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Presentato a Roma il
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Dice la Martinelli: Ho conosciuto la scrittura di Pasquale Montalto qualche anno fa quando collaborando ad una rivista letteraria mi sono imbattuta in un libro di cui scrissi la recensione … scritto a quattro mani con Domenico Tucci. E poi ancora: Fare poesia è un percorso nella verità e nella realtà esistenziale …La poesia tenta di avvicinare ciò che sempre sfugge: il tempo che passa … che si scandisce in momenti irripetibili e ci rende eterni e unici. (…) Il mistero dell’arte, con la sua luce e le sue ombre. I colori e le sfumature. E di colori e sfumature ce ne sono tanti nelle poesie di Pasquale Montalto. Una donna dinamica e efficace, Monica Martinelli, che ha saputo dare energia e morbidezza all’insieme della manifestazione culturale, e alla critica letteraria del testo poetico.
A fare da contraltare alla sua voce è stata la voce tonante e energica del prof. Carmine Chiodo, docente di letteratura italiana all’Università di Roma Tre che è intervenuto con puntuali spunti di riflessione nel corso di tutta la presentazione e ha definito paletti precisi sull’intero itinerario poetico di P. Montalto, che finalizzerà successivamente in un suo lungo saggio in omaggio all’autore. E’ poi seguita la pacatezza dialogante e penetrante di chi all’animo umano è abituato per professione a rivolgersi con tenerezza ma anche con decisione, Giancarlo Ceccarelli, Psicologo psicoterapeuta del mondo professionale e associativo romano, interprete silenzioso e decisivo del percorso formativo di specializzazione in Psicoterapia analitica di Pasquale Montalto: un duetto, quello suonato da Ceccarelli e Chiodo, di sfumature colorate da cogliere nel vivo della festosa, fervida presentazione, con preziose indicazioni sentite e fondamentali nell’ossatura della scrittura in prosa e poesia di questo bravo poeta calabrese.
A conclusione la prof. Rosaria Di Donato, docente di storia e filosofia nel Liceo classico-scientifico Socrate di Roma, approfondisce alcune note critiche già espresse e pubblicate nell’immediato dell’uscita del libro. In particolare si sofferma sulla poesia Una bambina in accostamento con delle similitudini con una poesia di Umberto Saba, dove la bambina viene descritta come giocosa e spumeggiante, in Montalto invece c’è una bambina che è simbolo, come lo sono i cristalli di neve, e essa stessa bambina, che è completamente persa, viene incontro per poter ritrovare la sua felicità.
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Dice il prof. Carmine Chiodo: Questo libro non nasce all’improvviso, è bensì preparato da altri e importanti libri precedenti dall’ottantuno (1981) in poi, fino ad arrivare a Cristalli di Neve Il senso dell’altrove magnificamente introdotto da M. Martinelli, e tutti rimandano a due aspetti fondamentali della poesia di Montalto: la sua identità di psicologo psicoterapeuta, sociologo e antropologo, che è un aspetto culturale e professionale; e al suo Essere, alla sua umana sensibilità ancorata all’antropologia esistenziale della persona in dialogo con la natura e i sentimenti, che è l’aspetto spontaneo e creativo di una naturale e istintiva poetica che contraddistingue la persona di M. Pasquale. Importante è ancora, continua C. Chiodo, l’aspetto innovativo di aver dato vita al Movimento della Poesia Esistenziale dove Montalto colloca i suoi versi e fissa alcuni punti programmatici messi a fuoco nel corso del tempo. Sono punti di poesia esistenziale che inaugurano un suo linguaggio poetico universale, strettamente unito e in ascolto al se’, che sintetizza e armonizza parti opposte come fanno e simboleggiano in questo libro i cristalli della neve.
