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I Venerdì Culturali a Battaglia Terme
nei Giorni della Memoria

Nonostante la pioggia
insistente, il tempo uggioso, un bel pubblico era presente l’1 febbraio 2019 ai
venerdì culturali da tempo organizzati dalla prof. Lucia Boaretto
nella Sala del Gemellaggio a Battaglia Terme. Un bel pubblico interessato,
partecipe alla presentazione del libro “La grande storia in minute lettere” di
Maria Luisa Daniele Toffanin e
Massimo Toffanin.
Ha aperto l’incontro Lucia Boaretto che ha
illustrato la trama del romanzo, storia di guerra e d’amore, con un’approfondita
analisi dei sentimenti dei protagonisti Gino e Lia. Si è soffermata con
particolare partecipazione, anche suo padre era stato uno dei 600 mila e più
IMI, sulle lettere dalla Grecia, discorsive, paesaggistiche quasi “prose
liriche” a differenza delle altre asciutte e irreali per la vigile presenza
della censura. Ha evidenziato la forza di Lia nel sostenere il marito, pur con
qualche momento di sconforto, e l’equilibrio di Gino nel rivelare solo gli
aspetti positivi per rassicurare le sue donne a casa sole: Lia, la piccola
figlia, la mamma Elvira e la zia Amelia.
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Prof. Lucia
Boaretto. |
La sala della presentazione. |
È intervenuto poi Massimo Toffanin che
ha elencato alcuni dati storici relativi allo svolgersi degli eventi dopo
l’armistizio dell’8 settembre del 1943, e al viaggio di Gino attraverso i luoghi
da lui scrupolosamente segnati in un foglietto segreto… Poi riprendendo il
discorso delle missive dalla Grecia l’autore si è soffermato sui negozi da Lia
più frequentati allora di una Padova particolare, descritta nelle lettere. Lia
infatti, incoraggiata dal marito, li praticava assiduamente, e per distrarsi
insieme alle mogli degli altri ufficiali, e per acquistare merce visto che tutto
scompariva dal mercato e che i prezzi salivano sempre più. È stato un modo – è
intervenuta Maria Luisa – per rivedere una Padova ormai scomparsa, come la
libreria Draghi che ora non esiste più, il cui proprietario, Pietro Randi, si
era intrattenuto con lei in una lunga intervista proprio su questo spazio,
osservatorio di vita e di cultura per tanti anni, della città. Poi sono emersi
vari particolari sul valore dell’amicizia fra gli internati uniti nell’impegno
culturale di Paci, Guareschi, Contarello ed altri per tenersi insieme vivi
spiritualmente.
Ma anche sulla solidarietà sempre nelle difficoltà ma pure nel
dividere i pacchi arrivati a Gino e da lui custoditi con cura per il bene
comune, soprattutto per i compagni provenienti dal sud privi di aiuti per
questioni logistiche. Maria Luisa ha anche parlato della difficoltà di
inserimento del padre e un po’ di tutti i reduci nella vita civile anche perché
la loro situazione non era stata ancora storicamente chiarita nella sua verità.
Solo da poco questa pagina di storia è stata riconsiderata e rivalutata nel suo
spessore con onestà intellettuale. Ricorda anche la sofferenza del padre, dello
zio Nino, di Guelfi ed altri amici, in lacrime nel salotto, per essere
sopravissuti mentre tanti loro compagni erano morti. Per lei, allora bambina,
quel pianto era veramente incomprensibile; solo più tardi, ha voluto
sottolineare la coautrice, ha compreso realmente la vicenda del padre grazie a
Giovanni Lugaresi incontrato all’Internato Militare Ignoto una sera in cui si
aspettava l’arrivo di Carlotta, la figlia di Guareschi, mai giunta per una forte
nevicata.
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Massimo
Toffanin e Maria Luisa Daniele
Toffanin. |
Da Lugaresi ha appreso molti particolari: tutto ciò che non aveva mai
sentito dire da suo padre che sull’argomento aveva steso un velo di silenzio.
Significativo l’incontro con Macchin Luciano, poeta e compagno di campo più
giovane del padre, che le aveva raccontato altre note inedite sul ruolo paterno:
cuciva scarpe, mostrine, divise militari, tutto per mantenere quel senso di
dignità, per riconoscersi persone contro la volontà annientatrice dei nazisti. E
da tutte queste lettere revisionate e sistemate cronologicamente, patrimonio
unico di memoria, di affetti e di insegnamenti, con l’aiuto della memorialistica
e della storia della seconda guerra mondiale, Massimo Toffanin con
determinazione ha strutturato il libro condiviso poi dalla coautrice con altri
approfondimenti: l’analisi psicologica dei personaggi, la cura dei vari passaggi
tra le lettere ed altro, per dare una testimonianza di verità storica. Su queste
battute, con i relativi ringraziamenti, si è concluso, oltre il tempo concesso,
il bell’incontro guidato con intelligenza ed interesse dalla gentile
prof. Lucia Boaretto.
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