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Non siamo tutti uguali
C’è modo e
modo di organizzare le trasferte dei tifosi per seguire la squadra del proprio
cuore. Ma il discorso vale anche per l’organizzazione di qualsiasi gita sociale
o vacanza di gruppo. Faccio degli esempi concreti per non teorizzare in
astratto. La trasferta organizzata dal “Club Don Marcos Fontaniva Presente” per
andare a vedere il Cittadella a Monza (16 aprile 2008), ha incluso come di
consueto l’aspetto culturale-turistico (cicerone il prof. Ennio Securo) con
visita alla Reggia e al circuito automobilistico. Anche il Salf Granata Club ha
organizzato nel 2021 la trasferta a Monza con pranzo incluso nel pacchetto di
adesione all’iniziativa. Lo stesso Salf Granata Club il 5 ottobre 2013 aveva
organizzato la trasferta per la partita Carpi-Cittadella con visita il campo di
concentramento di Fossoli (seconda guerra mondiale). Non voglio dire che una
trasferta è migliore di un’altra, ma che promotori e partecipanti hanno fatto
scelte diverse perché ogni situazione è diversa.
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Club Granata insieme nella trasferta del 16 marzo 2013 per la partita
Sassuolo-Cittadella. |
Un discorso
a parte lo voglio riservare per il pranzo incluso nella quota di adesione alla
trasferta. Proprio perché non tutti siamo uguali va lasciato libero e ognuno
potrà risolverlo a modo suo: aderendo ad una proposta di pranzo in ristorante a
menù fisso, andando in un bar per ordinare ciò che crede, portandosi il
necessario da casa o facendo un digiuno terapeutico (che ogni tanto fa bene).
Poiché non dappertutto si mangia con la qualità che è riconosciuta “Da Godi” a
Fontaniva, non si rischia (magari con il Cittadella che domina la partita e non
segna, anzi prende il gol con un contropiede nel finale) di sentire lo stomaco
sottosopra per un pasto ben saporito, ma di dubbia qualità per contenere il
prezzo.
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Sugli spalti a osservare la partita. |
Non siamo
tutti uguali, magari a 20 o anche a 40-50 anni il nostro organismo brucia
qualsiasi tipo di alimentazione, pagando però più tardi i danni. Personalmente
mi trovo bene, quando sono in viaggio, a sostituire il pasto in ristorante con
alternative equivalenti ad un pasto completo ed equilibrato: così facendo sono
sicuro che ho energia e sto bene quel giorno e anche il giorno dopo.
Il
messaggio che voglio dare, non solo per chi organizza le trasferte per vedere il
Cittadella, è quello di apprezzare le proposte (magari scegliendo specialità
come le toscane “fiorentina” o “caciucco” pagando giustamente ciò che valgono),
non però obbligatorie, perché il pranzo va lasciato libero in modo che
ognuno lo risolve secondo le sue esigenze. “L’uomo è ciò che mangia” non
lo invento io, ma lo diceva fin dall’antichità il greco Ippocrate (460-377 a.c.)
e lo hanno rilanciato filosofi e pensatori nei secoli successivi.
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Storica trasferta a San Siro (Milano) il 18 agosto 2013 con 9 pullman
organizzati dal CCCG (Centro coordinamento club granata), più uno di Roberto
Zanon, per la partita di Coppa Italia Inter-Cittadella. |
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