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Oltre
Franco Rossetto era sposato con Laura Pierdicchi, poetessa e scrittrice veneziana, con all’attivo, finora, di almeno dodici sillogi di versi e un volume di racconti. Ed è al compagno - che per tanti anni l’ha sostenuta con il suo braccio e le ha acceso il pensiero con “il timbro amato”, col quale il suo “essere/era in pienezza” - che Laura Pierdicchi ha voluto dedicare Oltre, pubblicato nel febbraio 2016 dalla Genesi Editrice di Torino. Il volume reca, a colori, in copertina e all’interno, opere pittoriche di Rossetto, dalle quali si può rilevare come le due arti si somiglino: entrambi - poesia e pittura - essenziali; entrambi, per certi aspetti, grovigli non facilmente decifrabili, per altri, bei tocchi coloristici e d’immagini. Si vedano, per la pittura, i lavori riprodotti alle pagine 30 e 48 e, per la poesia, i versi di pagina 31, i quali, pur imbevuti di tristezza, non riescono ad ottundere, ad oscurare una bellezza plastica:
A flash, a fotogrammi mentali, la poetessa ci dà tutto il mosaico della sua dolorosissima vicenda, partendo dall’orrido delle fiamme che divorano le carni dell’amato nel rito della cremazione e risalendo ai giorni felici, allorché - ricorda -
Ella ancora non riesce del tutto a capacitarsi di come un uragano improvviso abbia potuto distruggere tutto e, andando alla ricerca di una ragione, vive il “succedersi dei momenti/nel nuovo non senso/nella separatezza dello spazio”. Da ciò, l’alternarsi di tratti nebulosi a chiarezze. Bene e male, gioie e pene di una vita trascorsa insieme, tempo e spazio, nel suo incessante scavare acquistano nuove sfaccettature come nel taglio di un diamante, divengono ora più leggibili ed ora più impenetrabili; man mano che in lei avviene la metabolizzazione del dramma, gli avvenimenti, allora vissuti come quotidianità, acquistano altro spessore, altri contorni: “la vera Realtà” - afferma - “Si comprende solo/dopo il soffio d’addio”. Ci vorranno anni ancora perché in lei tutto si chiarisca e almeno in parte si acquieti; per adesso, non riesce più a vedere lo splendore del cielo se non a tratti, negli sprazzi dei ricordi. È calata la sera, che ha il colore della sua veste e del mistero; ora, il nero è l’unico, vero colore, quello che conta; gli altri, l’azzurro, il rosato, non hanno più senso:
La ricerca spasmodica di azioni e sensazioni, che hanno costituito il terreno cammino di due anime, che hanno “disegnato una storia/indivisibile”, porta in superficie brandelli la cui bellezza non si percepiva all’atto del vissuto, allorché era “il destino astrazione” e non si aveva netta la cognizione che quel che si viveva “era il tempo della fiaba”. Oggi, la consapevolezza provoca
Basterà la fede a darle certezze e un qualche briciolo di serenità? Non basterà, almeno nel breve periodo. Millenni di filosofia non sono stati sufficienti a squarciare il mistero di come sia - e se ci sia - lo stato dell’ “oltre il soffio” e, tuttavia, la poetessa anela “di unirsi al cosmo/e captare il vibrare/della (...) energia” dell’amato. |
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