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Rievocando la premiazione a Forlì
23 ottobre 2022
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Copertina del libro di
Daniela Babolin. |
Locandina dell'evento. |
Quando, ai primi di
ottobre del 2022, ho ricevuto la notizia del secondo premio per la postfazione a
“Di brume e solchi” di Daniela Babolin, conseguita al concorso Premio Letterario
Nazionale “Città di Forlì” – XIX Edizione, sono stata particolarmente felice.
Era la prima volta che partecipavo ad un concorso con un mio lavoro di critica,
inoltre aveva conseguito a Forlì diversi premi Stefano Valentini che sempre mi
diceva che era davvero una cosa prestigiosa.
Nasceva il problema, vista la
presenza ancora del covid, se ritirarlo di persona o no. Certo che, se non fossi
andata, mi sarebbe rimasto il rimpianto. D’altra parte andare comportava i suoi
rischi. In conclusione, tra momenti di entusiasmo e altri di titubanza ha vinto
per fortuna la corda buona con la saggia decisione di recarsi a Forlì dotati di
mascherina. Anche perché, giunti lì, insieme a Babolin Daniela che avevo
invitato, la spaziosa Sala del Consiglio della Provincia era completamente
occupata. Ad ogni modo è stata una premiazione veramente partecipe, organizzata
con attenzione, premura che rivelavano proprio lo stile di questo premio. Ogni
partecipante era invitato ad esprimere la sua opinione e gli veniva passato il
microfono per rivolgersi agli altri. E che potevo dire se non porgere i
complimenti per questo lavoro corale in cui le organizzatrici, tutte figure
femminili, con un presidente, Giorgio Casadei Turroni, avevano ognuna con un
preciso ruolo.
Manifestavano così un grande impegno culturale che poi continuava
anche nella rivista “L’Ortica” in cui già avevano inserito due miei articoli su
Andrea Zanzotto nel ricordo della moglie Marisa Michieli e sul convegno di
Praglia “Il sacro e altro nella poesia di Andrea Zanzotto”. Poi, come ai vecchi
tempi, perfino i nomi dei vincitori riportati ne “il Resto del Carlino” di
Forlì. Guai se non fossi andata, avrei perso una grande occasione di conoscere
cose belle, di vivere emozioni vere in mezzo a tanti, tantissimi amanti della
poesia e della scrittura. Così voglio nuovamente esprimere la mia gratitudine e
ammirazione alla giuria del Premio per il secondo premio, Premio "Irene Ugolini
Zoli" con la seguente motivazione redatta da Renata Penni:
“Stile vero e senza
filtri, ricostruisce in modo magistrale l’atmosfera della silloge. Scrittura
pacifica e distesa, si adagia lungo un confine terso e sottile con elementi
nuovi, capace di rendere visibile agli occhi dei lettori l’anima della poetessa
e le motivazioni più profonde delle sue poesie.”
Graditi anche il
dono di un quadro di Gino Bagnari, “Grecia – Olimpia” (1973), e altri libri
consegnatimi dal Presidente Giorgio Casadei Turroni.
Bella l’atmosfera respirata nella Sala del Consiglio della Provincia
Forlì-Cesena, palazzo
settecentesco, di vita culturale insieme rinata, di attenzione all’altro in uno
spirito di collaborazione tra tutte le componenti il Centro Culturale L’Ortica.
Un pomeriggio davvero unico vissuto nella poesia anche con
Daniela Babolin! Ho
donato alla segreteria del Premio la tesi di laurea, da poco pubblicata, “De Ciceronis Epistularum Sermone” di Sebastiano Schiavon, “I luoghi di Sebastiano”
ed altro. La tesi ha veramente colpito le organizzatrici che ora desiderano una
recensione per la loro rivista anche per conoscere la figura di Sebastiano
Schiavon a loro sconosciuta. Quindi da cosa nasce cosa e ogni incontro genera
occasioni, ponti culturali.
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Passeggiando per
Forlì davanti al Palazzo della Provincia. |
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La consegna del
quadro da parte del Presidente Giorgio Casadei Turroni
a Maria Luisa Daniele Toffanin. |
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La sala della premiazione. |
Daniela Babolin e
Mara Luisa Daniele Toffanin. |
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Maria Luisa Daniele Toffanin durante il suo intervento. |
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articolo |
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