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Lui, lei e il teatro
Noemi Israel e La Scrittura
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Dove finisce la finzione e inizia la realtà?
Questo il dilemma affrontato sia
dalla professoressa di letteratura italiana, Patrizia Rojc, che dallo
psicoanalista Silvio Cusin nel corso della presentazione dell'ultimo libro di
Noemi Israel,
La Scrittura (commedia scritta in forma di prosa, dedicata ai
quattro mici-arlecchini dell'autrice), edito da Fermenti e illustrata da
Paolo Marani, che si
è
svolta nella cornice dell'hotel Victoria a Trieste venerdì 12 febbraio 2010.
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La prof. Patrizia
Rojc e l'autrice Noemi Israel. |
Lo psicanalista Silvio Cusin
e l'autrice Noemi Israel. |
La Scrittura è
la storia di tre personaggi: lui, lei e il teatro, ha spiegato la Rojc
illustrando il ruolo storico che la maschera ha avuto nel teatro italiano.
"L'autrice unisce la tradizione della commedia dell'arte alla più moderna
tradizione teatrale. Tale unione è evidente quando il ruolo del protagonista
maschile – che decide di togliersi la maschera impostagli dal copione per
lasciarsi andare a un sentimento d'amore – cade di fronte alla dimostrazione
della sua sensibilità». La professoressa ha anche evidenziato l'estrema
disinvoltura dell'autrice nel passare da ottonari trocaici, con addirittura una
sillaba composta da due consonanti, alle elisioni dell'italiano neo standard.
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L'illustratore
Paolo Marani. |
La prof. Patrizia Rojc
mentre legge un passo dal libro. |
Il professor Cusin
ha invece analizzato la ricerca costante di un contatto profondo e d'amore da
parte di Lucrezia, la protagonista femminile, donna dominante che ha paura di
essere travolta da un sentimento e ha bisogno di attuare molte difese per
evitarlo, a cominciare dalla scelta di un attore non professionista al quale
affidare il suo personalissimo copione. «Lucrezia usa il cambio d'abito come
gesto di seduzione – ha detto Cusin – ma rimanda l'accoppiamento sentimentale con
l'uomo che ha scelto – e che paga per recitare – per paura di cedere a ciò che
prova realmente. Il nevrotico preferisce un rapporto sessuale a una relazione
amorosa, avvertita come troppo pericolosa».
Il professore,
inoltre, ha identificato l'entrata delle maschere con l'irrompere del
"perturbante". "E' un sogno in cui si rappresentano le parti libidiche antiche
dell'Uomo. Il macchinario che esse trasportano dovrebbe garantire in maniera
meccanica, cioè moderna, l'orgasmo Ma entrambi i protagonisti rifiutano
l'offerta e le maschere finiscono per ridurre in burla la proposta del dottor
Dulcamara, ridotto ormai solo a venditore di sex-machine, anziché di elisiri».
Qual e, alla fine, il contenuto della Scrittura? «Rimane en enigma – ha chiosato Cusin
– Ma
sicuramente, grazie al sogno perturbante, Lucrezia verrà liberata dalle sue
paure».
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La copertina dell'Antologia di poesia e
narrativa labirintista. |
Noemi Israel
consegna allo psicanalista Silvio Cusin
l'attestato di benemerenza quale "Personaggio Labirintismo 2010". |
L'ascolto di alcune
Sezioni di Canto Ostinato di Simeon ten Holt (parte integrante del contrappunto
linguistico-musicale utilizzato dall'autrice) e la consegna a sorpresa
dell'attestato di benemerenza a Silvio Cusin, nominato "Personaggio Labirintismo
2010" e membro d'onore del Movimento. Il
Labirintismo non è solo una corrente artistico-letteraria, ma è un
modo di concepire la vita attraverso l'arte. Il racconto di Noemi Israel,
Polterwitz, è la storia di una beffa colossale giocata dall'Inconscio di
un gruppo di analizzandi a danno del loro terapeuta. In una cornice oltremodo
realistica, l'iperbolica "vendetta" degli pazienti ha luogo in un circo, dove la
venale psicoanalista diventa addirittura il bersaglio del Re dei coltelli
volanti. Finale a sorpresa.
Così si è conclusa la serata, alla quale ha
partecipato un pubblico numeroso ed entusiasta.
Il Piccolo
16 febbraio 2010
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