Servizi
Contatti

Eventi


Creativa 2006
7° Incontro sull'autoproduzione
artistica e culturale

Rignano sull'Arno: 26-27-28 Maggio 2006
arti visive - poesia – musica – mail art – libri - fanzine – arte digitale – video – installazioni - performances

Venerdì 26 maggio 2006, ore 20,30

Oggi la nuova apertura. Una serata sperimentale. La mostra di Mail Art -180 opere di 155 artisti da 21 nazioni- è in corso di esposizione in un lato della piazza sotto i gazebo, sei grandi spazi da riempire. Sotto un cielo irreale di fiammate rosa e celesti, l’aria tiepida è un invito a godere, ad osservare. Guenda ha aperto il suo banchino di oggetti creati con le sue mani, quindi arrivano Umiliacchi, i Morandi, gli Strada, Bertola e Vitacchio, Marchiani, Donaudi, Mandrino, ognuno con le sue storie, i suoi ricordi. Ci sono i ragazzi di Tolentino, Sileoni e Rocchi, il primo consegna un lavoro del padre Dino per la mostra (alla chiusura dovrà essere bruciato). É tutto uno scambio di frammenti che creano quel clima di comunità in cui il rapporto non si interrompe mai. Arriva, dopo otto ore di viaggio, il gruppo di Clusone, Dalle casse esce del suono, Franco Piri Focardi si adegua e apre i suoi generatori di suoni digitali e dialoga a distanza col basso di Rocchi e poi con la chitarra di Fusai. Lo spazio vibra di gocce sonore e ritmi bassi e continui. Bertola e Vitacchio aprono le performance con la DeeEeclaAamAziIone delle parole Ricchezza e Povertà, tema della manifestazione. Mandrino introduce la serata, e continuerà ad introdurre e presentare come abile anfitrione tra una poesia e la lettura dell'elenco dei partecipanti della mostra di Mail Art. Altri amici si aggregano, da Rignano e da fuori. Massimiliano De Luca ha portato “Le sue parole”. Si proiettano le 100 trasformazioni digitali. Donaudi legge una poesia e gli Strada improvvisano una danza sui nostri suoni che trasfigurano “Interstellar overdrive”. Sulla nota lunghissima del basso di Rocchi, Fosco Sileoni si esibisce in “Concerto in giacca e cravatta per basso e cerini”. Si passa alla proiezione dei francobolli in movimento di Natalie Lamanova. Si prosegue con il video di Gallingani. Poi è già ora di chiudere. Mandrino recita/mima una poesia muta. É quasi freddo e l'aria è umida.

Sabato 27 maggio 2006, ore 11,50

Claudio Parentela, insieme a Silvia, espone la mostra preparata per Creativa e una striscia di 10 metri coi suoi disegni incollata lungo il piazzale. Giungono Fulgor Silvi, Giancarlo Pucci con sua moglie, le tre ragazze di Take it Easy che hanno già esposto la rivista e i dolcetti. Il sole è splendido, intenso, caldo. All’ingresso della sala Mandrino ha piazzato la sua installazione -“Sei al Top” fatti sostenere dal terza mondo!- All'incontro con gli alunni, Franco Piri Focardi introduce brevemente lo scopo di Creativa, l’incontro con gli artisti e la possibilità di conoscere nuove espressioni. Spiega rapidamente la figura del performer e lascia la scena a Giovanni e Renata Strada. Uno di fronte all’altro leggono sulle rispettive magliette un testo sul loro perdersi, Giovanni ricanta quello che Renata legge. Poi Carla Bertola e Alberto

Vitacchio, Carla costruisce un gioco di parole sul suo nome insieme a tutti gli alunni che partecipano in modo fragoroso. Alberto esegue con la sola voce un brano di poesia sonora per multipista ed un mugolio mimato. Quindi Franca ed Emilio Morandi, loro hanno un modo ancora diverso di agire. Emilio sceglie uno ad uno 12 ragazzi, Franca da in mano a ciascuno una lettera dell’alfabeto. Sarà infine Emilio a comporre le parole Poesia Poetry. La parola passa infine a Francesco Mandrino che dal fondo dell’aula parla dell’orizzonte, della poesia, dell’uso della poesia, del perché poesia. Intanto sono arrivati Tiziana Baracchi e Giancarlo Da Lio, da Venezia.

Ore 15,00

Con un furgone su cui campeggia la scritta Argillateatri giunge Ivan Cozzi, mentre si presenta agli organizzatori, raggiunge il gruppo Ana Milovanovic, appariscente in un completo rosa confetto, è arrivata da Belgrado con molte ore di ritardo. Nel piazzale campeggia un grande nido di paglia. Viene esposto il programma, Intanto è arrivato Bruno Capatti. Prende il via il pomeriggio. Tutti in cerchio dentro la stanza. Lasciamo che ognuno si presenti. Molti si conoscono già. Molti ringraziano di questo incontro. Alcuni come Cozzi e Pucci raccontano la loro esperienza, molti ironizzano su se stessi sul proprio curriculum. Viene fatta una rivelazione clamorosa: Claudio Fusai, in realtà, è Franco Piri Focardi, e Franco Piri focardi è Claudio fusai. Conclude l’assessore Lucia Bencistà. Alla fine si presenta Tito Truglia.

