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“La grande storia in minute lettere”
gli IMI alla Loggia Amulea
in Prato della Valle a Padova

Nonostante la
giornata fredda e piovosa, un certo numero di volonterosi si è raccolto nella
sala della Loggia Amulea, splendida per la visione del Prato della Valle
prospiciente, giovedì 11 aprile 2019, per seguire la vicenda poco storicamente
valutata, anzi talora denigrata, degli IMI, ovvero degli Internati Militari
Italiani come lo stesso Hitler li ha definiti per distinguerli dai prigionieri
di guerra che “godevano” di determinati diritti. Doveva relazionare sul libro
Giovanni Lugaresi, prefatore anche del libro
La grande storia in minute lettere steso da
Massimo Toffanin assieme alla moglie
Maria Luisa Daniele Toffanin, un vero esperto del problema anche perché conosciuto
attraverso Giovanni Guareschi, sempre uno degli IMI, insieme a Gino,
protagonista del libro qui presentato. Purtroppo Lugaresi è stato impedito da
una situazione personale ad intervenire.
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Prima dell'incontro. |
Maristella Mazzocca. |
Ha preso gentilmente il suo posto Stefano Valentini, immancabile presenza del gruppo Toffanin. All’inizio
Maristella Mazzocca ha tratteggiato rapidamente il percorso del libro
evidenziando personaggi, protagonisti e storia, in particolare soffermandosi
sulla piccola figura di Marisa che giocava dentro alla stufa della cucina
imbrattandosi tutta di cenere.
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Stefano Valentini con il co-autore
Massimo Toffanin.
Tra il pubblico il prof. Mario Richter dell'Università padovana. |
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Ha preso la
parola poi Stefano Valentini cha ha approfondito l’esame della vicenda umana e storica
di Lia e Gino nelle varie situazioni ambientali, storiche ed emotive con la
collaborazione del coautore Massimo Toffanin che soprattutto ha valorizzato le
lettere dalla Grecia quali input per una conoscenza molto precisa della Padova
degli anni bellici, parte molto interessante per il pubblico che ha ritrovato
vecchi negozi ormai scomparsi e ne ha riconosciuto la mancanza in una Padova
completamente mutata. Intervento che ha entusiasmato davvero il pubblico in
sala. Era assente la coautrice per altri impedimenti ma l’insieme è stato molto
avvincente e ha coinvolto diverse persone ad intervenire perché in un qualche
modo partecipi di queste vicende storiche. Tra i presenti ricordiamo
Mario
Richter con la moglie Francesca, l’amico Costantino proprietario della Linotipia Antoniana, la moglie del Rettore Ferro, l’amica prof.
Luciana Filippi, la
cugina Patrizia Schiavon.
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La vista del padovano Prato della Valle
dalla Loggia Amulea,
in fondo a destra la Basilica di Santa Giustina. |
Sono stati
letti anche alcuni brani di particolare intensità sia dalle lettere del periodo
in Grecia, sia da quelle scritte dal campo di concentramento ben diverse per la
sintesi e l’essenzialità del linguaggio in realtà carico di dolore e sofferenza
non espresse a causa della censura. Maristella Mazzocca ha concluso l’incontro
manifestando vivo interesse per tutti gli altri libri che sono stati editati da
Valentini sull’argomento di cui bisognerebbe saperne di più. Effettivamente
anche il Presidente della Repubblica, da un certo periodo a questo parte, cita
frequentemente questa vicenda storica fino al 1970 rifiutata nei testi o
denigrata, che dire d’altra parte delle foibe? E che sia stata una vicenda male
interpretata lo dimostra anche la difficoltà dei reduci di cui non si dice
abbastanza, nel reinserimento nella vita civile riscontrabile sia in altri diari
che in altre testimonianze dell’evento. Maristella
Mazzocca alla fine ha salutato tutti i
presenti per la sentita partecipazione.
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