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Chiellino
Giovanni (Carlopoli 1937), poeta e critico letterario, vive a
Torino.
Come pubblicista
collabora a numerose riviste di letteratura, è
redattore di "Vernice ", è socio fondatore
dell'Associazione Culturale onlus
Elogio della
Poesia.
Ha partecipato nel 2002 alla rassegna
poetica
Elogio della
Poesia, nel 2003 al Convegno
denominato
Nostalgia dell'Eterno, nel 2006
al Convegno
Natura benigna
Natura matrigna e sempre nel 2006
all’Incontro
di Poesia: La gioventù del mondo che si sono svolti a
Torino. Come critico si è
interessato alla poesia di numerosi poeti.
Ha pubblicato
numerose raccolte poetiche: Galateo per enigmi (1988),
Daedalus (1990, con
prefazione di G. Bárberi Squarotti), Nello spazio della mente (1992),
La partita
(1994), Nel cerchio delle cose (1994),
La voce della terra e altre voci (1998),
Il volto della memoria (2000),
Il giardiniere impazzito (2001),
Nel corpo del
mutare (2004), Tela di parole (2007),
Luce crepuscolare (2011).
È inserito nelle antologie: Le Maschere Invarianti
(1992, a cura di
Marzio Pieri e Silvio Ramat);
L'Altro Novecento (1995-1997, a cura di Vittoriano
Esposito), La poesia
Contemporanea (1997, a cura di Bruno Maier), L'Erbosa Riva
(1998, a cura di Elio
Andriuoli e Sandro Gros-Pietro). Inoltre è
citato in La Pratica della
Letteratura - Novecento
(1997, di Giuseppe Giacalone), Letteratura
Calabrese (di Antonio Piromalli), Storia della Civiltà Letteraria Italiana
(vol. V, tomo II, diretta
da Giorgio Bàrberi Squarotti).
Sulla produzione letteraria dell'autore hanno scritto, fra
gli altri: G. Bárberi
Squarotti [Galateo per enigmi]
«La raccolta poetica di C. si propone come una sorta di
storia di esperienze della scrittura, dalle forme iniziali, dove si ricerca
una sospesa e un poco incantata purezza lirica, fino a forme di poesia
narrativa di più ampio sviluppo.».
L.
De Luca [Il Giardiniere impazzito]
«L’itinerario di stampo dantesco si svolge in quell’inesausto viaggio
celeste e terrestre che la lingua poetica compone nella dimensione
dell’umano, coinvolgendo i singoli ma al tempo stesso il mondo
come totalità nel suo enigma.».
N. Di Stefano Busà
[Nello spazio della mente]
«Per realizzare le continue sollecitazioni itineranti, che colmano le
distanze e le assenze, C. compone una scrittura che
dipana la sua vicenda lirica in felicissime connotazioni tentando di
salvare dall’oblio la peculiarità metafisica dell’azzurro pianeta:
l’anima.». S.
Gros-Pietro [Daedalus] «Il sogno, cui sempre il verso allude, diviene più compiuta e più
sottolineata metafora, cui si aggiungono, sul piano della scadenza
retorica, accorgimenti stilistici più meditati di ritmo e di spazio
versale nel dettato.»; [Tela di Parole]
«Le splendide poesie inedite che C. offre a chiusura del lungo
viaggio antologico della sua produzione realizzata nell’arco dei
diciannove anni che precedono il presente libro rappresentano un
ritorno carico di dolcezza nostalgica alla poetica che abbiamo
definito della piccola epica.».
G. Ioli
[La voce della terra e altre
voci] «C. non raccoglie solo dei testi, ma racconta la storia
della modulazione indefinibile di una parola, scandita, cesellata,
plasmata in un’argilla di significati, scientifici o intuitivi.».
T. Kemeny
[Nel corpo del mutare]
«Rileggendo queste poesie, ci si sorprende come la navigazione di
C. riesca a scansare le scogliere della morte e giunga
inarrestabile a intensificare il golfo sacro dell’esistenza.».
G. Linguaglossa
[Il volto della memoria]
«E’ proprio della poesia di C. proporre una nuova scacchiera
delle categorie estetiche e la restituzione di un orizzonte temporale
o metafisico; atteggiamento che pone questa poesia in posizione
diametralmente opposta all’ermeneutica del pensiero debole.».
S. Siniscalco [Circolo Premio Streghetta] «"Milano
Streghetta" [XLI Edizione - Anno 2012] sotto il patrocinio degli
Enti: Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano, con l'autorità che le
deriva da oltre quarant'anni di feconda attività letteraria, riesumando l'antico
rito in terminologia oraziana detto "Laurea donandus Apollinare" - meritevole
dell'alloro di Apollo - ("Horat. Carmina IV, II, 9") che il sommo poeta latino
riconosceva ai meriti di Pindaro, è lieta di attribuire codesta laurea in "Ars
Poetica" all'esimio poeta, saggista, critico letterario Giovani Chiellino con i complimenti della Giuria
che all'unanimità ha decretato questo riconoscimento. Presidente di Giuria:
Prof. Orazio Antonio Bologna dell'Università di Roma.».
F. Spera
[Nel cerchio delle cose]
«C. applica uno dei principi fondamentali della retorica, che fin
dall’antichità insegnava come in uno stile autenticamente alto, a
un’amplificazione orizzontale debba corrispondere un’amplificazione
verticale: alla dilatazione del linguaggio si accompagna la tensione
riflessiva di una cultura simbolica.». | |
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