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Antonio Capuzzo “Amata poesia”
libro-intervista a
Lucia Gaddo Zanovello

Sabato 15
dicembre 2018, alle ore 18,
presso il Centro culturale Qu.Bi Gallery, nel Palazzo
Valmarana Braga di Corso Fogazzaro 21, a Vicenza, è stato presentato il
libro-intervista alla poetessa
Lucia Gaddo Zanovello, di
Antonio
Capuzzo, Amata poesia (Cleup, 2009).
Dopo il caloroso saluto di Paolo Gidoni, editore e manager della Qu.Bi
Gallery, ha introdotto e condotto la serata il giornalista
Alessandro
Scandale che, nel corso dell’evento, ha chiesto agli Autori precisazioni e
approfondimenti sulle tematiche maggiormente coinvolgenti esplorate nel libro,
commentando brevemente e successivamente leggendo alcuni significativi testi di
Lucia Gaddo Zanovello, tratti dall’ultima raccolta, Eventi primi (Macabor
2017).
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da sx: La poetessa
Lucia Gaddo Zanovello,
il giornalista Alessandro Scandale e
l'autore Antonio Capuzzo. |
Attraverso il suo libro Amata poesia,
Antonio Capuzzo, traendo spunto dalle poesie di
Lucia Gaddo Zanovello, ha
trovato il modo di far parlare la poetessa, in modo disteso e colloquiale, della
poesia, di quale sia il segreto del suo fascino, del piacere di leggere o di
scrivere buona poesia.
Dissertando con lei sulla funzione poetica, sono emersi i
di lei convincimenti sui vari ruoli possibili della Poesia come strumento attivo
di indagine conoscitiva a tutto campo, di scandaglio per sondare il mondo, e
anche, più prettamente nell’ambito del pensiero estetico, si è posto in evidenza
come, accanto alle verità espresse dalle scienze e dalla filosofia, esistano
certamente, non meno rilevanti, quelle espresse dall’arte e dalla poesia. Per
quanto riguarda l’indagine sul mistero dell’esistere, anche la verità estetica,
cioè la verità conosciuta attraverso l’intuizione ed i sensi, rimanda a risposte
esaustive e ineccepibili.
Sono stati messi in rilievo dalla poetessa anche gli altri
diversi ruoli del fare poetico, quelli con incarico memoriale, celebrativo e
civile oppure di divertimento o consolatorio e, non ultimo, di intimo dialogo
con l’Assoluto. È apparsa alla fine, chiarissima, la realtà dell’ossimoro che
illustra e caratterizza l’indispensabile inutilità della Poesia.
Con queste e con molte altre domande, formulate
esplicitamente, oppure maggiormente sottintese, sono diventati dunque oggetto di
riflessione l’ispirazione e i suoi segreti, i paradossi della vita e della
morte, il migliore approccio scolastico dei giovani alla poesia e alla
letteratura, le problematiche dello stile e dell’identità dell’autore,
l’importanza dei valori e delle esperienze umane, realizzando un costante rinvio
tra la dimensione della poesia a quella della vita.
Le domande del pubblico più significative hanno riguardato
la creatività, lo stile dell’artista e la complessità di definire la ‘buona’
poesia.
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Veduta d'assieme dove si è svolto
l'incontro,
il primo a sinistra è Paolo Gidoni
editore e manager del Centro culturale Qu.Bi Gallery. |
Lucia Gaddo Zanovello, si è concluso, ama la semplicità e
la riservatezza per coltivare la forza dell’interiorità, i sentimenti verso le
creature, l’inestimabile rilevanza di essere al mondo, lo scavo nell’esperienza
per approfondire la propria consapevolezza, l’indagine etimologica delle
parole, intese come vere e proprie strutture viventi, mutanti, per il frequente
virare nella storia dei significati, l’ispirazione poetica e si manifesta
Poetessa nel senso più puro e più libero del termine.
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Articolo, riguardante l'evento, apparso
su "Il Giornale di Vicenza" del 15. 12. 2018. |
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articolo |
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