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XI Premio di Saggistica “Città delle Rose”
Menzione Speciale
come
miglior Autore abruzzese a Daniela Quieti
Le grandi firme della saggistica contemporanea sono intervenute a
Roseto degli Abruzzi (TE) per la cerimonia di premiazione dell’XI edizione del
Premio di saggistica “Città delle Rose”, svoltasi sabato 25 maggio 2013
nei saloni della Villa Comunale. Il Premio, sostenuto
dall’amministrazione comunale con i patrocini della Regione Abruzzo e della
Foundation for Environmental Education in Europe Feee-Italia, si è affermato
negli anni come uno degli appuntamenti culturali di maggiore rilievo, riservato
a volumi dei più significativi autori italiani e stranieri volti a illustrare la
condizione dell’uomo contemporaneo, così come si riflette nelle diverse
discipline (letteratura, scienze umane e sociali). (l'articolo
sul periodico “Il Centro” del 24 e 25 maggio 2013)
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Giuria del Premio “Città delle Rose”
da sx: Aldo Forbice, il presidente di Giuria
Vincenzo Cappelletti durante il suo intervento, il sindaco
Enio Pavone e
Dante Marianacci. |
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La Giuria tecnica, presieduta da Vincenzo Cappelletti, e
composta dal sindaco Enio Pavone, assessore
Maristella Urbini,
Daniele Cavicchia (Segretario organizzatore),
Franco Ferrarotti, Aldo
Forbice, Dante Marianacci,
Renato Minore, Franco Di Bonaventura
(membro
onorario), Alessio Palmarini (utente Biblioteca Civica), ha assegnato la
Menzione Speciale come miglior Autore abruzzese alla scrittrice e
giornalista pescarese Daniela Quieti per l’opera
Francis Bacon La
visione del futuro (Tracce 2012).
La Giuria ha così motivato la Rosa d’argento prevista per la
Menzione Speciale come miglior Autore abruzzese a Daniela Quieti per
il suo saggio: “Un viaggio della conoscenza all’interno di un personaggio
essenziale non solo nel novero della ricerca scientifica, ma di ogni angolazione
e di ogni recesso dell’umana ricerca, fondamentale per intendere in quale misura
la rivoluzione scientifica, fra il 1500 e il 1600, di cui Bacone fu
protagonista, abbia inciso nell’arco di una temperie culturale che da quegli
anni remoti si distende fino a raggiungere il nostro tempo e proporsi oggi come
proiezione, non di stagioni irripetibili e concluse, ma nuove e determinanti”.
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Daniela Quieti nel corso del suo intervento. |
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Scorci della sala. |
Nella sezione Autori italiani, la Giuria ha designato vincitore
lo storico di fama internazionale Emilio Gentile per il saggio
E fu
subito regime. Il fascismo e la marcia su Roma (Laterza,
2012); per la sezione Autori stranieri, il detenuto
Michail
Chodorkovskji, l’uomo che ha osato sfidare Vladimir Putin, per
La mia lotta per la libertà (Marsilio, 2012): il premio è stato
consegnato alla presidente dell’Associazione “Memorial Italia”
Francesca Gori per l’attività svolta a favore dei diritti umani in Russia;
per la sezione Tematiche giovanili intitolata a “Micol Cavicchia”,
la terna dei finalisti era composta da: il vaticanista di “Repubblica”
Marco
Ansaldo con Il falsario italiano di Schindler (Rizzoli, 2013);
lo scrittore di thriller politici e di mafia Alfio Caruso con
La
battaglia di Stalingrado (Longanesi, 2012); il letterato
Remo
Ceserani e l’etologo Danilo Mainardi con
L’uomo, libri e altri
animali. Dialogo tra un etologo e un letterato (Il Mulino, 2013).
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da sx: Daniela Quieti premiata dall’assessore alla Cultura del
Comune di Roseto degli Abruzzi.
Foto di Gruppo dei vincitori con i componenti la Giuria. |
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Il vincitore di quest’ultima sezione, così come decretato dal voto
della Giuria giovani (composta da 30 studenti della scuole superiori rosetane e
da 15 giovani utenti under 25 della Biblioteca civica), è stato
Marco Ansaldo
con la sua opera sull’archivio dell’Olocausto, un intreccio di storie e
personaggi dagli internati più illustri dei campi di sterminio a tanti anonimi
dimenticati, che ha dato vita a un grande romanzo corale sulla forza dell’uomo e
sulla sua costante ricerca di salvezza.
La mia lotta per la libertà invece raccoglie gli scritti
dell’ex “oligarca ribelle”, contrassegnati dalla volontà di partecipare
attivamente alla vita del paese, sviluppando una riflessione su temi quali
liberalismo, proprietà privata e i complessi intrecci tra interessi economici e
potere.
Incentrato sull’ascesa del regime fascista, immortalata nella marcia su
Roma, il libro del vincitore della Sezione italiana, Emilio Gentile, uno
degli storici più accreditati del fascismo. La sua opera, edita in contemporanea
con i novant’anni della Marcia su Roma, mette bene in rilievo il ruolo giocato
dal partito armato nel biennio precedente gli accadimenti dell’ottobre del 1922.
Il premio è stato accompagnato da un ricordo dei critici e componenti
della Giuria, Dante Marianacci e
Renato Minore, alla memoria di
Walter Mauro, giurato “storico” del Premio “Città delle Rose”,
venuto a mancare nel luglio dello scorso anno.
Il Premio nella passata edizione ha visto la partecipazione di nomi di
spicco come la giornalista Concita De Gregorio,
Miguel Gotor, il
neurologo Boris Cyrulnik e, andando a ritroso nel tempo, di illustri
letterati e filosofi quali Luciano Canfora e Vittorino Andreoli.

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