Quale migliore spunto per interfacciarsi nella discussione critica da parte del Dr Giancarlo Ceccarelli, che nel suo intervento subito dice: Anzitutto la mia lettura delle poesie di Pasquale Montalto nasce dalla considerazione che quando noi leggiamo un libro, o ci approcciamo a qualsiasi altra opera d’arte, noi vediamo e ascoltiamo noi stessi, perché il diaframma che interponiamo tra il nostro sentire e l’autore del libro, tra il nostro sguardo e ciò che è davanti a noi, è e non può essere altrimenti che la nostra stessa esistenza. I nostri codici di lettura, così come accade verso la poesia di Pasquale Montalto, sono dunque esistenziali. Se poi riusciamo ad ascoltare anche l’altro che è vicino a noi, e che anche lui avrà la sua lettura attraverso la sua esistenza, noi abbiamo un’amplificazione del sentire verso quella determinata poesia, quella particolare opera artistica o l’intera poetica di un autore: c’è così la moltiplicazione della diversità nella bellezza della diversità, che è l’opposto dell’omogeneizzazione, anche omologazione. Temo i figli di un solo libro dice un detto latino, coloro cioè che fossilizzano e assolutizzano le loro minime conoscenze e non si smuovono dal loro unico punto di vista. Ecco, la poesia, e con la poetica proposta da Pasquale Montalto in questo libro, noi in quest’incontro, nel clima di ascolto e di scambio della parola, dei versi poetici di Pasquale, stiamo nella sintonia di offrire ognuno la propria presenza e il proprio contributo, e tutti insieme contribuire alla creazione esistenziale di una particolare bellezza che è quella di arricchirci emozionalmente e portare a casa la positività di quello che abbiamo scambiato e con l’Autore, i suoi versi, e con le persone presenti con le quali ci siamo interfacciati.
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Prendendo la parola la prof. Rosaria Di Donato dice: C’è molto colore in questi Cristalli di Neve: è la gioia di positività che riflette la buona forma del cristallo, la creatività che scaturisce dal condividere. Nei versi di Pasquale Montalto c’è una parola che parla e ti prende per mano, così come ben espresso nella poesia Una Bambina che leggo per intero e su cui vorrei soffermarmi. Ecco i versi
Completamente persa, abbattuta
dal dolore, mi è venuta incontro
una bambina felice, e mi batteva le mani,
saltava di gioia, con gli occhi
rivolti al cielo, sorrideva
completamente avvolta,
dalla vitale energia della luce;
voleva giocare, mi prendeva la mano,
con forza schiudeva anelli ferrosi,
apriva porte arrugginite,
dispiegava ali di perdono
per vincere la morte.
In questa poesia c’è una bambina, continua Di Donato, che è simbolo di vita, forse proprio la poesia che si fa simbolo, ed è completamente persa, abbattuta dal dolore, che diventa all’improvviso felice, e può farlo perché trova, incontra una persona, un hanimus che diventa nido e dove può sentirsi accolta. La bambina come simbolo di andare incontro, verso l’altro, cosa che accade quando nel nostro animo incontriamo una parola creativa che diventa liberazione. Tanti autori fanno riferimento alla creatività come fanciullezza. Possiamo ricordare Giovanni Pascoli, o anche Friedrich Nietzsche dove il superuomo è un bambino che gioca sulla riva del mare. Anche Giuseppe Ungaretti dice che la poesia è parola strappata dalle viscere, trovata dentro di noi in profondità, sepolta sotto tantissimi strati.
Come si evince è stato veramente un evento bello e costruttivo, questa presentazione del libro Cristalli di neve Il senso dell’altrove del poeta calabrese Pasquale Montalto, che si configura pure come edificante e promettente proposta d’incontro, per gli stimoli offerti, tra periferia e centro nel bilanciamento culturale della diffusione libraria di risorse e energie da dedicare a vantaggio della poesia. Tanta gratitudine per i doni delle tante emozioni scambiate, fortemente convinti che negli equilibri culturali le periferie possono e devono proporsi come nuovi centri di idee e di diffusione culturale a favore di autori validi e che meritano di essere maggiormente conosciuti. E questo è possibile quando le energie si uniscono e si gioca in sinergia di squadra, che in questo caso ha visto attivamente impegnati: autore e curatrice dell’opera con il supporto di qualificati e collaborativi relatori, in un contesto di cultura elevata e dinamica, la Libreria Mondadori di Via Piave di Roma, che ha richiamato e coinvolto un pubblico attento e interessato alle lettere e alla lettura.
Pasquale Montalto con Monica Martinelli, Carmine Chiodo, Giancarlo Ceccarelli e Rosaria Di Donato
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