La raccolta di poesie
Il tempo diviso di Laura
Pierdicchi si espande in ampi spazi e traccia linee orizzontali e verticali dell’essere e del
fictiano
non essere del tempo presente e passato. Emerge una realtà dura con cui bisogna
convivere, resa più sopportabile dal dono benefico della poesia, farmaco straordinario alle
proprie ambasce.
La poesia è percorsa da un fluido di profonde sensazioni ed
emozioni che si snodano in modo mirabile seguendo il ritmo del pensiero colmo di sogni e
di realtà. In lei si fa strada una sorta di speculazione poetico-metafisica e si
interroga in modo angoscioso nell’inestricabile foresta di ipotesi:
“Di questo incerto sentire | del malessere che s’insinua fisso (e pesa il passo ed ogni movimento)
| di questa voglia di non so cosa | del tutto e del niente | dell’attesa di un giorno
| e di un
altro ancora | mi chiedo.”
E’ un vagare inquieto e un incessante rovistare nei meandri del
labirinto interiore,
come ragno di una smisurata tela,
forse alla ricerca di una soluzione che
appaghi l’animo ma consapevole che, pur essendo la via impervia, si deve
tentare di trovare.
La poetessa intride il verso di elementi stilistici che mettono
in evidenza un disagio talvolta struggente derivante dallo stato d’animo turbato: “pensiamo
di essere liberi | nel groviglio di azioni e pensieri | e andiamo | padroni
dell’inganno.” Talora l’io psichico si apre alla dolente percezione del
keinos
e subentra la solitudine, che genera lo
spleen. Si viene
delineando un quadro che con lucida tensione induce alla riflessione sul tempo attuale, sul dualismo tra Bene e Male, tra Dio e Caino
tanto da farle dire:
“sono i giorni di un dio diverso | i giorni di Caino | e i figli
di Cristo non sanno più | la forza dell’Amore - hanno scelto l’insidia.
| Lo hanno di nuovo
crocifisso.”La silloge presenta un universo di contenuti nell’itinere esistenziale e
poetico dell’autrice. Il livello di scelta lessicale incisivo e musicalmente disteso
approfondisce temi che animano la fantasia ed evidenzia una sapiente capacità nel sapere
scandagliare dentro di sé con la volontà di riscatto dai problemi del reale che agitano lo
spirito.
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