Tutti fuori per le performances. Inizia Silvi. Cappuccio nero. Vaga. Ogni tanto estrae un palloncino, lo gonfia e bumm! lo fa esplodere. Si toglie il cappuccio e ci annuncia: La guerra è finita. Passa la parola a Truglia che si presenta e mostra e distribuisce la sua fanzine Farepoesia, quindi ci legge tre sue poesie. Intanto gli Strada, sono pronti nel nido, lanciano canzoni agghindati da strani volatili. Titti, Lory e Gio si preparano ad un’azione nel piazzale. Thomas suona delicatamente la chitarra. composizione e scomposizione di un puzzle alla ricerca dell'armonia. Tiziana Baracchi con la maglietta rossa di Pete Spence si fa fotografare con gli artisti. Mandrino raduna le "coppie storiche” della performance per un omaggio all’artista/poeta Miglietta con un testo preparato da entrambi, "La Poesia è nella Scrittura Totale". Sul basso tirato a note lunghe di Rocchi, Sileoni interpreta il disagio incatenato, tra interventi drammatici e psicotici sotto il segno della luna, è "Catarsi", Leonello Rabatti si pone al centro dei residui dell’azione e declama il monologo di un lucido pazzo. Casella sta preparando una poesia collettiva alla maniera surrealista, chiede a tutti di scrivere due versi senza vedere cosa hanno scritto gli altri. Sistemato il computer Claudio Fusai e Franco Piri Focardi iniziamo a suonare “Cavatori senza nome”, Irene Fusai interpreta con la danza le fatiche di un cavatore, quindi entra Rocchi col suo basso. Segue la sorpresa, l’omaggio a Mandrino. Claudio gli ha musicato la poesia “Nel vino, nel fumo, nelle canzoni”. Bertola e Vitacchio con indosso dei costumi e pochi oggetti sparsi sul piazzale ci propongono una performance in memoria di Federica Manfredini, un'amica morta in un incidente. É pura poesia, movimento, voci ed echi che si snodano nell’aria tra noi, con noi ascoltatori e partecipanti. Casella raccoglie in cerchio i presenti per leggere la surrealpoesia che poi "racconta" un suo brano sul tema del ricco e del povero. Pucci con Rossella, sua moglie, organizza una sfilata, sceglie 7 donne per indossare i suoi strani e colorati copricapo, lui indossa i suoi costumi ed inizia una processione: il costume Arteseducente e quindi quello di Inseminalarte. Donaudi legge due poesie. Ivan Cozzi è pronto col suo grande pallone arancio, indossa una maschera da elefante ed è vestito di nero, con guanti bianchi ed il bastone. Su una base di musica classica inizia una delicata e poetica danza. Nella sala Emilio Morandi si sta preparando per “Acqua”. Sulla parete è proiettata l’immagine azzurra dell’acqua, Emilio con la testa dentro un secchio pieno, gorgoglia gridando la parola "acqua" con fatica. L'acqua viene offerta da Franca. Chiude Marchiani raccontando i suoi quadri/pannelli in difesa dei paesini della Liguria.

Si parte per la Promenade. In testa lo striscione della Repubblica degli artisti. Davanti agli stand della mostra di Mail Art, Capatti fa la sua azione nel centro della via. Occhi bendati e radiolina con musichette, si inginocchia e scrive Felicità. Si rialza e lancia coriandoli in aria, accende una lampadina e cerca. Siparte battendo le mani e cantando fino alla fontana. Qui Da Lio porta i saluti di Cristin, che in questo luogo ha fatto la sua azione in una passata edizione, e consegna agli organizzatori il pin e la documentazione dell’Albero della Poesia. A Donaudi l’onore di una poesia, entra nella fontana e da lì la declama. In piazza del Municipio, “Onirikon”, coreografie di Laboratorio Suoni Danza eseguite da Irene Fusai su testo e voce di Francesco Mandrino. Un breve flash poetico di Donaudi e Casella completa il gioco della poesia collettiva.

