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Prima Festa per la Battaglia di Montereggi
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Il saluto della sindaca di Fiesole con i rappresentanti delle associazioni. |
Roberto Mosi parla del suo ultimo libro |
Con questa iniziativa si è voluto ricordare la battaglia in cui nell’agosto del 406 l’esercito romano del comandante Stilicone salvò Firenze dagli Ostrogoti, da una massa enorme di “Barbari, comandata del re Radagaiso e proveniente dalle terre presso il Danubio. Fu l’ultima vittoria di Roma contro i Barbari, prima della disfatta finale dell’Impero. A Poggio Pratone – a 700 m, detto “il tetto di Fiesole” – si può arrivare solo a piedi per facili sentieri, con paesaggi straordinari, e grazie ad una ottima organizzazione, sono state previsti tre punti diversi di partenza con accompagnatori che hanno guidato i partecipanti.
Al centro della Festa, il Gioco della Battaglia, un divertente tiro al bersaglio, con batterie di lanciatori, munizioni particolari, sagome di guerrieri disposte su campo.
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Il campo dei romani e dei barbari. |
Il campo della festa per la battaglia di Monteriggi. |
All’inizio della Festa, dopo i saluti del sindaco Anna Ravoni e l’illustrazione dello storico Marco De Marco, è intervenuto Roberto Mosi, autore del recente romanzo storico dedicato alla battaglia di Montereggi e all’assedio di Firenze: “Barbari. Dalle Steppe a Florentia, alla Porta Contra Aquilonem”, 2022.
Ecco l’intervento di Mosi su alcuni passaggi del romanzo:
“Sono arrivati i barbari a migliaia e migliaia dai lontani confini dell’Impero romano, comandati dal re Radagaiso! Hanno invaso l’Italia del nord devastando e depredando e si stanno per muovere verso Roma per infliggere un colpo mortale alla potenza più grande che l’umanità abbia mai conosciuto. Sulla strada per Roma si trova Florentia, centro importante della Tuscia. Rufo, il protagonista del libro, parla dei momenti di terrore che sta vivendo la città; ha combattuto a fianco di famosi comandanti romani, come il generale Stilicone, e ha presto parte a prestigiose ambascerie presso altri popoli. Nell’anno 405 d.C., quando i barbari irrompono in Italia, si è già ritirato dall’esercito, partecipa alla vita politica di Florentia e dedica gran parte del suo tempo alla cura dei suoi possedimenti sulle colline di Fiesole.
Al centro del racconto di Rufo l’arrivo di Radagaiso davanti a Florentia, la resistenza eroica dei cittadini nelle lunghe, infinite settimane dell’assedio in attesa dell’arrivo dell’esercito romano comandato da Stilicone e la sanguinosa battaglia nella valle del Mugnone, presso la città di Fiesole, nella quale il re Radagaiso è sconfitto e fatto prigioniero. È l’ultima vittoria di Roma contro i barbari, prima del crollo finale dell’impero! Nelle parole di Rufo si coglie la nostalgia per il mondo del passato legato alla gloria di Roma e nel contempo sono messi in evidenza argomenti che sentiamo ancora attuali, di rilievo per la nostra epoca: lo scontro fra religioni, il crollo di grandi potenze, la migrazione di interi popoli. Un aspetto questo che rende particolarmente interessante il romanzo.”
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