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Incontro con la poesia del lavoro

Opera esposta alla mostra sul tema La poesia del lavoro.

È stata una preziosa occasione per riprendere il discorso sulla poesia del lavoro la Mostra collettiva che si è inaugurata a Firenze, in Borgo Pinti 51, il 24 settembre 2021, dal titolo “Arti e mestieri nella Bibbia”, promossa dalla associazione Anla/Onlus. L’iniziativa ha visto nella seconda giornata del 25 settembre, lo svolgimento di un recital di poeti, con la lettura di testi di poesia sociale. Il libro di poesia “La vita fa rumore. Noi viviamo di lavoro”, Edizione Teseo, 2014, è stato il punto di riferimento per prendere parte alla Mostra e al recital poetico. La pubblicazione nacque dopo la partecipazione a una manifestazione popolare contro la decisione di chiudere un Caffè Letterario, La Citè, con la conseguente perdita di vari posti di lavoro e con essa, la mia voce poetica si rivolgeva a fissare pensieri, emozioni, sensazioni riguardo ad una serie di paesaggi, mondi del lavoro.

Manifesto della Mostra.

Pannello della chiesa

Chiesa di Santa Maria Maddalena de' Pazzi

Particolare.

Chiostro con le opere esposte.

Particolare del chiostro.

Roberto Mosi e il musicista Umberto Zanarelli.

Il compianto critico letterario Giuseppe Panella, presentò con tono appassionato e partecipe, il libro. Si legge nella sua prefazione:

“Il lavoro è – anche secondo Mosi – la difficile conquista del Novecento che rischia di andare perduta nel nuovo Millennio e tornare a essere difficilmente raggiungibile (ed equamente remunerato) com’è accaduto nell’Ottocento dell’egemonia capitalistica e del trionfo della grande industria. Non avere lavoro o perderlo è ormai la grande paura di tutti i salariati e dei lavoratori dipendenti ed è giusto, quindi, che la poesia si faccia carico della natura profonda di questo problema così bruciante, così attuale … La poesia di Mosi, dunque, si distende tra i due poli (a lui consueti) del pathos duro e veemente della partecipazione e dell’ironica verifica degli stilemi di un passato divenuto eterno nell’immaginario collettivo. Tra mito e modernità, allora, si apre per lui lo spazio della poesia: uno spazio da riempire con la forza delle idee e delle soluzioni verbali.”

La cerimonia dell'inaugurazione.

Momento dell'inaugurazione.

Recital dei poeti.

Momenti del Recital.

Recital di Simonetta Lazzerini di Florio.

Recital di Giancarlo Bianchi.

Nella preparazione della Mostra, abbiamo preparato un E-book dal libro “La vita fa rumore”, con una revisione del testo originale e conservando l’introduzione di Giuseppe Pannella, con il titolo Poesia e lavoro. L’E-book è liberamente accessibile, all’indirizzo: https://poesia3002.blogspot.com/2020/03/e-book-la-vita-fa-rumore-di-roberto-mosi.html .

La Mostra si è aperta nel Chiostro della Chiesa di S. Maria Maddalena de’ Pazzi, di Borgo Pinti 51: il video YouTube illustra il momento della inaugurazione ( https://poesia3002.blogspot.com/2020/03/e-book-la-vita-fa-rumore-di-roberto-mosi.html ).

Abbiamo partecipato alla Mostra con il pannello dal titolo La vita fa rumore, che riprende i motivi del libro, e dell’E-book, appena menzionati; del video YouTube Poesia e lavoro. La vita fa rumore (https://www.youtube.com/watch?v=N1VTrFGFhWc).

Si tratta di un pannello, un mosaico fotografico, diviso in quattro parti, dove si impongono i colori del rosso e del nero, con la scansione di fotografie e di parole poetiche che colgono il mondo del lavoro precario di oggi, quello della migrazione, insieme alle immagini di manifestazioni operaie e canti per il lavoro. L’opera si avvale, dunque, di una pluralità di forme espressive e, crediamo, richiama in maniera incisiva l’attenzione sulla vita del lavoro dei giorni nostri: in questo rapporto, la poesia non è anodina, il poeta prende parte, è vicino a chi soffre per la precarietà o per la mancanza del lavoro.

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