Domenica 28 maggio 2006, ore 10,45

Arrivo e incontro subito Claudia Bartolotti da Forlì, accompagna i genitori di Sandra Mazzini, Personaggio storico di Creativa, venuta a mancare nell'intervallo fra l'ultima edizione di Poesia e Natura, tenutasi nel Parco Foreste Casentinesi a cura di L'Ortica, che l'aveva vista presente ed attiva nonostante il male, e l'attuale manifestazione. Un abbraccio ideale con gli artisti che l’hanno conosciuta e stimata ed il luogo che la ha vista esibirsi, ancora carico della sua energia poetica. Nella sala è già in corso il dibattito sui problemi dell'autoproduzione e dell'autodiffusione. Parliamo di Creativa e di quello che sta accadendo, degli sviluppi. Il diverbio nasce dalle proposte di Marchiani che vorrebbe cambiare formula per attirare pubblico e chi pensa che non si possa snaturare questo incontro, a cui molti sono ormai affezionati più per la formula che per la notorietà che potrebbe procurare. Seguono interventi di Fusai, Piri Focardi, Morandi, Baroni, Casier, Ciani, Vitacchio.Preparato il proiettore è la volta di Rizzi col suo nuovo video. Poi quello delle tre poesie sonore di Silvio De Gracia. Infine vengono portati i saluti di chi non è potuto venire: Anna Boschi, Eugenia Serafini, Ettore Le Donne, il Gruppo Sinestetico. Tutti insieme si porge l’estremo saluto a Simon Baudhuin Pig DaDa.

Tutti insieme andiamo alla Tavolata Poetica. Si ripete un allegro rituale: la compagnia va a tavola ma la manifestazione non viene sospesa, il momento conviviale fa parte dell'insieme. Fusai da il via alle letture con una sua poesia impegnata, segue Mandrino con un elogio alle cuoche, Donaudi con una poesia, Casella improvvisa un racconto sul tema povertà e ricchezza, lo stesso fa Gio con una favola zen, Titti invece declama l’etichetta del vino appena bevuto, Truglia due poesie in dialetto calabro, Pucci tenta una poesia in dialetto fanese. Il pranzo è finito andate alle performances!.

Ore 15,00

Intanto sono arrivate Liliana e Giovanna Ugolini, Maria Pia Moschini e Mariella Bettarini. Viene introdotto Gianluca Umiliacchi con il suo Archivio delle Fanzine Italiane. Racconta la storia, gli sviluppi, le tecniche. l’importanza di questi fogli liberi rispetto allo sviluppo dei linguaggi artistici. Parte Capatti, stende un telo nero sul pavimento, sistema due coppie di sedie agli angoli opposti. Chiede aiuto a Sileoni, Gagliano, Strada e Morandi, ognuno ha un pacco di fogli che accartoccia e lancia sul tappeto nero, Capatti li apre uno ad uno, chiede aiuto al pubblico, si cerca la Pace. Rabatti prima di partire ci recita una poesia d’amore ed una piccola prosa. Rocchi imbraccia il suo basso e comincia a suonare, entra Sileoni, è il “Concerto in bianco e nero per basso e spogliarellista”. Tito Truglia legge 4 suoi componimenti classico/ironici. Due figure nere con maschere bianche, guanti, ventaglio e trombette entrano guidate dalla voce registrata che parla del sogno: sono Giovanna e Liliana Ugolini con “Le Bambole”. Prosegue Liliana insieme alla Moschini con “Eterea”, un ironico, divertente, paradossale dialogo siglato da cento sonerie del cellulare. Gianni Broi introduce l’azione di Piero Viti.,“attraversamente. Bertola legge ed interpreta, prima, il suo brano sull’Euro/follia, poi un ironico brano su “Bella! Io sono bella!”. Vitacchio esegue un brano sonoro e concludono insieme recitando una poesia futurista. Gianni Broi si incappuccia, parte un suono, quasi un battito cardiaco, pianto di un bimbo, quanti bambini muoiono nel mondo . Poi Casella ci trasporta da una realtà ad un’altra con un racconto di Calvino e restiamo tutti presi dalla sua capacità di affabulatore. É la volta di Emanuele Gagliano che entra vestito di nero, con valigetta e cellulare all’orecchio, parla di sporchi affari. Voglio morire da signore! Si alza, si spoglia, e si riveste da contadino con stivali, esce e si a zappare. Con il sostegno di Parentela e Mandrino, Renata Strada tende il filo e stende il bucato, ogni capo riporta scritto il titolo di una canzone che Giovanni intona coadiuvato da Mandrino. Ana Milanovic pone ai due estremi Donaudi con il disegno dell’uomo cattivo e Sileoni con l’uomo buono e compone la sua azione con leggerezza subendo il fascino del cattivo ma scegliendo infine il bene. Esce sul piazzale Mandrino per “Charitable business show”, in gran montura, coperto da un ombrellino fatto di quotidiani, spandendo briciole seguito da due abili suggeritori, il militare e l’affarista.

Sono quasi le 18, 30 “Creativa 2006 finisce qui”.

Associazione Oltre i Limiti

articolo


ultimi articoli
Literary © 1997-2024 - Issn 1971-9175 - Libraria Padovana Editrice - P.I. IT02493400283 - Privacy - Cookie - Gerenza