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È questa l'ottava fatica di Laura Pierdicchi, poetessa veneziana di nascita ma
mestrina di adozione, conosciuta per il suo valido e costante impegno poetico.
Conoscendo la sua precedente produzione, peraltro ottima, questa ultima silloge
stupisce, poiché si discosta notevolmente dalle altre. Qui il discorso poetico
abbandona ogni forma di lirismo per entrare direttamente in contatto con la
quotidianità.
"Momenti
intimi" potrebbe essere il diario di Laura, dove con esasperata precisione
annota ogni sua emozione, le sensazioni che le procurano anche gli oggetti più
banali e che solitamente non ispirano poesia. Sono versi brevi, alle volte,
propositamente sintetici, che entrano in sintonia, di colpo, con il lettore.
"Ogni attimo è irripetibile, l'emozione va vissuta tutta e subito" qui non si
bara dice la poetessa, bisogna avere il coraggio di mettere l'anima sul foglio
bianco anche se poi qualcuno la vorrà sezionare. Dice bene il suo prefatore
Majellaro quando afferma che lei fluttua dentro un'aria rarefatta, dove il tempo
ha corso più in fretta di noi.
Un altro fattore, abbastanza evidente, in questa raccolta è la quasi totale
mancanza di metafore e similitudini, e questo rappresenta, stilisticamente, una
grande forza poiché riesce a donarci delle perfette immagini senza ricorrere al
puntello delle figure retoriche. Il suo discorso poetico si snoda perfetto senza
cadute anche se su piani contenutisticamente diversi. Molto belle le poesie
dedicate ai suoi genitori dove l'immagine del padre, una volta per lei un
gigante, si riduce ad un fragile mucchietto d'ossa e dove la madre si idealizza
in una figura di Gauguin (le mani piccole farfalle che si perdono nella
maestosità del corpo).
"Ogni attimo è irripetibile altrimenti se va col tempo..." dice ancora Laura,
io rispondo: grazie Laura poiché ogni tuo verso di questa meravigliosa opera non
se ne andrà, ma resterà nel tempo.
(1999)
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![](/img/ur.gif) |
Recensione |
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