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Tornato
dalle ferie ho trovato nella cassetta della posta un agile volumetto di
racconti. Racconti tutti al femminile, opera della scrittrice veneziana Laura
Pierdicchi, che ha messo momentaneamente da parte la poesia, per cui è già nota,
per passare alla prosa.
Mano a mano che si va avanti nella lettura dei dodici brevi racconti che
costituiscono il libro emergono i nuovi ritmi e le nuove parole che usa Laura
Pierdicchi per connotare i suoi personaggi, tutte donne, non più con il metro
della poesia ma con quello dell'analisi della realtà, così come è ai giorni
nostri.
Le donne della Pierdicchi non sono eroine, ma creature normali e complesse
come quelle che incontriamo ogni giorno, donne immerse nella memoria di tutti,
che raccontano la loro storia. La scrittura di Laura Pierdicchi è percorsa da
una vena di realismo e di vitalismo, ma soprattutto appare domestica e quasi
colloquiale, aderente alle storie che racconta e alle loro protagoniste, delle
quali fin dalle prime pagine è proprosto lo specifico femminile che le connota
un po' tutte; dall'Adriana del primo racconto con quell'ansia premonitrice alla
anonima, smarrita ragazzina de "Il primo bacio", alla vedova sessantenne di
"Ricorrenza".
Temi e topoi ricorrono e si rincorrono nei racconti di questo libro; la
cucina, le candele, il fuoco, il calore, il cane, i parenti, insomma cose e
persone comuni, di tutti i giorni.. Solo alla fine l'autrice ritrova
l'originaria ispirazione poetica nella "Dedica (alla Vita)", dove ogni
caratteristica della donna – dall'infanzia all'adolescenza, dalla maturità alla
imminente decadenza – viene attinta dal prezioso scrigno segreto e (ri)vissuta
serenamente.
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Recensione |
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