Ancora una volta un bell’incontro, il 15 novembre 2019, con la Biblioteca comunale
dedicata a Mario Luzi, posta in un moderno edificio nel Quartiere 2 (Campo di
Marte), a nord-est della città, non lontano dalla collina di Settignano.
L’incontro, come è stato detto nel testo dell’invito, era alla Biblioteca Luzi
“per parlare … di Poesia”, in una maniera particolare, “a più voci”.
Arrighetta Casini e
Simonetta Lazzerini di
Florio.
La sala della Biblioteca.
Nel manifesto si parla appunto di “Poesia a più voci, perché il tempo non
disperda anche le parole, in onore della poetessa recentemente scomparsa Paola Collini”. Una iniziativa quanto mai commovente alla quale un gruppo di poeti
fiorentini ha partecipato portando in dono le loro composizioni all’amica
Paola, “una vita di amore e poesia troppo presto spenta”.
Erano presenti al reading i poeti fiorentini Iveano Benigni Braschi,
Laura Cecchetti, Maria Grazia Coianis,
Grazia Greco, Simonetta Lazzerini Di
Florio, Annalisa Macchia,
Roberto Mosi, Maria Rosaria Perilli,
Luisa Puttini
Hall, Caterina Trombetti.
Caterina Trombetti.
Luisa Puttini.
Ha introdotto e coordinato l’incontro Arrighetta Casini e
Simonetta Lazzerini di
Florio ha ricordato tratti della vita e dell’opera dell’amica scomparsa. Si è
soffermata sul libro di poesie di Paola Collini “Senza respiro”, 2017, sul testo
dell’autrice: “Parole fuggono, spesso le tieni. Si appoggiano su un foglio
bianco e le lasci così, libere e leggere, forti e senza vento. Piangono a volte
le parole, chiedono e cercano, amano e soffrono. Le parole vivono. Io ne ho
utilizzate alcune, si sono fermate sul cuore quando era indifeso, sopra l'anima
impaurita, sulla tenerezza che tremava e sull'amore infinito, commovente,
disperato, malinconico... ed ho cercato di farle divenire poesia.”.
Roberto Mosi.
L’altro libro, di narrativa, “Un anno di me”, 2017, richiamato da Simonetta
“Anno di me”, 2017, che riporta in quarta di copertina le struggenti parole: “Sono
stata trasportata in un mondo parallelo fatto di dolore e di paure, così
improvvisamente, inaspettatamente, senza essere stata preparata, senza aver
avuto modo di pensare minimamente che il male potesse raggiungermi così presto.
Tutto questo mi ha lasciata attonita, sconcertata, senza forze, indifesa e a
tratti disperata, però la volontà, la tenacia, la voglia di esistere e perché no
l’ironia, mi hanno aiutato in questo mio percorso. In questa sorta di diario dei
pensieri ho parlato di me, della mia esperienza, ho parlato del mio cancro,
della mia vita. Qui io mi sono semplicemente raccontata”.
Libri di Mario Luzi.
Lo scaffale della poesia.
La foto di Mario Luzi.
Colori e luci della Biblioteca.
È stato suggestivo leggere i propri testi in memoria dell’amica
Paola Collini
nelle grande sala della Biblioteca Mario Luzi, piena di libri di poesia e di
luci, con le pareti dai colori sfolgoranti. Dagli scaffali di una parete, in
bella mostra, i libri del poeta e i testi critici. La Biblioteca è anche il
centro di una serie di iniziative su questo personaggio. Da parte mia ho fatto
dono alla Biblioteca di un progetto per promuovere alcune escursioni ai luoghi
animati dalla poesia di Mario Luzi (si veda online all’indirizzo.
Ho dedicato alla memoria di Paola Collini, tre poesie che parlano di ombre della
sera e delle luci che, improvvise le rischiarano.
Dalla loggia
Dalla loggia sul giardino
assaporo lo stupore
della notte che avvolge
la casa. La linea delle colline
disegna i confini
dell’Acropoli di Populonia.
La campagna sonora di grilli
si immerge nella Necropoli
tra le tombe abitate
dalle ombre degli Etruschi.
Lontano si è spenta
la fiamma dell’alto forno.
Nella casa volano via
le favole, le domande
i perché. Le labbra
assaporano il sapore
dei sogni. Si raccoglie
sul fianco un gomitolo
piccino, una soffice piuma.
Poi il silenzio, il respiro
leggero di Anna.
Anna si è intrufolata
nella nostra vita.
Le luci delle navi
S’incrociano le luci
delle navi, s’inseguono
fra Montecristo e il Giglio.
Dalla panchina sul lungomare
fra la Cittadella e l’Ospedale,
lo sguardo si posa lontano.
Dal basso le onde lente
portano ricordi.
Per questo mare passò
la nave da guerra di Vasco,
giovane marinaio di leva,
diretta verso l’esito finale.
Quando passerà la mia
nave, a luci spente?
La città lanterna
Sera di fine estate,
l’occhio rosso del faro,
le onde lunghe sugli scogli
bianche di spume. Il vento
ha mangiato ogni nube
sotto il cielo stellato.
Si alzano dalla piazza
lanterne di carta
gonfie d’aria e di pensieri
per la stagione che verrà.
Navicelle che portano
in volo sogni e desideri.
Si allontanano in fila
al vento, incrociano
le ombre che lievitano dalla terra
le luci dei paesi sul mare
le navi di passaggio
le luci delle stelle.
Progetto Mosi: Camminare nei luoghi
della poesia di Mario Luzi.
Le tre poesie sono dalla raccolta “Navicello Etrusco”, Il Foglio, 2017,
illustrata da questo video
Roberto Mosi,
Navicello Etrusco. Per il mare di Piombino (da Youtube)