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Torneo Inclusivo di Bocce

Laboratorio per una sportività sociale

A Manifesto del torneo inclusivo.

Il “2° Torneo Inclusivo di Bocce” si è svolto sabato 1 luglio 2023 a Fontaniva (PD) presso gli impianti della Bocciofila Fontanivese. La manifestazione è stata inserita nel “Progetto Parco Inclusivo 2023” del comune di Fontaniva, gestito dalla associazione “I Colori di Momo”, con la collaborazione tecnica della Bocciofila Fontanivese, di altre realtà territoriali e consigli di esperti della Billy Integration. Sabato 24 giugno c’era stata la “verifica operativa” per la composizione delle squadre includendo le persone che solitamente non giocano a bocce, in particolare quelle con disabilità neuro-motorie o fragilità sociale, inoltre persone di età, genere ed etnia diversa. Sono state così composte otto squadre di quattro giocatori ciascuna (A1, A2, B1, B2, C1, C2, D1, D2) per un totale di 32 partecipanti. Un “capitano non giocatore”, socio della Bocciofila, si è messo a disposizione per guidare i componenti della propria squadra durante le partite.

Le otto squadre sono state suddivise in due gironi (A1, A2, B1, B2 e C1, C2, D1, D2) dove ognuna ha incontrato le altre in partite della durata di 25 minuti. Nelle finali c’è stato un accorgimento tecnico-inclusivo, cioè sono state unite la A1 e la A2 (e così le altre squadre), per cui hanno disputato la finale per il primo posto la squadra B (B1+B2 con 8 giocatori) e la squadra C (idem), mentre la squadra A (A1+A2 con 8 giocatori) e la squadra D (idem) hanno giocato per il terzo posto. Per la cronaca i risultati sono C-B 3-2 e D-A 5-4. In pratica tutte le squadre e tutti i 32 partecipanti hanno disputato le finali: questo era uno degli obiettivi del Torneo Inclusivo, mentre nei Tornei sportivi di solito c’è una eliminazione fra le squadre con le ultime due squadre rimaste che disputano la finale.

B Le generazioni si incontrano

Non sono mancate le “Premiazioni” con al posto delle classiche medaglie d’oro, d’argento e di bronzo una tavolata ben fornita di panini, dolcetti e pizzette, dove ognuno si è “abbuffato” con i “premi” preferiti secondo i suoi gusti perché il vero premio è stata la soddisfazione di aver giocato per vincere le proprie paure nell’affrontare situazioni nuove con compagni di squadra diversi in un contesto di forti emozioni.

Non tutti i partecipanti, in pratica, hanno giocato per la stessa durata di tempo, ma ognuno secondo le sue necessità. Quando qualche ragazzo, specie con fragilità o instabilità caratteriale, smetteva di giocare durante una partita (per poi magari riprendere), c’era sempre qualcun altro pronto a sostituirlo (e gli “aiutanti” erano sempre in numero superiore ai “bisognosi”) in una gara di solidarietà che pareva quasi una competizione. Qualche “supplente” si è addirittura accordato con il “titolare” per continuare nella nuova squadra, invertendo di fatto la composizione iniziale delle squadre. In questi casi si è chiuso un occhio al motto. “contenti loro, contenti tutti”.

L’identità di squadra iniziale è stata quindi sostituita, nel corso del torneo, dalla “mobilità” dei giocatori, secondo le loro esigenze, fermo restando, però, che i “capitani non giocatori” hanno dato il via a ciascuna partita con quattro partecipanti in una squadra e quattro nell’altra, assegnando all’una le “bocce colorate” e all’altra le “bocce bianche o chiare”: questo accorgimento ha favorito l’identità di quadra durante la partita e la conta dei punti. Ne è derivato che il “2° Torneo Inclusivo di Bocce” è stato realizzato più come un evento sociale che un torneo sportivo, mettendo al primo posto le richieste dei partecipanti piuttosto che le regole da applicare in modo rigido. Ciò ha snellito lo svolgimento della manifestazione ed è stato molto apprezzato dai responsabili dei gruppi e ancor di più dai partecipanti.

C D Giocano anche i diversamente abili

Questa la valutazione di Lucia Pierobon, coordinatrice dei “Ragazzi del Sole”: “come si è svolto il tutto è andato benissimo, non guardare i rimescolamenti delle persone, ai ragazzi delle regole può interessare molto poco, per loro basta tirare la boccia, magari una volta assieme a te e in quella successiva con un’altra persona. Io sono del parere che i ragazzi si sono divertiti passando un pomeriggio in compagnia, che è ciò che conta. Nella loro confusione i ragazzi si sono divertiti, ancora un grazie a voi che vi siete messi in gioco per i nostri ragazzi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Peterson Mugo Nyaga, vice presidente della Commissione comunale Pari Opportunità, che ha gestito alcuni ragazzi diversamente abili e altri di etnia africana, facendo partecipare anche i rispettivi genitori al motto “Le generazioni si incontrano”.

L’assessore Marta Salvadori si è immersa nell’evento anche come giocatrice: “Ho raccolto a caldo i commenti dei genitori e dei ragazzi: tutti erano entusiasti sia dell’organizzazione che dell’attenzione verso le varie difficoltà rendendo tutto “semplice e naturale”. Divertimento e simbiosi sono le parole che rappresentano quanto io ho vissuto”.

E Il senatore Antonio De Poli con gli organizzatori del Torneo Inclusivo di Bocce.

Fra gli organizzatori è sempre più convinta la volontà di ripetere l’esperienza nel prossimo mese di settembre.

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