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Verità, Poesia
e Società nella visione
del mondo
Intervista a
Daniela Quieti
da: La nuova Tribuna Letteraria
nr. 108/2012
“La poesia deve incarnarsi
nella società per stimolarne la crescita”
Nota biobibliografica
Quale rapporto c’è tra Poesia, Verità e
Società?
“Sin dai miei anni
giovanili ho “inseguito” la Verità. L’ho fatto attraverso lo studio, ma anche e
soprattutto, aprendomi al mondo, dialogando con la gente, operando in modo
concreto nella realtà. La Verità, per una come me che ha le sue radici
nell’entroterra d’Abruzzo, non può essere un’astrazione, il frutto di una
ricerca fatta a tavolino. È, invece, il risultato di un attraversamento
consapevole e responsabile del mondo. La Poesia deve essere Vera; sia pure in
modo umile, deve essere capace di cantare la Verità, altrimenti non ha ragione
di esistere. Se sa essere Vera, la poesia si configura come un’attività
incarnata nella società e, in quanto tale, utile al processo di crescita di
una coscienza collettiva … ”
Quali sono gli intellettuali che hanno segnato
il suo cammino?
“Dovrei fare un elenco
interminabile e, probabilmente, finirei col dimenticarne qualcuno. Cito allora
solo qualche nome di chi, purtroppo, non c’è più. Mi ha dato molto, senza che
nessuno di noi due se ne rendesse conto, Ennio Flaiano. Avevo una diecina d’anni
e, a causa di una malattia di mia madre, vivevo con mia zia a Roma. La zia era
una carissima amica di Flaiano. E Flaiano era un uomo semplice, ricco di
umorismo, sempre pronto a ridere e a scherzare. Amava la cucina abruzzese e mia
zia era una cuoca irresistibile. Io, muta, osservavo il personaggio, ne ammiravo
il carattere da buontempone, ma non ero in grado di andare oltre. E tuttavia, a
distanza di anni, quando, crescendo, ho capito il privilegio che mi era toccato
in sorte, tante cose mi sono ritornate alla mente con più chiarezza. Walter
Mauro, altro personaggio per me indimenticabile, mi ha fornito stimoli a
guardarmi dentro e ad accrescere la mia autostima di scrittrice. Ha scritto una
presentazione al mio recente saggio su Bacone e, ancora prima, mi ha dato una
serie di suggerimenti di cui ho cercato e cerco di fare tesoro. … ”
Che cosa pensa dei
premi letterari e delle giurie che ne fanno parte?
“Mi è impossibile dare
una risposta valida universalmente. Quando ben organizzato e mosso da intenti
nobili, un premio letterario, per modesto che possa apparire, è una vetrina
utile a quanti intendono misurarsi con la scrittura e col pubblico. La giuria
deve essere composta da persone competenti e disinteressate.
Soprattutto non deve essere asservita a nessuno, né a livello politico né tanto
meno a livello editoriale. L’unico suo “padrone” deve essere la buona
letteratura. So per esperienza che, se pure è assai difficile trovarne molti,
esistono premi che rendono onore alla scrittura e che, soprattutto, hanno
rispetto per la dignità della persona che scrive”.
Mi può fare almeno il
nome di un poeta contemporaneo che lei ammira?
“Davide Rondoni. Non ho
avuto alcuna esitazione a rispondere. Rondoni è una persona colta, raffinata,
autoironica, priva di presunzione, disponibile, generosa nei confronti degli
altri … Tutte doti rare in molti sedicenti poeti pieni di boria e dalla voce
per nulla incisiva e originale. Rondoni è un uomo vero e un vero poeta. Mai pago
delle sue conoscenze, sempre aperto al nuovo …”
Quali doti deve
possedere un critico letterario?…
“ Innanzitutto deve
possedere in pieno gli attrezzi del mestiere. Un critico non nasce dal
nulla. Deve avere, invece, alle spalle una lunga frequentazione con la
letteratura del passato e del presente, italiana e internazionale. Un critico
che sa fare bene il suo lavoro deve avere l’umiltà di “fare silenzio”, di
“ascoltare l’autore”, di esplorarne con attenzione l’universo, di coglierne i
segreti e il potenziale. Non deve inoltre sovrapporsi all’autore, né sostituirsi
a lui facendogli dire parole non sue, né esibirsi in funambolismi e tecnicismi
finalizzati solo a ostentare la propria sapienza. E deve essere onesto. Deve
sapere che una sua parola, se detta in modo giusto e se adatta a dare un
assaggio fedele di quanto ha letto, può gratificare l’autore, stimolandone la
crescita e la maturazione … ”
Quali progetti ha per
il futuro?…
“ Tanti. Innanzitutto di
continuare a svolgere con impegno la mia attività di direttrice editoriale della
casa editrice Tracce e quella di collaboratrice con i giornali e con le riviste
che si occupano di letteratura . E poi di fare sempre meglio come
giurato e come organizzatrice per il Premio letterario
Città di Penne,
che, non sembri presunzione la mia, da anni riesce a procedere con grande
equilibrio, a totale beneficio non solo della scrittura e degli autori, ma anche
di molte scuole secondarie abruzzesi i cui allievi vengono coinvolti per tutta
la durata dell’anno scolastico nell’iniziativa in qualità di lettori. Il loro
giudizio è uno degli elementi insostituibili e preziosi del premio. Vi è in
programma, infine, la mia collaborazione ad un programma di SKY come giornalista
esperta di usi e costumi abruzzesi da me studiati e analizzati qualche anno fa
anche in un saggio ...”
www.pasqualematrone.it
pasqualematrone@email.it
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