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Cresima
bagnata e baciata dal sole
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Gruppo con il Vescovo Andrea. |
Cresima per Lorenzo. |
Domenica 24 aprile 2022 sarà ricordata, non solo dal mio primo nipote
Lorenzo, come una giornata memorabile e di notevole trasformazione, condizionata
da perturbazioni atmosferiche alquanto favorevoli e mutevoli con un sole
splendente a tratti, alternato da impetuosi acquazzoni. E’ stato il giorno della
sua Cresima, importante tappa della sua vita, che era stata preparata per tempo
e con cura nei significati e nei riti.
Il luogo
nel quale è stata celebrata è la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo alle
Melorie, Ponsacco
(PI), con lo straordinario intervento del Vescovo Andrea della Diocesi di San
Miniato.
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Chiesa San Bartolomeo. |
Gruppo alle Melorie. |
Era prevista pioggia nel corso della mattinata, ma l’arrivo
in chiesa è stato accolto dal saluto di un sole bene augurante, infatti durante
l’intera cerimonia tutto si è svolto nel modo migliore con canti, accoglienza e
riti che hanno impresso una toccante solennità all’intera funzione religiosa. Io
avevo il compito importante di essere il padrino del nipote Lorenzo, “mano
destra sulla spalla destra del cresimando durante il rito dell’unzione e della
confermazione” aveva ricordato con cordialità e preveggenza il maestro di
cerimonia. Infatti al momento giusto tutto si è compiuto come doveva essere.
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“Mano destra sulla spalla destra”. |
I 4 nipotini. |
Non è che all’esterno il tempo sia stato silente, o
assente, anzi si è fatto sentire con tuoni, lampi e scosci improvvisi d’acqua,
quasi volesse partecipare alla festa con voci e applausi a modo suo. Ha concesso
di muoverci senza difficoltà all’uscita dalla chiesa per alcune foto
particolari, ma più tardi, mentre ci eravamo trasferiti prima in casa del
festeggiato a Pontedera, poi in quella dei suoi nonni paterni a Ponsacco, si è
scatenato senza risparmiarsi dandoci due brevi ed efficaci “benedizioni” (o
“cresimate”). Con i vestiti fradici, nonostante avessimo inutilmente cercato di
ripararci con l’ombrello da un vento di traverso e da una pioggia penetrante in
ogni dove, abbiamo conversato e commentato nella casa di Ponsacco (= preso un
sacco d’acqua) su quanto era accaduto fino allora e su quello che era previsto a
seguire.
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In casa a Ponsacco. |
Nonni paterni e materni. |
All’ora giusta siamo partiti tutti insieme, seppur a gruppi
ciascuno con le rispettive auto, verso la località del pranzo, fra i monti
etruschi, che guardano alla diocesi di Volterra, passando su quelle antiche
terre intrise di sangue, crete ed ocra, che sono state contese nel corso dei
secoli fra Pisa, Firenze e Siena soprattutto a causa della favolosa eredità di
tesori e di civiltà pre-romana. Soltanto più tardi il Magnifico Lorenzo ha
impresso l’arte non solo a quelli di Firenze, mentre il genio di Leonardo ha
vinto e convinto la città degli empi (polis empi = Empoli); Pisa, la marinara,
cercava invece altri lidi cedendo a fiorentini e senesi alcuni antichi
privilegi. Le tracce di un glorioso passato sono celate fra i monti del tosco
Appennino e in particolare fra i Borghi e le antiche abbazie, dove monaci
eremiti e frati viandanti hanno forgiato una cultura e una tradizione che
meritano di essere conosciute e valorizzate.
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Villa Saletta. |
Borgo medioevale. |
Fra queste borgate ci sono le diroccate fattorie di Villa
Saletta, abbandonata e sepolta fra una vegetazione che si è presa la rivincita
sulle velleità degli uomini, perché la natura sa rinnovare sempre i suoi
monumenti vivi e indispensabili per l’esistenza dell’intera umanità. Restano fra
questi borghi medioevali, alcuni splendidamente restaurati, i segni delle
comunità che vivevano nel rispetto e nell’equilibrio fra le persone e
l’ambiente, in un contesto variegato e autosufficiente, dove non mancava la
piazza del mercato e il vicolo degli artisti. In questo modo, con l’antipasto
dei luoghi che narrano i secoli passati, anzi i millenni, (per gentile
concessione del buon tempo) siamo arrivati al ristorante prescelto (Bacciomeo),
magnificamente rimesso a nuovo per essere vissuto al servizio del presente, in
località Palaia, dove l’accoglienza del personale in un ambiente incantato,
nonchè la distribuzione sapiente ed eccellente di specialità gastronomiche
tipiche del luogo, hanno nutrito una grandiosa festa in una contiguità
sorprendente, che di meglio sarebbe stato difficile immaginare. Di tanto in
tanto all’esterno raffiche di pioggia e di vento annaffiavano i verdi colli,
cosparsi da masserie protette in casali padronali e negli antichi manieri,
mentre all’interno del locale i leggiadri dipinti alle pareti facevano da
cornice alle annaffiate di chianti sulle portate sontuose e prelibate di carni e
verdure, cotte in modi originali per la delizia del palato degli invitati, che
hanno avuto l’occasione di rivivere le emozioni di storie e tradizioni antiche.
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Pranzo a Palaia. |
Pranzato bene. |
Mi è stata affidata in dono una
lucerna beneaugurante, a forma di melograno, e l'invito a tenere sempre accesa
la luce che ha riecheggiato tra di noi in questa occasione. I doni dello Spirito
sono molti e fortificano l'intelletto, la sapienza, il consiglio, la fortezza,
la scienza, la fede, la compassione, lo stato intimo di conversazione sacra con
Dio; ci spronano ad essere dito della Sua mano e a compiere opere sante. Ci
invitano alla Vita, ed è per questo che la terremo accesa.
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Lucerna: simbolo della luce dello
Spirito. |
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