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“Disforia del nome”
premiata al “Tra Secchia e Panaro”

Il 7 giugno 2015, alle ore 16, nella Sala Civica del Villaggio Giardino di via Marie Curie, 22/e, a Modena, si è tenuta, a cura del Circolo di poesia dell’Associazione Culturale “La Fonte di Ippocrene”, la cerimonia di premiazione del XXI Premio Nazionale di Poesia “Tra Secchia e Panaro”.

Un Premio Speciale della Giuria composta da Elio Caterina, Paolo Francia e Antonio Maglio, è stato attribuito a Disforia del nome di Lucia Gaddo Zanovello, con la seguente motivazione di Antonio Maglio:

sa sx. in piedi, Lucia Gaddo Zanovello, dietro, seminascosta, Gabriella Bortoli e Antonio Nesci; seduti al tavolo della Giuria, Elio Caterina, Antonio Maglio e Paolo Francia. Di spalle, in prima fila tra il pubblico, Rossano Onano.

“La Disforia, nel campo psichiatrico, è una penosa inquietudine, uno stato umano angoscioso, una degenerazione o alterazione dell’umore e del linguaggio in senso depressivo e privativo; in altre parole, la sottrazione di una parte della vita.

L’autrice svolge un’indagine molto articolata sulla relazione tra la vita vera e la follia umana.

Si nota la presenza di molti termini col prefisso negativo dis- (nel suo significato di negazione): disnomia, disforia, distonia, disconoscimento, e ciò potrebbe costituire una prima chiave di lettura delle sue poesie. Vengono usati anche termini poco noti, o noti solo ai grandi cultori della lingua italiana, e molti termini in latino.

Lucia Gaddo Zanovello, con questa pubblicazione, mostra di aver pienamente raggiunto una maturità concettuale e conoscitiva dei problemi esistenziali che non appartengono solo al singolo, bensì all’intera umanità.

I suoi versi sono una poesia di visioni e di riflessioni, sono densi e profondi, alti e intensi, precisi e originali, ricchi di pronunce raffinate, a volte complessi e difficili da capire ma non ermetici, non c’è spazio per una pausa, non c’è spazio per il silenzio. Il libro diventa così quasi un gioco di dubbi e certezze, di sogno e realtà, colorando i luoghi segreti dell’animo umano con parole che diventano una poesia propedeutica.” (Antonio Maglio)

da sx,: Lucia Gaddo Zanovello, Gabriella Bortoli in procinto di porgerle il premio e Antonio Nesci
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