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A
leggere Dal gesto d'inizio di Laura Pierdicchi si ha il sentore di una
cometa: si sa che c'è – compare, sfavilla – rientra nel firmamento: scomparsa o
tornerà? E il luminoso, un po' enigmatico, apparendo ha portato incanto e
turbamento: così nella raccolta la leggerezza formale, tra le particolari e
multiple sfaccettature del vivere, ha lucentezza, espansione e smuove zone, dove
le ombre, che credevamo archiviate, sono pronte a rimettersi in ciclo.
Laura Pierdicchi nella sua raccolta intepreta lo scorrere (onda/sussulto) di
una vita che si esemplifica nella poesia. Dice (p. 30): "l'attimo in cui allo
specchio | mi trattenni – per nuovo istinto – | a scrutare in me la donna..." e
ancora (p. 31) "le luci stasera sanno di muffa | ... | odore di altri autunni" e
poi (p. 32) "per capire tacevo. | Ma già scoprivo angoli bui | già punte sottili
| mi ferivano dentro. | Era una vita qualunque | in una casa qualunque. | Allora
sono uscita a raccogliere frasi | ... | Sono una casa con sole pareti. |
L'interno mai disegnato."
Lo svolgimento dell'opera presuppone e chiama un comprimario – invisibile ma
presente; un altro, che io penso al maschile, forse l'illustratore della
raccolta – un altro che sappia ascoltare il giorno la notte la memoria, in una
parola essere complice di un tempo che snoda una vita, la vita del poeta
sbilanciata nel comunicare cose pur dense in modo diretto, un viso a viso, con
la forza della parola. (p. 71) " E se di rosso sono riusciti | a dipingere il
mio cielo | mai più | rivedrò ritagli azzurri." E continuando (p. 71): "dal
groviglio di notturna esplosione | ... | nell'aria dei colori dell'ombra | ai
piedi del monte sono pronta | sono piuma – entità da condurre. | Una luce
avvolgente disegna | il tragitto che assorbe il tallone." Ed infine (p. 75): "La
sabbia ha formato montagne", (p. 26): "Per questo il ricordo ha impresso |
nell'ordito una traccia di sangue | che vive e vivrà ancora...", (p. 37): "Il
giorno che mi lascerai | fa che una stella mi penetri. | Così – folgorata – |
crederò di aver sposato il cielo."
1990
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Recensione |
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