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Il Capitello di “Via del Lazzaretto”

Esiste un capitello in "Via del Lazzaretto", nel Comune di Cittadella e parrocchia di Fontaniva, che ha una lunga tradizione storica ricca di aneddoti.

Ennio Securo, docente di materie letterarie in pensione, nonché studioso e ricercatore appassionato, "cicerone" acclamato durante le memorabili trasferte dei tifosi del Cittadella e già segretario del "Salf Granata Club Fontaniva Presente", ha raccolto in un opuscolo, "Memorie del Capitello di Via del Lazzaretto", un interessante e inestimabile bagaglio di informazioni, corredate da esperienze personalmente vissute.

Il Capitello del Lazzaretto all’incrocio di 4 strade.

Un paziente lavoro di ricerca, durato diversi anni, ha condotto Ennio a scoperte sorprendenti con l’integrazione di sempre nuove conoscenze. Innanzitutto il capitello sorge all’incrocio dell’antica via "Balbianus" con un cardine della centuriazione romana, su preesistenti simulacri, sembra dedicati alla dea Cibele; poi nel medioevo ha subito trasformazioni e ricostruzioni, poco lontano c’era via Schiavonesca percorsa da orde slave. Nel 1630 due abitazioni accolsero gli appestati, mentre più a nord esisteva la chiesa di San Lazzaro, andata purtroppo distrutta. In questa zona sono stati trovati cocci in ceramica, manici d’anfora e resti di epoca romana, alcuni durante le arature nei campi viciniori. Tali reperti, in parte conservati nel Museo storico-agricolo di Fontaniva, raccontano la vita della comunità nel corso dei secoli testimoniando periodiche pestilenze e saccheggi, ma anche rifioriture improvvise: si direbbero miracolose.

Interno del Capitello del Lazzaretto

Ennio Securo descrive nei dettagli ogni situazione grazie alla ricerca, citando altri studiosi della storia locale, che viene confrontata con fatti di cui è stato testimone. Un occhio particolare lo riserva all’attuale capitello, voluto da Giuseppe Pavan su suo terreno come segno votivo per il ritorno del figlio Luigi, catturato dai tedeschi il 6 maggio 1944. Sono raccontate nei particolari anche le esperienze, ben fornite di aneddoti che hanno dell’incredibile, accadute ad altri abitanti del Lazzaretto durante la prigionia, tanto che tutti hanno voluto condividere il progetto votivo di Giuseppe con la costruzione di un capitello alla Madonna Addolorata. Il 9 novembre 1952, con la statua della "Mater Dolorosa" donata dalle suore Dorotee di Vicenza per interessamento di Suor Chiara Marchetti, il capitello veniva benedetto dal parroco Pietro Nichele fra inni, canti, bandierine colorate, scoppi e giochi come spacca pignate, la corsa coi sacchi e quella con le carriole in una straordinaria festa di contrada. Ennio riporta i vari aspetti riguardanti il capitello nel corso degli anni: nel 1957 ad esempio viene completato con il campanile e la campana (costo 18.000 lire) per chiamare a raccolta gli abitanti nei rosari del mese di maggio e nelle annuali cerimonie religiose; significativi sono anche il sacrilego furto del 18 ottobre 1977, quando la statua lignea della Madonna viene trafugata e poi sostituita il 6 giugno 1979 da una nuova statua, nonché il restauro con migliorie apportate nel 1993 grazie a cospicue offerte e donazioni.

Ennio Securo all’interno e all’esterno del Capitello.

Per maggiori informazioni sulle "Memorie del Capitello di Via del Lazzaretto" e la consultazione dell’opuscolo integrale è possibile contattare l’autore (email ennio.securo@gmail.com o cellulare 345.3116330).

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