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Contro i nuovi erodi |
Giovedì 24 marzo 2011 è stata presentata in forma
ufficiale, al Centro convegni dell’Abbazia di Praglia (Padova) l'ultima
opera della poetessa Maria Luisa Daniele Toffanin
E ci sono angeli (La Garangola
Editrice). Hanno relazionato sull'opera: Mario Richter, l’Abate
Norberto Villa e sono intervenuti:.Luisa di
San Bonifacio Scimemi e don Roberto Ravazzolo. Letture di
Federico Pinaffo.
La presentazione è stata preceduta dal saluto di benvenuto dell'Abate
Norberto Villa:
Porgo un cordiale saluto di buon pomeriggio a tutti voi amici e amiche.
Lo spazio del Monastero, pervaso dal silenzio e dal candore dei
chiostri e illuminato dalla bellezza e dai colori del creato, è definito da San
Benedetto come officina dell’arte spirituale: uno spazio di pace dove la vita si
fa poesia e la poesia si fa spiritualità. Sono veramente onorato di condividere
questo momento d’intensa comunione per un incontro spirituale e culturale
pienamente avvalorato dalla presentazione della silloge E ci sono angeli, ultima
opera di Maria Luisa Daniele Toffanin.
Con l’Autrice, ho il piacere di presentare il Prof. Mario Richter,
docente di Letteratura Francese all’Università di Padova, attualmente agli onori
della cronaca accademica per aver magistralmente curato l’edizione per i
millenni di Einaudi della monumentale opera Port-Royal di Sainte-Beuve.
Sono con noi Luisa di San Bonifacio Scimemi e Don Roberto Ravazzolo,
Docente presso la Facoltà Teologica di Padova. Federico Pinaffo, Regista e attore conosciuto, è il Lettore che
fungerà da Arcangelo nell’annuncio delle poesie.
Buon Ascolto!
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da sx: prof. Mario Richter,
la poetessa Maria Luisa Daniele Toffanin
e l'Abate Norberto Villa. |
Don Roberto Ravazzolo,
direttore del Centro universitario di Padova, nel corso del suo
intervento. |
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In questo spazio, il monastero, definito da San Benedetto “officina spirituale” è presentato il libro di poesie
E ci sono
angeli di Maria Luisa Daniele Toffanin. Come afferma il prof.
Mario Richter, il testo
offre caratteri di novità rispetto all’itinerario poetico precedente che “ci
aveva addentrati, per accennare soltanto alle linee essenziali, in un mondo di
colori e di suoni osservati e ascoltati nella loro impressionistica
immediatezza, ma subito anche portati alla stabilità di valori immutabili,
illuminati dalla natura eterna degli archetipi”. Con la nuova opera siamo
accompagnati nel mondo-evento della nascita, mistero che turba e richiede sempre
di essere nuovamente interpretato. E così, continua il prof. Richter, nel
discorso articolato in tre grandi arcate stilistiche è presentato il bambino,
stupore, cardine dell’umanità, dono e attesa (prima parte), ma anche come
grido disperato nelle situazioni drammatiche di ogni violenza fisica e
psicologica di cui è vittima (seconda parte). Le emozioni non sono isolate, si
caricano di significato attraverso la loro spontanea fusione con la natura fino
ad aprirsi alla gioia (terza parte) per la nascita-evento della nipotina
dell’autrice.
L’Abate
Norberto Villa sottolinea che l’opera poetica è cadenzata da 56 testi dedicati al
mistero della vita al suo sorgere nel presepe del mondo. In essa “poesia,
teologia e profezia interagiscono e intessono la trama di ogni composizione
effondendola nell’orizzonte culturale e spirituale dell’oggi eterno della
grazia”. E si sono angeli ispirano ad approfondire il significato stesso dei
Vangeli del Bambino Gesù, “in riferimento al mistero di ogni vita nascente come
pienezza di senso e di compimento dell’umana avventura nel segno della
creazione-redenzione”. E conclude che è davvero unica la capacità dell’autrice
di rendere attraverso un mosaico di storie intensamente vissute la grande prova
d’amore del Creatore, sempre presente con i suoi angeli accanto ai bambini.
Così ad ogni lettore tocca il cuore questo mare bellissimo dell’infanzia,
dice Luisa di San Bonifacio Scimeni, che si frantuma nella storia dell’uomo, nel dolore, nelle
difficoltà anche dei bambini feriti che dai contesti di guerra arrivano a noi
sulle pagine poetiche, per interrogarci sul futuro del mondo. Sono parole
“domestiche” quelle della poesia dell’autrice, parole che tutti viviamo: questa
silloge così particolare costituisce un richiamo, e insieme un conforto alla
nostra esistenza.
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L'intervento della prof. Luisa di San Bonifacio
Scimemi. |
L'attore e regista Federico
Pinaffo, |
Ben si inserisce in questo contesto la testimonianza di don
Roberto Ravazzolo che si occupa, con altri volontari, a dare sepoltura ai bimbi
mai nati, vite appassite prima di fiorire. Immagine ben rappresentata nei
disegni da Milvia Bellinello in volti di bimbi che guardano ali in uno sfondo di
mistero.
Una bella riflessione sull’amore e sull’etica della vita è stata espressa
oggi qui con la delicatezza e il fascino della poesia, esaltata dalla lettura
incisiva dei testi dall’attore Federico Pinaffo. “Da molto, dice qualcuno dei
presenti, non sentivo un discorso chiaro sul valore della vita fin dalla
nascita: angeli fra noi per divenire un domani buoni giovani e adulti”. E tutto
il folto pubblico presente ha davvero apprezzato la proposta letteraria, poetica
divenuta motivo di meditazione e prospettiva di impegno nuovo per l’infanzia.
Bruna Barbieri Perin
Cenacolo dei Poeti di Praglia
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articolo |
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