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La Grande guerra
negli acquerelli di Pierangelo Villani
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La storia di giovani soldati cresciuti in fretta
"La Grande Guerra può essere
considerata la prima su larga scala dell'era industriale, combattuta con
l'impiego di tecnologia militare avanzata, dalla mitragliatrice all'aeroplano,
dal sommergibile al carro armato ma guidata da uomini la cui formazione
professionale era avvenuta in un'epoca diversa. portati perciò ad applcare una
dottrina strategica superata dalle nuove armi che avevano distruttto le
tradizionali prodecedure di combattimento."
E' l'incipit de La Grande Guerra. Storia,
pensieri e immagini, il volume redatto in occasione del
novantesimo anniversario della Vittoria a cura del Comando Militare Esercito
"Veneto", presentato il 3 novembre 2008 a Padova a
Palazzo Moroni. La ricerca storica è affidata al generale di divisione
Enrico
Pino, il coordinantento editoriale al colonnello
Maurizio I.enzi, gli acquerelli
che accompagnano il libro portano la firma di
Pierangelo Villani, le
fotografie sono state concesse dal "Museo storico della Terza Armata" e dal "Museo nazionale
storico degli Alpini".
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da sx: il prof.
Giuliano Lenci, il sindaco di Padova
Flavio Zanonato, il generale
Enrico Pino e
Gabriella Villani figlia del pittore
Pierangelo Villani. |
«La prima Guerra mondiale fu un vero e proprio
massacro – ha ricordato il sindaco di Padova Flavio Zanonato, affiancato dallo studioso
Giuliano Lenci –, ma soprattutto aprì una
fase drammatica per la civiltà europea che si concluse solo con la fine della seconda Guerra
mondiale, a dimostrazione che con il conflitto bellico è difficile risolvere i
problemi tra nazioni: lo scontro si contrappone al dialogo e alla mediazione, unico strumento per poter realizzare una convivenza pacifica tra
i
popoli. Nel 1919 non si volle dialogare, le ragioni degli uni si contrapposero a
quelle degli altri senza lasciare spazio all'incontro e tutto questo accrebbe
l'odio».
«Il messaggio da lanciare alle generazioni future
– sottolinea Zanonato – è quello di non accettare che le contese si possano
risolvere ricorrendo all'uso delle armi: la guerra non è la soluzione ma il
problema perché chiama altre guerre, altro odio, altro rancore». Per il generale Pino il volume «non ha la
pretesa di essere un testo di storia ma vuole proporre il ricordo di quel
conflitto in più forme: la descrittiva, la figurativa tentando di trasmettere lo
stato d'animo e i sentimenti di quei giovani soldati d'allora che la crudezza
della guerra fece crescere in fretta».
Molto dolce il
ricordo che Gabriella Villani,
presidente della Fidapa e figlia di Pierangelo, ha tracciato del padre,
insegnante e pittore che partì volontario per la guerra portandosi appresso
pennelli e album da disegno.
Federica Cappellato
"Il Gazzettino", 4 novembre 2008
Alcune opere di Pierangelo Villani
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