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Il Sud
tra il reale
e il possibile

Patrocinata dal Comune di Salandra (Matera) il 30 ottobre 2011 si è tenuta, presso la Sala dell’Affresco nel Palazzo comunale, la presentazione dell’opera Il reale e il possibile, l’ultimo lavoro poetico del poeta pisticcese Giovanni Di Lena, composta da quarantasette rime suddivise in due gruppi e denominati Terra e Aria. Ventisette comprese nel primo gruppo e venti nel secondo.

da sx: Il relatore prof. Antonio Rondinelli, il moderatore Donato Mastrangelo, il sindaco Giuseppe Sorano, l'autore Giovanni Di Lena nel corso del suo intervento e l'assessore alla cultura Nicola Terranova.

I lavori, ai quali hanno presenziato il sindaco Giuseppe Soranno, l’assessore alla cultura Nicola Terranova, il relatore Antonio Rondinelli e lo stesso autore, sono stati coordinati dal giornalista Donato Mastrangelo.

“Da molti anni il poeta lucano si è fatto voce non solo di un profondo disagio personale che tocca i temi del lavoro, della socialità, della politica ma è anche diventato, suo malgrado, il cantore di una generazione di cinquantenni lucani che, troppo piccoli per fare il Sessantotto e ancora sui banchi di scuola durante il ’77 sono stati presi dal vortice del lavoro e dell’impegno sociale negli anni ’80 vivendo in successione stati di sempre più marcata delusione e disillusione in relazione alla possibilità di poter cambiare davvero la propria vita e il mondo circostante”, è stata l’introduzione del coordinatore Donato Mastrangelo. Meriti attribuiti all’autore anche dal sindaco Giuseppe Soranno nel suo intervento di saluti e dall’assessore alla cultura Nicola Terranova.

“Di Lena – sostiene Rondinelli – non è paragonabile a nessun autore lucano precedente a cominciare dai nomi importanti quali Rocco Scotellaro o Carlo Levi in quanto le condizioni sociali erano diverse. Essi erano cantori della loro epoca, di un mondo agricolo rurale, mentre Di Lena è il cantore della nostra epoca, industrializzata, tecnologicamente avanzata, l’era di internet, del digitale e della conoscenza di notizie in tempo reale. Di Lena affronta tutti i problemi e le difficoltà sociali con lampante lucidità – prosegue Rondinelli – eppure non è un rivoluzionario, ma un cantore che spiega con pochi versi ciò che ad altri occorrono fiumi di parole. Con la poesia fa la fotografia della realtà. È inoltre fedele ad una sua naturale vocazione meridionalista – conclude Rondinelli – poiché ha pubblicato sempre con editori lucani e pugliesi: non fa eccezione quest’ultima opera edita dalla coraggiosa casa editrice rotondollese “Archivia”.

L’autore, nelle sue conclusioni, spiega come i poeti siano delle “sentinelle del territorio e della società. Essi corrono dove c’è il pericolo, anche se nei nostri comuni, ormai svuotati, non ci sono più sentinelle”. Avrebbe voluto parlare d’amore, di sentimenti, è molto più facile – sostiene – ma come si fa, si domanda tormentato, a chiudere gli occhi di fronte ad una realtà sociale sempre più impietosa. Di fronte a quel “riciclaggio di danaro pulito” che parte da Roma e ritorna a Roma, come dimostrano le vicende del petrolchimico e della Fiat”. Al dibattito – infine – hanno partecipato Raffaele Miglionico, Castolo Giannini, Giuseppe Querciuolla, Enzo Grassi, e Maria Celano, presidente dell’Associazione lucana “Magna Grecia” a Torino, che promuove il premio Albino Pierro a Tursi e il premio Isabella Morra a Valsinni.

Costantino Di Cunto


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