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Ogni sera Dante ritorna a casa
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Il libro sulla vera da pozzo davanti al
Circolo Casa di Dante. |
Il libro davanti al busto di Dante presente nella
piazzetta. |
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Roberto Mosi
davanti al Circolo degli Artisti “Casa di Dante”. |
Quando arriva un nuovo libro a casa, appena uscito dalla tipografia, è una vera
e propria festa come è capitato a me con l’arrivo, l’altra settimana, del libro
“Ogni sera Dante ritorna a casa. Sette passeggiate con Dante”, Edizioni Il
Foglio. Vi è un primo contatto fisico con il libro, con il suo profumo che dà
piacere. Poi è immediata la voglia di farlo conoscere agli amici, a coloro che
hanno dato una mano per la realizzazione del lavoro.
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Il libro su una staffa di ferro. |
Il libro sull'insegna del Circolo Casa di Dante. |
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La piazzetta deserta, solitamente
affollata di turisti. |
Il primo evento legato al libro, quello di presentarlo agli amici artisti,
amici, del Circolo della “Casa di Dante”, posto, come è noto fra via Santa
Margherita e via Dante Alighieri, negli spazi su cui sorsero le case degli
Alighieri, nel sestiere dove il poeta nacque, e dal quale fu allontanato dal
bando dell’esilio. Questo primo incontro di presentazione ha avuto luogo martedì
2 febbraio 2021 e un breve resoconto fotografico illustra le tappe di questo
incontro, nel cuore di Firenze e del percorso dantesco, ancora immerso, ai
nostri giorni, in una atmosfera di silenzio, senza la presenza dei turisti.
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La statua del marchese Ugo che si staglia
sul campanile della Badia fiorentina. |
Torre della Castagna e campanile della Badia. |
La
partenza, dalla piazzetta prospiciente il Circolo degli Artisti, una sosta in
via Dante Alighieri, davanti al noto ristorante che è indicato come il luogo
della nascita; un’altra nello spazio interno del Convento della Badia
Fiorentina, davanti alla prorompente statua di Ugo marchese di Toscana, detto
Il Grande, che si staglia dal cortile sul profilo dell’alto campanile; per
terminare al vicino ingresso del vicolo dello Scandalo, costruito, all’epoca,
per separare le case confinanti dei Cerchi da quelle degli odiatissimi nemici, i
Donati, sbarrato di solito da un cancello di ferro: superato questo ostacolo,
sembra come per un miracolo della “macchina del tempo”, di precipitare indietro
di Settecento anni, ai tempi che conobbero la ferocia delle lotte fra fazioni, a
partire dal centro cittadino, dal Sestiere di Dante, di San Pier Maggiore.
Appare commovente nel vicolo la presenza di un antico tabernacolo con un Cristo
spirans, forse in terracotta, con una suggestiva torsione del corpo che
dà un particolare movimento alla sua figura.
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Il Battistero e il Duomo. |
Lapide ai piedi del Battistero. |
L’incontro del 2 febbraio ha rappresentato, per così dire, la prima
presentazione del libro in società: sono già previste altre occasioni,
ufficiali, per parlare del libro, con la necessaria prudenza dettata dalla
pandemia, come quella della partecipazione, online, al Salotto
Letterario delle Edizioni Il Foglio, il prossimo lunedì 15 febbraio, alle
ore 18.30 (https://www.700dantefirenze.it/eventi/presentazione-libro-ogni-sera-dante-ritorna-a-casa-sette-passeggiate-con-il-poeta/
), iniziativa inserita nel Calendario per le Celebrazioni di Dante.
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Annuncio della presentazione al pubblico
del libro attraverso un incontro che si realizzerà on line |
Merita infine ricordare gli aspetti essenziali del libro. Il libro narra di
“sette passeggiate” di un gruppo di amici per le strade di Firenze per
riscoprire insieme a pagine emozionanti di poesia, i luoghi che videro Dante
crescere come uomo, affermarsi come politico e poeta, fino alla condanna
all’esilio. Si percorrono strade dall’antico selciato, a fianco di antiche
chiese, case torri che si innalzano ancora nel paesaggio dall’impronta
medievale, luoghi carichi di memorie.
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L'accesso al vicolo dello Scandalo. |
L'uscita del vicolo da via del Corso. |
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L'antico selciato del vicolo. |
Nel vicolo archi e pietre tagliate alla grossa. |
Per il gruppo di amici sono momenti di serenità, che sollevano, nei tempi della
pandemia, dall’atmosfera da incubo che pervade la vita quotidiana: si respira
fra loro un’atmosfera che, in un certo senso, ricorda quella che animava la
“brigata di amici” del Decamerone che si ritirò sulle colline di Firenze
per sfuggire alla peste.
Compiendo il percorso emerge la città del Medioevo,
dell’epoca violenta e straordinariamente ricca di Dante: le voci degli amici,
nei commenti, nella lettura corale della poesia, si alzano in alto per le strade
strette, in alcuni tratti, cupe, seguendo la musica delle terzine della
Divina. Il percorso è scandito da oltre trenta lapidi con incise nel
marmo parole emozionanti del viaggio del poeta nell’Oltretomba. Le lapidi
furono poste dal Comune di Firenze, in varie parti del centro cittadino, agli
inizi del Novecento.
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L'uscita del vicolo in via Dante Alighieri. |
Nel vicolo il cielo è lontano. |
Il percorso narrato nel libro, parte dalla cosiddetta Casa di Dante - nel cuore
di Firenze, all’angolo fra via Dante Alighieri e via Santa Margherita – dove
sono scolpiti nella lapide di marmo i versi …”Io fui nato e cresciuto/ sovra
‘l bel fiume d’Arno alla gran villa. Inferno XXIII, 94-95 e termina al
bel San Giovanni con riferimento ai primi versi del Canto XXV del
Paradiso, alla speranza di Dante, exul immeritus, di tornare al
bello ovile, per una pubblica incoronazione a Firenze. E noi a distanza di
tanti secoli dalla sua scomparsa, viviamo di questa speranza e siamo certi che
ogni sera Dante ritorna a casa.
Si può dire che il libro ancora fresco di stampa, è in definitiva, un libro
della speranza.
Se mai continga che ‘l poema sacro
al quale ha posto mano e cielo e terra,
sì che m’ha fatto per molti anni macro,
vinca la crudeltà che fuor mi serra
del bello ovile ov’io dormi’ agnello,
nimico ai lupi che li danno guerra;
con altra voce omai, con altro vello
ritornerò poeta, e in sul fonte
del mio battesimo prenderò ‘l cappello;
Par. XXV, 1-9
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Il tabernacolo con un Cristo spirans. |
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