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Un intenso momento di poesia
ad Abano Terme

Simpatico l’incontro di poesia,
realizzato giovedì 27 aprile 2023 alle ore 17, presso la Biblioteca di Abano Terme,
svolto in un clima di amicale partecipazione. Dopo i ringraziamenti di rito a
Daniele Ronzoni, Stefano Valentini e
Daniela Babolin, l’autrice si sofferma a
ricordare Maria Rizzi che proprio oggi ha inserito la preziosa recensione sulla
sua raccolta Risorse nel tempo sospeso nella rivista “Dialettica tra
Culture” (Anno XVIII n. 24/2023) dandole uno spazio di una certa importanza.
Valentini inizia il suo percorso
attraverso le 12 poesie sottolineandone i contenuti, il linguaggio con lettura
da parte di Daniela Babolin del ricordo A Ezio Bosso nella sua dipartita.
Una poesia quindi legata alla sua musica inserita nella bellezza della natura
particolarmente copiosa in quel maggio del 2020: Esplode il bosso purezza
d’arte-creato / bianco profumo intenso di maggio / vita che si rinnova.
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Maria Luisa
Daniele Toffanin, Stefano
Valentini e Daniele Ronzoni. |
Maria Luisa Daniele Toffanin,
Stefano
Valentini e Daniela Babolin. |
Altre letture di Risorse nel
tempo sospeso: Per una nascita, Emozioni, A te clematide,
poesie spiegate e rivissute nel momento virale dall’autrice che evidenzia la
poesia come luogo della purificazione e dell’energia ritrovata. In particolare
Valentini sottolinea che tutte sono pervase da un senso musicale, non solo per
la musicalità del verso, ma anche per il concetto espresso: musica come forma di
salvezza, di resilienza. Così è da interpretare il canto degli uccelli nel
giardino in varie ore del giorno, lo spiritual cantato da Boccelli, la musica di
Ezio Bosso, perfino il gioco musicale tipo filastrocca in Parole nuove per
giochi nuovi creati per i bambini con le mascherine che di rimando
richiamano al canto delle zingarelle, ricordo bambino dell’autrice assieme alle
compagne e al maestro Paperini alla fine della seconda guerra mondiale quando il
mondo cercava di rinascere alla vita.
Ripete Valentini che questo concetto
riappare anche nell’idea del volo della farfalla, dello scricciolo, nella
bellezza armoniosa del giardino quale melodia segreta che si ripete nell’aria la
mattina, la sera e in altri attimi del giorno, come un canto segreto della
natura che cerca di esserti accanto. Bellezza che per antonomasia dovrebbe
salvare il mondo. L’idea appare anche nella poesia Per una nascita, in
questa musica della vita che fiorita avanza: nel verbo stesso c’è questo senso
di musicalità, del portare avanti una vita nuova e quindi della vita stessa che
fiorita avanza. Indimenticabile per l’autrice è la musica di Rota scritta
per La Strada di Fellini e che evoca immediatamente la figura di
Gelsomina. E di richiamo nasce il Recitativo veneziano di Andrea da
Soligo menzionato anche da Valentini, espressione artistica della collaborazione
tra i due grandi geni. L’autrice rilegge i versi conclusivi che riprendono
l’atmosfera anche virale ma in qualche modo purificata dall’eterna voce della
bellezza: Fragile l’oggi alla pulsione dei numeri / oscuro cammino il domani
eterna voce la bellezza / promessa che dolore e morte vince e sublima.
Ovviamente il discorso procede a quattro mani nel senso di una completa
condivisione da parte del critico e da parte dell’autrice di questo vissuto da
tutti attraversato, anche dai presenti, che ugualmente si emozionano ai vari
ricordi. E facilmente si allarga a racconti da parte della Toffanin personali ma
che includono tutti per il loro valore universale tanto che Stefano conclude
affermando che i grandi temi dominanti queste poche poesie sono il valore della
parola poetica ma anche quotidiana sui fili del telefono, l’amicizia, lo stare
insieme uniti a costruire qualcosa come Macedonia, come i fatti riportati
in vita attraverso articoli riscritti insieme per telefono con varie
partecipazioni. Anche la stessa Luciana Filippi e Bruna Perin condividono questi
momenti di intensa collaborazione.
Gli affetti quindi percorrono, come la
musica, la piccola raccolta. Il percorso si conclude con la lettura di A te
clematide: un esempio di bellezza vegetale che ha una sua etica ed estetica.
Un bell’incontro convinto, vero e partecipato emotivamente e un grazie alle care
amiche presenti: Bruna Barbieri,
Vilma Bellotti, Luciana Filippi,
Vittoria
Gallo, Luciana Mancini,
Paola Pampaloni, Cristina Pollazzi,
Manuela Romanello e
amica, PierMarina Valle con Elisa, ed altre.
Un particolare segno di
gratitudine a Luciano Nanni la cui voce critica è messa in risalto nella
locandina.
A te clematide
M’imbosco in te clematide
così turgida copiosa
nel rigore dei tuoi flessibili rami
piegati allentati verso il cielo
innocente con i tuoi occhi d’iride
spalancati allo stupore delle cose.
Lì nel mio silenzio mi sento clandestina
in questa foresta lillipuziana
alfine lontana dai livori della nostra civiltà
così scaduta ormai dal retaggio antico
allora che la patria era comune bene
come un credo come una fede
ora che questa nostra terra è senza patria.
E
lui che mi segue i pensieri fra le foglie
mi invita a confidarmi nel simile sentire
in quel rifugio intimo di ardore acceso all’insieme
creativo in nuove tecnomagie culturali.
Noi tutti uniti da mazzi di clematide
stretti fra le nostre braccia
sostanza affettiva amicale!
O
gentile clematide che fiorisci pure
il montano bosco sigillo sei vegetale
garante del tempo floreale
risorsa a noi etica estetica
riflessa nei tuoi occhi pervinca
riaperti al mattino
come all’infanzia del mondo. |
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La recensione di
Maria Rizzi
http://www.literary.it/dati/literary/R/rizzi_maria/i_poeti_di_via_margutta2.html
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