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La poesia di Gabriella Villani
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Sabato 11 novembre 2006 alle 17.00 nella Hall di Palazzo Zabarella a Padova
ha avuto luogo la presentazione delle recenti poesie di Gabriella Villani
pubblicate nel Quaderno di Poesia il Calamaio (Edizioni Book) e nel
volume L'abbraccio dei colori (Edizioni Venilia), alla presenza di un
folto pubblico. L'iniziativa è stata promossa dal Circolo Culturale Sardo "Eleonora
d'Arborea" di Padova nella persona della Presidente
Serafina Mascia. "E' sempre stata una figura di riferimento nel campo della
critica d'arte, dell'arte stessa e soprattutto del volontariato e della
rappresentanza delle donne in città". Con questi termini, Serafina Mascia,
presidente del Circolo Culturale Sardo "Eleonora d'Arborea", ha introdotto una
serata decisamente importante dal punto di vista culturale, presentando
Gabriella Villani, del direttivo del Circolo e responsabile dei rapporti con la
stampa. Gabriella Villani, è originaria della Sardegna, terra alla quale è
sempre rimasta legata non solo dal punto di vista affettivo, ma anche perché vi
possiede, in Gallura, la casa dei nonni, che frequenta spesso durante l'anno.
L'appuntamento ha raccolto un pubblico numeroso e competente presso lo storico
Palazzo Zabarella, in occasione della presentazione di parte dell'opera poetica
di Gabriella Villani, e precisamente il recente Quaderno di poesie il Calamaio
del 2006 e la riproposizione de L 'abbraccio dei colori, del 2004.
Nella duplice veste di rappresentante del Sindaco e di
"vecchio" amico della protagonista, il prof. Giuliano Lenci ha ricordato anche la
frequentazione da lui avuta con la Villani, quando questa nel passato è stata
Presidente sia della Commissione Pari Opportunità che della Consulta Femminile
nel Comune di Padova. Ha preso la parola il prof. Oddone Longo, della nostra
Università e Presidente dell'Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, il
quale ha iniziato ricordando il carattere forte e determinato di Gabriella. Longo ha proseguito creando una specie di intervista con la
poetessa in un fecondo dialogo a due che ha toccato vari temi: dalla scoperta
della città e in particolare dei suoi abitanti, alle caratteristiche della
poesia di Gabriella, che secondo lui sono incentrate nella stupenda e infinita
gamma dei colori, in particolare del blu, del celeste o dell'azzurro, colori che
sono tipici dell'attività di Villani pittrice, peculiarità che lei ha ereditato
dal padre anch'egli pittore. Oddone Longo ha parlato a lungo analizzando il
contenuto dei versi e ha concluso leggendo alcune poesie di Gabriella Villani.
L'attore Alvaro Gradella, è intervenuto appositamente per far apprezzare dal
vivo, la forma e le sfumature delle poesie delle due raccolte presentate. Successivamente
Elvio Guagnini, professore di Letteratura
italiana all'Università di Trieste, ha sottolineato soprattutto la musicalità
dei versi dell'autrice, che si identificano in un ritmo raffinato e sottile,
riconoscibile, nella sua individualità. Il risultato è quello di una linearità
naturale, intima, e insieme dialogica, condotta sul filo della memoria,
dell'esistenza che traducono immagini in pensieri. Entrambi gli oratori non hanno potuto dimenticare quale è il
"cielo" che domina i versi di Gabriella Villani: quello della Sardegna.

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da sx: Prof. Elvio Guagnini,
Prof. Oddone Longo,
Gabriella Villani,
Alvaro Gradella |
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Sull'evento così ha scritto Sergia Jessi Ferro
nel "Corriere del Veneto" del 10 novembre 2006:
Nella nostra società sempre più si diffonde la spinta alla
qualità. Lo si vede nel vestire, nel gusto di abbellire le abitazioni, nel
recupero dei centri storici intesi quali agorà di comunità dinamiche,
nell'estetica che domina l'architettura, nel progredire verso l'alto di
aspettative e bisogni.
Anche l'espressione dei sentimenti e delle emozioni tende
ad incorporare forme evolute di rappresentazione. Nulla è più elevato ed amato
della poesia, nessun'altra voce sa vincere la legge di necessità per passare
ad un nuovo ordine di rapporti. In questa quotidianità frammentata e
straniante ecco che molti scelgono di esprimere se stessi, di ricomporre la
propria interiorità lacerata, in forme poetiche capaci di conciliare le
antitesi.
È il caso di Gabriella Villani là dove scrive «hai
camminato sulle mie orme | pensando che in fondo ! non avrei capito...»; come
nei sogni il messaggio dei suoi versi può suonare incoerente, eppure l'ordine
segreto che allinea le parole è perfetto.
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