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Premio Penne 2010
Mosca - Università D'Annunzio
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© Alessia Ferrante, Silvia Graziosi, Frisa Francesca
da
la voce del liceo.penne 2010
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Il tavolo della giuria e delle
personalità ospiti. |
Un premio per non togliere tutto alla vita
“Siamo loculi viventi". Ciò significa che abbiamo dentro di noi la
cultura anche di grandi uomini del passato ormai morti, che hanno
lasciato in noi una piccola parte, che influenza il nostro modo di
pensare e di agire. È la frase più significativa dell'intervento del
dott. Raffaele Nigro alla cerimonia di premiazione del Premio
Penne - sezione poesia, che si è tenuto al Cinema Ariston di Penne, il
giorno 27 novembre 2010, in cui ha espresso il suo pensiero in merito al
significato e all'importanza della poesia: "Dentro di noi, abbiamo
piccole e grandi culture immagazzinate…, per scrivere bisogna imparare a
leggere, non solo i testi, ma anche il mondo che ci sta intorno. La
poesia può essere un'arma, ed è la purezza espressiva propria dei
giovani in ogni tempo, è l'orizzonte di denuncia della nostra
solitudine, il modo di dar voce all'io profondo dentro di noi. La
bravura sta nei sacchi di grano che abbiamo importato nel nostro
mulino". Poi è intervenuto il prof. Igino Creati che accompagna
da sempre il premio, oltre ad essere stato l'ideatore che ha presentato
i partecipanti e dato il via allo spoglio delle schede. La
manifestazione si è conclusa con la premiazione della vincitrice
Daniela Quieti, che ha sbaragliato gli altri quattro concorrenti con
la poesia "A chi importa" e nell'occasione le abbiamo fatto qualche
domanda sulla sua vita, su come e quando ha iniziato a scrivere e su
quale sia per lei il significato della poesia: "Scrivo da sempre, anche
se ho cominciato a pubblicare da quando sono andata in pensione e non
vado più a scuola.
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Daniela Quieti
premiata da Igino Creati. |
La poesia è l'esigenza dell'anima, di vedere il mondo
con gli occhi dell'anima; come diceva il dott. Nigro, se togliamo la
poesia, togliamo tutto alla vita, anche perché la vita è poesia, è una
magia, mi aiuta a capirmi meglio, è una riflessione interiore e mi
sembra mi protegga dalle paure della realtà di oggi". Inoltre le abbiamo
chiesto cosa ne pensava della giuria popolare e del premio dedicato ad
Alessio Di Simone: "Io ho insegnato e mi sento molto vicina al mondo dei
giovani. Ho sempre considerato veramente nei giovani il mio futuro e
quello di tutta la società; e questo episodio, la sua vita spezzata, le
speranze mi hanno veramente profondamente colpito. Già l'anno scorso
avevo partecipato con una poesia a tema, proprio dedicata al terremoto e
mi ero classificata terza e quest'anno avevo composto questa poesia
esistenziale, legata alla mia interiorità, ma anche espressione della
difficoltà che oggi un giovane del terzo millennio ha di inserirsi nella
società. Penso che ciò che provo come difficoltà di vita da adulta, sia
molto più forte oggi nei giovani, e cioè poter trovare dei punti di
riferimento, delle speranze proprio per il futuro e quindi mi piaceva
questa idea della giuria popolare e mi sono sentita veramente felice di
aver potuto condividere le mie emozioni con il mondo dei giovani". Ad
ogni finalista è stato dato un libro contenente immagini e pensieri dei
bambini dell’Aquila colpita dal terremoto, consegnato dal padre di
Alessio di Simone, che ha perso la vita tra le macerie della casa dello
studente nel terremoto del 6 aprile all’Aquila.
° ° °
© Ruzena Srnkova
da:
Buongiorno Slovacchia 8 dicembre 2010
Anche
una giuria slovacca al Premio di letteratura “Città di Penne”
Anche quest’anno, il 27 Novembre 2010, nella città di Penne (Regione
Abruzzo) si è svolto il concorso internazionale di letteratura
“Penne-Mosca-Università D’Annunzio”. Da ormai 32 anni questo evento porta gioia
agli appassionati della letteratura e cultura in Italia. Con il nome iniziale
“Premio Nazionale di narrativa Città di Penne”, è stato fondato nel 1979 secondo
l’idea del prof. Igino Creati, che ne è da sempre il segretario generale.
Il presidente del Comitato organizzatore è il Sindaco di Penne e ogni anno il
concorso gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana,
oltre che delle sponsorizzazioni di alcune imprese italiane molto note.
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Igino Creati
e Silvia Avallone. |
Nel corso degli anni il prestigio di questo concorso è aumentato sempre
più, diventando un evento importante in Italia e assumendo poi anche un
carattere internazionale. Nel 1995 a Mosca è nato un concorso uguale a quello di
Penne e in seguito è cominciata una stretta collaborazione Penne-Mosca.
Scrittori russi con le loro opere tradotte in italiano hanno cominciato a
partecipare al Premio in Italia e viceversa, scrittori italiani con i loro
lavori in Russia. In questi ultimi anni sono state coinvolte in questo evento
anche la Repubblica Slovacca e la Romania, entrambi i Paesi partecipano con le
loro giurie popolari formate da studenti di lingua italiana. Quest’anno si è
rafforzato anche il legame del Comitato organizzatore del Premio con
l’Università D’Annunzio, costituendosi una nuova giuria popolare formata da 50
studenti della Facoltà di Scienze della Formazione.
Ed è proprio in questo che consiste l’originalità dell’evento. Tranne
la giuria tecnica formata da scrittori ed esperti di lingua e letteratura
italiana, il Premio ha anche le giurie popolari (un totale di oltre 1000 membri)
formate in gran parte di studenti delle scuole medie inferiori e superiori
d’Italia e studenti dell’università, ma anche cittadini di varie categorie
sociali. Ci sono membri, soprattutto studenti universitari, anche dalla
Federazione Russa, dalla Repubblica Slovacca e dalla Romania. Ogni anno il
Comitato del Premio spende oltre centomila euro per acquisire i libri degli
autori finalisti, che vengono offerti ai membri delle giurie popolari, i quali,
dopo averli letti, votano il migliore. Quindi, un effetto apprezzabile di questo
evento è anche il fatto che la gente legge di più.
Uno dei progetti più importanti del futuro consiste nell’allargamento
del Premio con il coinvolgimento di altri Paesi come Estonia, Grecia, Spagna ed
Egitto.
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Una parte della sala gremita dal
pubblico. |
Il concorso è composto di varie sezioni: narrativa, poesia edita e
inedita, letteratura per l’infanzia e adolescenza. I vincitori di quest’anno
sono Daniela Quieti per la poesia inedita e
Patrizia Marzocchi con
“Il viaggio della speranza” nella sezione della poesia per l’infanzia e
adolescenza. Tra i finalisti della sezione narrativa, la vincitrice di
quest’anno è Silvia Avallone con il suo primo romanzo “Acciaio”. La
giovane scrittrice è una sorpresa per la scena letteraria italiana. Il suo
romanzo è stato fin dall’inizio un bestseller e sta diventando anche un successo
internazionale. Inoltre, tra poco sarà girato un film basato sul romanzo.
Insieme alla Avallone hanno partecipato nella sezione di narrativa
Brunella
Schisa con il romanzo “Dopo ogni abbandono” e lo scrittore russo
Mikhail
Shishkin con l’opera “Lezione di calligrafia”.
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