Il tempo diviso
![](../../../img/i/il_tempo_diviso.jpg)
Laura Pierdicchi raccoglie in una sorta di filastrocca naive le fila di un
discorso epocale e gli echi di una tradizione lirica ormai consunta,
rovesciandoli sotto gli occhi del lettore come oggetto di visione, come il
negativo di una foto d’epoca o l’impronta di una lastra d’incisione, affinché li
si possa guardare da un punto di vista altro, ossia da quello dello spazio
intermediale e non più solo letterario in cui ci troviamo immersi.
La scena di
delinea in nitidi profili
sotto un sole
rovente avido
a risucchiare
ogni ombra
a prosciugare
ogni umidore
Un
fantasma proteiforme e intrattabile sembra attraversare oggi più che mai tutto
l’orizzonte del reale, minacciando nel contempo gli ordini complementari
dell’immaginario e del simbolico della nostra civiltà.
Abbiamo trovato intrigante il modo peculiare che ha la nostra Autrice di
esprimersi, riuscendo così a sottrarsi alla retorica e all’ovvietà rispetto a
temi già battuti da altri, usando la lingua come un metallo malleabile e ricco
di sempre nuove sorprese, duttile e come ancora vergine.
Sovente l’assoluto coincide con una petizione di principio, a cui si legano
immagini quali lo stordimento, l’opacità della vista, l’ebbrezza, stati di
coscienza che non permettono un’epifania chiarificatrice.
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