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Ciano: la dimensione dell’anima

Firenze
Palazzo Medici Riccardi - Sala Oriana Fallaci

Giovedì 11 aprile 2019, alle ore 16:00, a Firenze nella Sala Oriana Fallaci di Palazzo Medici Riccardi, Rino Piotto presenta la sua opera “Vai Ciano: Muri e Tasi! La Vita Trasformata” (2015).

Le sue spoglie mortali erano diventate immobili, fredde e mute, ma il suo io invisibile incominciava a parlare più forte e più chiaro perché era stato liberato dal suo limite congenito”. Questo era successo il 19 settembre 1916 a Luciano Piotto, fratello di mio nonno Alessandro, in Valsugana sul fronte del Monte Grappa durante la Prima Guerra Mondiale. È stato lo spartiacque fra la sua dimensione terrena e quella eterna, nella quale “Luciano era libero di volare con ali di vento nell’Infinito e sapeva molto bene dove andare perché la sua risurrezione aveva penetrato e redento la trama nascosta di questa vita terrena”.

Sono due passaggi dal mio libro “Vai Ciano: Muri e Tasi! La Vita Trasformata” (Vai Ciano: Muri e Tasi ! in dialetto veneto può essere tradotto: Luciano vai a morire senza fare obiezioni), nei quali c’è come un contrasto fra l’esistenza terrena, intrisa di difficoltà, dubbi, limiti congeniti dalla nascita, e la dimensione dell’anima che è libera di agire nell’eternità e sa molto bene cosa fare. È l’essenza di quell’io invisibile che esiste anche nella esperienza terrena, ma è come prigioniero e condizionato da forze oscure. In fondo si tratta del dualismo corpo-anima, tema già trattato fin dai tempi remoti dalla ragione umana, e che rimane ancor oggi un mistero.

Paola Lucarini, sullo sfondo, che presenta gli autori partecipanti all'evento “Pagine della nostra vita”.

Personalmente, ma credo anche tanti altri della mia generazione, ho avuto da bambino una educazione secondo la quale il corpo era simbolo di debolezza e di peccato, si potrebbe dire che è la sede del Male, mentre l’anima anela alla luce divina e tende alla perfezione. La dottrina della chiesa “purgante” ha inventato il “Purgatorio” per redimere l’uomo peccatore dopo la sua morte e alcuni Santi (vedi San Francesco) hanno sottoposto il proprio corpo a frustrazioni e digiuni per “non cadere in peccato”. Questa concezione negativa del corpo è stata però modificata dalla stessa chiesa con gli ultimi Papi. Wojtyla ci incoraggia con il suo “Non abbiate paura!” rompendo con gli schemi vecchi dei divieti e colloca il corpo in una luce nuova di “Festa della Gioventù”.

I Dieci Comandamenti (in gran parte regole del “non questo, non quello”) vengono riassunti dallo stesso Gesù Cristo nell’unico comandamento dell’Amore (Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi). La chiesa cattolica ha intrapreso un nuovo percorso, ovvero vengono riscoperte le origini del cristianesimo, che gioiscono attraverso il corpo e infondono speranza. Lo spirito dei primi cristiani è risuscitato come Lazzaro. Come Cristo che con la Sua Risurrezione ha vinto il Male e la morte.

Ciano è un fervente cristiano (lo esprime chiaramente nella sua Lettera, dove preannuncia alla famiglia il suo tragico destino) ed è un profeta che anticipa i tempi. Il senso del dovere per la Patria gli fa commettere nella vita terrena alcuni errori, dovuti al limite congenito della natura umana che è imperfetta. È l’imperfezione dell’uomo (limite congenito) che implica il peccato. Luciano impugna le armi e combatte contro altri uomini “perché così lo avevano plasmato a scuola, così rimbalzava con eco espansivo la propaganda del governo” e in questo esercizio del dovere paga con il sacrificio della vita. Ma gli errori commessi dal corpo mortale non sono una colpa, purché compiuti in buona fede. È la fede che salva! E lui agisce in buona fede ed è redento, non condannato. “Tutte le cose in cui hai creduto con amore, compresi anche gli umani errori, saranno fatte nuove e vere perché la tua vita sarà redenta, trasformata: quella che era la tua debolezza diventerà la tua forza”.

Il comandamento dell’Amore testimoniato da Gesù Cristo esige il perdono e la misericordia. Ciano “vive in chi lo ama”, per cui oltre ad essere profeta che anticipa i tempi, è soprattutto messaggero dell’amore fra gli uomini. Il suo corpo giace nella terra dopo aver vissuto solo 23 anni, ma il suo “Io invisibile” vive nell’eternità, una dimensione dell’anima che parla ancora oggi a tutti noi. Non si vive per se stessi, ma nella coscienza universale dell’intera umanità. Questo è il suo messaggio universale di pace e di speranza. È la dimensione eterna del suo “Io invisibile”, che vive per sempre “in chi lo ama”.

Precedenti interventi a Firenze.

2018 Quale Patria ?

2017 Libertà e Fatalità nella tragica vicenda di Luciano Piotto.

2016 Vai Ciano: Muri e Tasi ! La Vita Trasformata”.

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