda segreta della memoria nel naufragio spirituale
dell’ultimo approdo… La Ballata è l’ennesima meravigliosa conferma che la
missione poetica di Maria Luisa Daniele Toffanin penetra la realtà umana della
Storia e la natura immensa del Creato fino a coglierne l’anima del Senso come
motivo di celebrazione e di contemplazione nel Vento-Evento dello Spirito… nella
com-passione dell’Amore… Padre Abate Norberto Villa
Palue, oggi unita in festa (da
YouTube.com)
Alcune immagini
dell’affettuoso borgo di Palue.
[fotografie di Massimo
Toffanin]