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Ruffilli e Valentini per "Fragmenta"

Giovedì 27 marzo 2008, una pioggia insistente non impedisce la riuscita di un intenso pomeriggio di poesia a Treviso. Alla Libreria Canova infatti un folto e raffinato pubblico partecipa alla presentazione di Fragmenta (Marsilio, 2006) di Maria Luisa Daniele Toffanin, confortato dalle parole autorevoli e convincenti di Paolo Ruffilli e Stefano Valentini e dalla lettura dei testi della stessa autrice con alcune sue note esplicative.

Il giornalista Stefano Valentini dapprima ripercorre tutta la produzione poetica della Toffanin che a suo avviso si è rivelata sin dall’inizio autrice di spessore, anche con due opere-capolavori. Capace ora con questo nuovo libro di andare oltre. Fragmenta riassume infatti quanto fatto finora in un lavoro organico per struttura e stile, ma rilanciando la sfida dal punto di vista espressivo, letterario, esistenziale. Il pensiero si snoda attraverso queste “occasioni”(tratte dal quotidiano e dalla natura), frammenti di un mondo-identità frantumato e li ricompone in una dimensione rigenerante pur in una continua ricerca di risposte al mistero. Si sofferma così sui grandi archetipi della vita tra i quali ha un ruolo fondamentale la figura della donna nelle sue varie fasi ed età. Ed esalta il concetto della bellezza nell’arte, nella cultura in genere, nel mito, nella natura ed altro come nutrimento dello spirito e valore etico, nell’attesa di un “nuovo umanesimo”. Il tutto in una varietà di motivi unificati in versi la cui musicalità è intimamente lessicale, retta da una ricchezza espressiva molto accurata e nutrita a sua volta da una rete di assonanze e consonanze. Concetti questi ed altri ripresi ed approfonditi successivamente da Valentini in una sapiente recensione nella “Nuova Tribuna Letteraria” n° 91.

da sx: il critico Paolo Ruffilli, la poetessa Maria Luisa Daniele Toffanin e il critico Stefano Valentini.

Paolo Ruffilli poi, sottolineata ancora l’apparente frammentarietà di Fragmenta, ne evidenzia alcuni temi qui raccolti dal ricordo sinteticamente. L’opera tutta riporta alla vastità dell’attimo fuggente catturato e amplificato dalla poesia in uno spessore d’eternità. Espressione chiave ricorrente usata dall’autrice è fuoco-pensiero caratteristica della sua poesia e di questo libro: elemento propellente che dà spessore ai suoi versi soprattutto sulla natura. Il fuoco-pensiero è quello che potenzia la parola e la rende dinamica, è anche operazione dell’intelligenza propria della poesia ipercolta che lavora, ragiona anche su emozioni e sentimenti, quindi si articola in un’altra forma di conoscenza. Fragmenta inoltre è ricca di presenze al femminile: l’autrice donna rappresenta nella donna il senso della continuità, la vita tutta passa attraverso l’esperienza femminile della maternità. La poesia è sempre suggestiva perché suggerisce e quindi il testo diviene un’azione poetica, un muoversi dentro questo canale in cui la vita fluisce tagliando e così garantendo la continuità. Qui l’autrice infatti è figlia e madre insieme. L’incontro si conclude con queste ultime splendide intuizioni che andrebbero ulteriormente allargate e con una breve discussione che ne riconferma l’esito felice.


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